È tempo di Europei di calcio: come funziona la mobilità nelle undici città ospitanti
Il torneo itinerante segna la ripartenza dei grandi eventi in Europa. Ecco le iniziative più interessanti delle città ospitanti
In questo articolo
Si è fatto attendere, ma ora è qui. Scattano stasera gli Europei di calcio a Roma con la prima partita tra Italia e Turchia. Si tratterà di un torneo con una formula nuova, itinerante che vedrà coinvolte ben 11 città.
Posticipati per la pandemia, gli Europei saranno il primo grande evento che attraverserà tutto il Vecchio Continente e segneranno la ripartenza in un’estate che si spera sia un momento di rinascita per tutti. Sebbene con restrizioni e in numero ridotto, infatti i tifosi potranno seguire le gare delle proprie squadre e tornare a viaggiare, anche se per i possessori dei biglietti non sono previste esenzioni.
In tutti gli undici stadi che ospiteranno il torneo è ammesso almeno il 25% della capacità massima; le restrizioni sono comunque in aggiornamento con i numeri della pandemia e si differenziano da nazione a nazione.
I criteri base per tutti sono ovviamente l’obbligo di mascherina, la presentazione di un test negativo al Covid e l’avvenuta vaccinazione. Alcuni Paesi come Ungheria, Azerbaigian e Russia hanno però adottato procedure speciali, più stringenti servendosi di particolari visti.
Leggi Anche: tutto quello che c’è da sapere sul Green Pass
AMSTERDAM
La prima città che prendiamo in esame è Amsterdam, capitale olandese e sede di quattro partite. Unanimemente riconosciuta come una delle città più inclini alla bici, si sta attrezzando a diventare una pioniera anche nella mobilità elettrica. Le auto elettriche ad Amsterdam stanno facendo registrare numeri da record anno dopo anno ed è in forte crescita anche la rete di punti di ricarica (che è già la migliore al mondo secondo l’Urban Mobility Index).
Sesta città più green nel 2018, i nuovi progetti si concentrano soprattutto sui taxi e sui parcheggi. Ad oggi sono già disponibili in città 650 taxi elettrici, il 16% del totale; le auto elettriche per privati in città sono oltre 350 e le stime prevedono che per il 2025 i motori termici vengano vietati nel centro città.
Per i parcheggi invece l’obiettivo è eliminarne almeno 1500 all’anno fino al 2025 per allargare i marciapiedi, creare più spazi verdi e riservati alle bici. Quasi il 60% degli abitanti di Amsterdam infatti usa la propria bicicletta ogni giorno e il 32% del traffico totale è su bici.
La smart mobility è aiutata anche dalla conformazione della città, piccola e densamente abitata; in essa il 90% dei cittadini non ha un proprio spazio per parcheggiare. Ci si arrangia insomma e si cercano nuove soluzioni come quella di utilizzare batterie non più adatte per le auto per fornire abbastanza energia da illuminare interi stadi di calcio.
Fiore all’occhiello della mobilità di Amsterdam è il tram, che attraversa la città su 14 linee, per un totale di 200 km ed è stato descritto da National Geographic come uno dei più belli al mondo.
Qui le misure sono abbastanza severe e l’ingresso nei Paesi Bassi è ancora vietato per alcune nazioni, escluse ovviamente quelle dell’Unione Europea o dell’Area Schengen
Sarà necessario munirsi poi di test molecolare COVID-19 negativo su un campione risalente a non più di 72 prima dell’arrivo in Olanda, dove la maggior parte dei Paesi è ancora considerato ad alto rischio. Il test è obbligatorio se si viaggia con aereo, nave o treni e pullman internazionali e con un mezzo di trasporto privato. Inoltre per le zone ad alto rischio, è fortemente consigliato porsi in auto quarantena per 10 giorni
BAKU
La capitale dell’Azerbaigian ha adottato procedure personalizzate e fornirà dei visti solo ai possessori di biglietti per le partite in programma a Baku che sono cittadini e/o residenti apolidi di Turchia, Svizzera, Regno Unito e di quelle nazioni che si qualificheranno ai quarti di finale che saranno giocati in loco.
Queste persone dovranno dunque dimostrare di essere in possesso del passaporto di uno di questi paesi, e averne la cittadinanza, altrimenti non saranno ammesse. Una volta completato l’iter, avranno diritto all’esenzione dalla quarantena se presenteranno la prova di un recente test Covid negativo.
La mobilità a Baku è ancora poco smart, basti pensare al fatto che le morti per malattie circolatorie sono circa il 57% delle cause mortali nel Paese. Si può e si deve far meglio dunque, anche perché andare in bici o anche solo camminare in città può essere pericoloso. Il 70% degli incidenti a Baku coinvolgono pedoni travolti nel folle traffico cittadino, poco regolato, poco sicuro e mancante di infrastrutture. Le istituzioni si sono già mosse cercando di ridisegnare le strade e abbassare i limiti di velocità.
Un processo necessario che va di pari passo alla gentrification che quest’area sta vivendo con grandi flotte di persone che dalle campagne si stanno trasferendo in città, ora abitata da più di 3 milioni di azeri, un terzo di tutto il Paese. Una nuova spinta in questo senso è stata data dal Covid che ha quasi azzerato i numeri del traffico giornaliero e portato il Governo a un ripensamento della strategia per la mobilità, strizzando l’occhio alle nuove istanze green.
Pensare al lungo termine, diversificare le opzioni, mosse che di sicuro porteranno benefici alla città tutta.
Una città in grande sviluppo, che guarda sempre più all’Occidente come dimostrano gli ormai famosi taxi in stile londinese molto utilizzati a Baku. Da sottolineare anche le tre linee metropolitane, tra le più economiche del mondo e integrate da una vasta rete di autobus.
BUCAREST
La capitale della Romania ospiterà quattro partite. Si tratta di una città in sviluppo ma con altissimi livelli di congestione stradale e basse percentuali di mobilità intelligente; scarse sono anche le aree verdi urbane, cosa che contribuisce all’inquinamento dell’aria.
Le autorità si stanno muovendo in questo senso a livello locale, regionale e nazionale per migliorare la qualità dell’aria, sensibilizzando l’opinione pubblica su quest’argomento e spingendola ad adottare mezzi individuali di trasporto che siano ad impatto zero. È il caso di Wolf-E, la prima serie di scooter elettrici lanciati in Romania.
Di buon livello è invece la metropolitana cittadina, contrassegnata da cinque colori, efficiente anche se non copre l’intera città ed economica (un biglietto costa circa o,59 euro).
Bucarest si è uniformata alle altre città e dunque prevede un approccio standard per i tifosi che vorranno vedere le gare tenute in terra rumena.
Leggi Anche: l’undicesima città degli Europei è Roma, scopriamone la mobilità
BUDAPEST
Diverso invece il discorso per Budapest, la capitale dell’Ungheria. Qui sono stati previste delle deroghe per i tifosi in possesso di un tagliando per le partite in programma alla Puskás Aréna, biglietto che dovrà essere mostrato già ai controlli di frontiera.
Necessario poi al solito il test molecolare negativo effettuato entro le 72 ore dall’ingresso in Ungheria. Il risultato del test deve essere certificato in lingua ungherese o inglese ed è necessario avere una copia cartacea con sé, una volta fatto ciò si potrà godere dell’esenzione dalla quarantena. O altrimenti validi sono certificati di precedente infezione al virus e avvenuta vaccinazione.
Insomma una linea più morbida per favorire il turismo e il traffico di tifosi in città.
Budapest è anch’essa ad un bivio tra il modo in cui era nel pre Covid e come vorrà essere dopo. Da anni i numeri di auto presenti stanno aumentando, così come quelli del traffico, mentre il trasporto pubblico non è all’altezza. Il tutto si riverbera sull’inquinamento ambientale e acustico della città.
Con la pandemia però tali cifre si sono dimezzate per tutti, le auto sono state tralasciate (dal 65% al 43% di usage) in favore dell’uso delle bici (passato dal 2% del 2018 al 4% due anni dopo) e i primi servizi di bike sharing stanno facendo capolino anche in Ungheria; il trasporto pubblico invece è crollato (-80%), nonostante la metro di Budapest abbia quattro linee, di cui una è la più antica dell’Europa continentale.
COPENHAGEN
Anche in Danimarca i viaggi dall’estero sono soggetti a restrizioni e le partite di calcio ad ora non rientrano tra i motivi essenziali per cui è permesso spostarsi liberamente, nessuna deroga per i tifosi dunque.
Ci saranno altre occasioni per visitare la capitale danese, una città a portata di bici e facilmente girabile a piedi. Dal punto di vista della mobilità, Copenhagen è all’avanguardia: il suo obiettivo è che il 75% dei movimenti cittadini sia a piedi, in bici o su trasporto pubblico. L’auto come un nemico insomma, considerando che più di 100.000 danesi usano il trasporto pubblico ogni giorno.
La capitale danese è considerata anche come una delle capitali europee del ciclismo. I numeri sono impressionanti: ben il 45% dei suoi abitanti usa la bici per andare a lavoro o a scuola, ci sono circa 5 volte più biciclette che auto in centro e solo il 14% degli abitanti guida un’auto ogni giorno. Un’intera città pensata per i ciclisti, se si considera che persino i cestini della spazzatura in città sono indirizzati e fatti in modo da essere utilizzati dalle persone in bici.
Con una mentalità del genere, the sky is the limit per Copenhagen che infatti progetta di diventare neutrale dal punto di vista climatico già dal 2025 e ha già installato 205 stazioni per la ricarica elettrica.
GLASGOW
I viaggi internazionali e gli spostamenti dal resto del Regno Unito non sono attualmente consentiti senza un valido motivo. Un elenco di deroghe è stato previsto dal governo scozzese che però non ha concesso eccezioni per i possessori di biglietti.
Appuntamento rimandato quindi anche per Glasgow, la città più grande della Scozia. Con la sua pianta a scacchiera, questa è facilmente percorribile anche a piedi e con i tanti mezzi pubblici di cui dispone.
La metropolitana di Glasgow (soprannominata Clockwork Orange, cioè Arancia meccanica) è la terza più antica del mondo e ha 15 fermate e due linee che seguono un percorso circolare; in più sono presenti oltre 100 autobus e oltre 300 km di piste ciclabili. La capitale della Scozia è una città moderna che guarda al futuro ma preserva sempre un fascino retrò che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
MONACO DI BAVIERA
Una di quelle che per ultima si è piegata ad accogliere i tifosi, Monaco è la capitale della regione bavarese tedesca ed è una città modernissima, ben collegata e in continua crescita.
Per gli Europei, la Germania ha identificato più categorie di aree a rischio, cui applicare regole diverse a seconda del paese d’origine. Prima di arrivare in Germania è dunque necessario controllare l’appartenenza all’area specifica e comportarsi di conseguenza, anche se le limitazioni non valgono per i Paesi dell’UE.
Anche per arrivare a Monaco occorre portare con sé un test negativo, un certificato valido di vaccinazione o una prova valida di guarigione, indipendentemente dal fatto che si provenga o meno da un’area a rischio.
Tutte le persone che sono state in un’area a rischio negli ultimi 10 giorni devono sottoporsi a una quarantena di altri 10 giorni, a meno che non forniscano test negativo al Covid-19 eseguito meno di 48 ore prima del viaggio in Germania o di 48 ore dopo l’arrivo in Germania, oppure test molecolare eseguito meno di 72 ore prima dell’arrivo Germania; oppure prova di infezione da COVID-19 contratta meno di sei mesi prima e più di 28 giorni prima. O infine certificato di vaccinazione con doppia dose, eseguita più di 14 giorni prima dell’ingresso.
I tedeschi si sa sono scrupolosi e lo stanno diventando sempre di più anche sul tema della smart mobility. Anche a Monaco si sta affermando il tema dell’utilizzo minoritario dell’auto e la domanda per la mobilità sta cambiando, spostandosi verso un modello “porta a porta”. I bisogni sono cambiati e ora rispecchiano 4 aspetti: la semplicità, la velocità, la flessibilità e la sostenibilità.
Monaco è alla ricerca di nuove soluzioni pulite ed ecologiche, ormai l’80% della sua popolazione ha almeno una bici, motivo per cui l’intenzione è allargare le piste ciclabile. I mezzi pubblici sono abbastanza utilizzati, come testimoniano i 119 milioni di passeggeri all’anno sui tram e i 398 milioni per la metro.
LONDRA
Londra con il suo iconico Wembley ospiterà ben sette partite, compresa la finale. Lì dove il calcio è una religione ci si aspetta un grande afflusso ed è per questo che le autorità inglesi hanno disciplinato per bene ogni evenienza.
Se si entra in Inghilterra da paesi diversi dal Regno Unito o dall’Irlanda (o altre parti della zona di libero spostamento), si dovrà fornire un test negativo effettuato nei tre giorni prima dell’arrivo, compilare il modulo di localizzazione dei passeggeri e, in aggiunta, osservare ulteriori restrizioni, in base al paese di provenienza (o al paese visitato nei 10 giorni precedenti).
Anche qui si è stilata una lista di Paesi rossa e arancio a seconda della penetrazione in essi del virus ed è prevista una quarantena di 10 giorni.
Misure necessarie prima però di potersi godere lo spettacolo del calcio di alto livello e di una città unica nel suo genere. Londra è l’area metropolitana più grande d’Europa, dispone di una rete di trasporti pubblici fra le migliori al mondo, di ottimi itinerari pedonali e ciclabili, la London Underground, la prima metro al mondo e la più grande fuori dall’Asia, e i famosi autobus rossi a due piani.
Sempre in movimento, Londra è al passo coi tempi anche per la mobilità. Il suo sindaco Sadiq Khan ha dichiarato di voler creare una città che sia per tutti i londinesi e che per il 2041 l’80% degli spostamenti in città sia compiuto a piedi, in bici o sui mezzi pubblici. Massima attenzione dunque per i pedoni e la volontà di diventare una delle capitali ciclistiche del globo.
A disposizione dei londinesi ci sono già 11.500 bici in circa 750 stazioni, che, proprio per incentivare i viaggi di breve distanza, sono gratis per i primi 30 minuti per gli iscritti al servizio. Ma lo sforzo di Londra è diretto anche all’elettrico: più di 1000 nuove stazioni per la ricarica elettrica sono state installate di recente.
E l’innovazione non risparmia neanche le istituzioni della città. I celeberrimi taxi neri infatti stanno diventando elettrici, già in 1700 hanno subito la “trasformazione”.
SAN PIETROBURGO
L’ultima ad unirsi al carrozzone degli Europei, la splendida città russa ospiterà sette gare. Per godersele dal vivo bisognerà procurarsi il FAN ID.
Il FAN ID è un documento obbligatorio per tutti coloro che assistono a una partita al Saint Petersburg Stadium e permette di entrare in Russia senza visto durante il torneo.
Un ingresso facilitato dunque, anche se sono necessari poi ulteriori documenti: un passaporto valido riconosciuto dalla Federazione Russa, un test molecolare negativo svolto nei tre giorni precedenti e un modulo per lo screening preliminare al Covid per i voli internazionali verso la Russia.
San Pietroburgo è una città rinomata in tutto il mondo e ha una vasta rete di mezzi pubblici: autobus, tram, metropolitana, treni urbani, ecc; inoltre la città vanta alcune tra le più belle stazioni della metropolitana al mondo. Durante lo svolgimento del torneo poi saranno rese disponibili numerose navette speciali per lo stadio.
Nella sua transizione green, San Pietroburgo sta scontrandosi soprattutto con la sua stessa struttura. La città è infatti dislocata su numerose isole in cui scorre il fiume Neva, una situazione geografica dunque difficile da uniformare e da portare ad un miglioramento secondo le esigenze della contemporaneità.
Leggi Anche: voglia di giti in bici? Ecco qualche consiglio
SIVIGLIA
Infine ecco Siviglia, città dell’Andalusia in Spagna. Qui si svolgeranno 4 gare. La città spagnola, grande meta del turismo internazionale, vedrà accorrere molti nuovi visitatori, travestiti da tifosi; le istituzioni hanno adottato un protocollo standard che di certo favorirà il traffico in direzione dello stadio e delle attrazioni della città.
Siviglia è una città compatta, facile da girare a piedi, ma comunque ricca di opzioni per quanto riguarda i mezzi pubblici, dai trami ai bus fino ai battelli. Vanta un bel centro storico, quasi del tutto pedonale, è ideale per essere scoperta in bicicletta visto che è totalmente pianeggiante.
Siviglia però è anche una delle città più attive sul fronte della mobilità di tutta la Spagna e sta attrezzandosi per diventare una delle prime città in Europa ad avviare un sistema di mobilità aerea.
Il suo sindaco ha infatti da poco siglato un accordo con la start-up cinese EHang per lo sviluppo di soluzioni di mobilità aerea per la città che vanno dal trasporto di persone alla logistica, fino ad arrivare al controllo da remoto delle piattaforme. Siviglia sarà dunque interessata da queste nuove rotte di volo e assicurerà inoltre i permessi per far sì che questi voli siano accettati dall’UE.
La previsione è che queste nuove soluzioni per lo spostamento cittadino si svilupperanno sempre di più e saranno poi sviluppate da altre città. Efficienti ed eco-friendly, questi voli nascono dalla riflessione fatta da EHang su un dato: il 60% dei cittadini dell’UE vivono in aree urbane che affrontano problemi sempre più seri di congestione del traffico e di inquinamento dell’aria.
Per questo motivo questo nuovo tipo di trasporto urbano potrebbe diventare un nuovo e conveniente modo per trasportare persone e carichi in tutto il mondo. L’azienda ha già condotto più di 2000 voli di prova in molti Paesi e vuole svilupparsi a livello globale.
https://www.youtube.com/watch?v=S_ZqnyprlWQ
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato sulle novità di Fleet Magazine seguici sul canale Telegram ufficiale e sui nostri canali social. Siamo su Facebook, Linkedin, Instagram e Google News. Iscriviti al canale Youtube e non perderti tutti i Test Drive e gli altri video della nostra redazione.