Mitsubishi Outlander Phev: la prova del Suv giapponese ibrido plug-in
Abbiamo provato su strada Mitsubishi Outlander Phev, ibrida plug-in del marchio giapponese, caratterizzata da un nuovo motore e da una guida fluida ed efficiente. Ecco come è andata.
In questo articolo
Negli ultimi anni, si è affermato come il modello ibrido plug-in più venduto in Europa. E adesso è tornato sul mercato rinnovato e con grandi ambizioni. Mitsubishi Outlander Phev è pronto per raggiungere altri prestigiosi traguardi.
Noi lo abbiamo provato, cogliendo e approfondendo “ai raggi X” alcuni aspetti distintivi del Suv: il design, esterno e interno, il motore e la tecnologia, e la ricarica, aspetto sempre importante e decisivo quando si parla di un’auto elettrificata.
IL DESIGN DEL MITSUBISHI OUTLANDER PHEV
Il Dna del Mitsubishi Outlander resta un punto fermo, ma alcuni ritocchi rendono l’estetica è più sportiva e impattante dal punto di vista visivo. Davanti la griglia, il paraurti e il profilo dei fendinebbia sono stati ridisegnati e compaiono nuovi fari a Led.
Dietro cambia l’estensione del paraurti e il grande spoiler sul tetto conferisce un piglio più aggressivo. Dulcis in fundo, ci sono anche nuovi cerchi in lega multirazza. Dentro spiccano i nuovi sedili anteriori, caratterizzati da una forma sagomata e da supporti ottimizzati per il comfort del driver.
GLI INTERNI DEL MITSUBISHI OUTLANDER PHEV
Gli interni del Mitsubishi Outlander Phev sono generosi e offrono ampio spazio per driver e passeggeri. Non manca una ricca dotazione di tecnologia. Un esempio? Lo schermo touch screen da 8 pollici al centro della plancia.
Il bagagliaio, poi, rimane un punto di forza per l’Outlander: la capacità, in configurazione standard, è di 453 litri, che possono diventare 1.584 litri con i sedili posteriori abbattuti.
IL MOTORE DEL MITSUBISHI OUTLANDER PHEV
Le novità principali del nuovo Mitsubishi Outlander Phev si concentrano sotto al cofano: parliamo infatti di un inedito motore a benzina 2.4 a ciclo Atkinson con potenza di 135 Cv, abbinato a due motori elettrici, uno all’anteriore da 82 Cv e uno al posteriore da 95 Cv.
La potenza totale è di 224 Cv. Le caratteristiche del ciclo Atkinson garantiscono inoltre una migliore efficienza termica rispetto ai tradizionali motori a combustione interna. La batteria, parallelamente, aumenta la sua capacità a 13,8 kWh. Tutto ciò ovviamente, si traduce su strada in un miglioramento delle performance, in primis quelle in elettrico: l’Outlander è in grado di percorrere infatti 45 km in modalità esclusivamente elettrica, con punte di 57 chilometri in città. Le emissioni di CO2, poi, sono un punto di forza: solo 46 g/km nel ciclo WLTP.
Leggi anche: come funzionano i motori ibridi?
COME VA SU STRADA
Come va Mitsubishi Outlander Phev? Lo spunto nel nel misto, è deciso (la coppia è di 211 Nm), mentre sui rettilinei la guida è fluida e confortevole. L’attenzione di chi guida viene inevitabilmente catalizzata dal funzionamento del sistema ibrido plug-in. La partenza avviene sempre in elettrico e, tenendo il piede leggero, in città e nei tratti misti si riesce davvero a tenere la modalità EV per diversi km.
Dal punto di vista tecnologico, l’evoluzione dell’infotainment SDA propone uno schermo da 8 pollici, con navigatore e collegamento Android Auto e Apple CarPlay. Gli Adas aiutano la guida: tra i contenuti principali, la frenata d’emergenza con riconoscimento dei pedoni, il Cruise Control Adattivo, il Rear Cross Traffic Alert, il Lane Departure Warning e la visione a 360 gradi intorno al veicolo.
RICARICA DELLA MITSUBISHI OUTLANDER PHEV
La ricarica del Mitsubishi Outlander Phev avviene in quattro ore con una presa di corrente da 230 V, mentre con la “quick charge” occorrono 25 minuti per una ricarica all’80%.I dati sui consumi sono molto interessanti: 2.0 l/100 km nel ciclo misto con batteria carica e 7.4 l/100 km nel ciclo misto senza l’ausilio della batteria del plug-in.
La plancia dell’Outlander Phev permette di controllare ogni aspetto legato alla guida elettrica, e il display multifunzione visualizza una serie di informazioni importanti sul sistema, come l’autonomia residua, la percentuale di funzionamento in EV, l’andamento della ricarica del pacco batterie e l’indicazione del flusso di energia.