Come coinvolgere i dipendenti nella transizione
Se il futuro della sostenibilità inizia con la mobilità - ormai lo sappiamo - le flotte giocano un ruolo fondamentale, ma devono convincere i driver e non solo.
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Secondo il World Economic Forum delle Nazioni Unite “Il futuro della sostenibilità inizia con la mobilità”. Se, infatti, l’auto ricopre ancora oggi un ruolo significativo negli spostamenti quotidiani, il futuro potrebbe essere diverso. Secondo lo studio “Mobility Futures” della società britannica Kantar, l’auto rappresenta il mezzo principale del 51% della mobilità nelle grandi città del mondo, nel 2030 si dovrebbe ridurre al 46%. Cifre di poco differenti, in teoria: in realtà a giocare un ruolo fondamentale nella transizione sarà il più ampio utilizzo di veicoli condivisi, elettrici e autonomi.
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Gestire il cambiamento della mobilità aziendale
Oltre all’elettrificazione e alla flessibilità (in termini di proprietà, un chiaro esempio è la sempre maggiore diffusione anche tra i privati del Noleggio, ma anche delle nuove forme di “possesso” dell’auto su abbonamento), la mobilità come servizio – o Mobility as a Service, per usare un termine caro all’Unione europea – definirà la nuova mobilità aziendale.
Ma come far sì che i dipendenti accolgano queste nuove formule di mobilità? Sappiamo infatti che le persone in genere si affidano a ciò che hanno e sanno già (in questo caso, l’auto aziendale), i dipendenti vogliono che ci sia un benefit nel cambiamento, ovvero cambio solo se posso guadagnare qualcosa. Ci sono però strategie per cambiare il mindset del corpo aziendale.
Come coinvolgere i dipendenti nella transizione
La teoria
- Istruire: spiegare cosa significa la “nuova mobilità“; quali vantaggi ha, anche dal punto di vista economico.
- Progetti pilota: avviare dei progetti pilota su piccola scala, magari selezionando un gruppo di dipendenti che possano sfruttare il TPL o avere un’auto elettrica.
- Lasciar scegliere: permettere al dipendente di scegliere tra più opzioni, come un budget di mobilità, un’auto a basse emissioni, un abbonamento al TPL pagato.
- Affidarsi ai numeri: non c’è niente di meglio dei numeri per mostrare dove si può migliorare. Un report sull’impronta di carbonio dei dipendenti può permettere loro di comprendere davvero quanto il cambiamento possa avere un impatto.
- Sii testimonial: in quanto Fleet o Mobility Manager devi essere il primo testimonial del cambiamento. Vederti arrivare al lavoro in bicicletta, o scendere dal tram, tutte le mattine darà il buon esempio.
- Diversifica il portafoglio di mobilità, offrendo anche servizi digitali come piattaforme Maas.
- Organizza eventi: non solo test drive, ma anche giornate di sensibilizzazione. Ad esempio, in occasione della “giornata mondiale senza auto” a settembre.
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La pratica
Un esempio (uno dei tanti) è Microsoft, dove Michael Pohl, Sr. HR Benefit Program Manager ha trasformato il piano di mobilità di Microsoft, permettendo ai dipendenti di scegliere tra l’avere un’auto aziendale più piccola integrata da un budget per la mobilità, da spendere come meglio credessero (per esempio, per noleggiare una vettura più grande per le vacanze), o proponendo loro un abbonamento ai mezzi, sostitutivo dell’auto in benefit. Dopo 18 mesi di prova, oltre l’80% dei partecipanti al progetto pilota consiglierebbe questa soluzione ad altri colleghi.
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