Mobility Manager: chi è e cosa fa in azienda
Il Mobility Manager è una figura destinata ad assumere sempre maggiore importanza in azienda, anche alla luce delle ultime novità normative. Riassumiamo in questo articolo chi è questa figura e quali sono le sue mansioni.
In questo articolo
Come abbiamo riportato nelle settimane scorse, l’11 maggio 2021 il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini hanno firmato il Decreto attuativo che prevede la nomina del Mobility Manager aziendale e la redazione del Piano spostamenti casa-lavoro dei dipendenti.
Il provvedimento stabilisce che le imprese con singole unità locali di oltre 100 dipendenti ubicate in un Capoluogo di Regione, in un Capoluogo di Provincia, in un Comune di una Città Metropolitana o comunque in un Comune sopra i 50.000 abitanti sono tenute ad adottare la figura del Mobility Manager, a redigere entro il 31 dicembre di ogni anno il Piano spostamenti casa-lavoro (Pscl) dei propri dipendenti e a inviarlo al Comune entro i successivi 15 giorni.
Ma, nello specifico, chi è e cosa fa il Mobility Manager? E come lo si diventa? Approfondiamo l’argomento in questo articolo.
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CHI É IL MOBILITY MANAGER
Prima di definire chi è il Mobility Manager, riportiamo cosa intendono i Ministeri della Transizione Ecologica (MITE) e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (MIMS) per Mobility Management: “Una pratica che riguarda la promozione della mobilità sostenibile, nonché la gestione della domanda di trasporto privato mediante il cambiamento degli atteggiamenti e del comportamento degli utenti”.
Di conseguenza, il Mobility Manager è la figura chiamata a organizzare, gestire e promuovere interventi finalizzati a ridurre l’impatto ambientale causato dagli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti (o casa-scuola di docenti e alunni, dato che viene istituito anche il Mobility Manager Scolastico).
L’ultimo Decreto, in realtà, individua due tipologie di Mobility Manager:
- Mobility Manager aziendale: figura che gestisce la mobilità sostenibile in azienda (o a scuola);
- Mobility Manager d’area: figura che supporta il Comune territorialmente competente nella definizione e realizzazione di politiche di mobilità sostenibile, oltre a svolgere attività di raccordo tra i vari Mobility Manager aziendali.
Noi ovviamente ci soffermeremo sul primo ruolo, quello del Mobility Manager aziendale.
La storia del Mobility Manager aziendale
Il ruolo del Mobility Manager non è certo una novità di questi mesi: è nato infatti oltre vent’anni fa, con il Decreto Ronchi del 1998, che lo prevedeva per le realtà con oltre 300 dipendenti.
Doveva essere una figura di spicco in azienda, ma nel corso degli anni ha avuto importanza marginale. Adesso, con l’avvento della pandemia che ha portato allo sviluppo dello smart working e con le crescenti esigenze di mobilità sostenibile, l’obbligo di dotarsi di questa figura è stato esteso.
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Le realtà con oltre 100 dipendenti ubicate nei grandi centri urbani, oggi, devono tassativamente nominare questa figura, ma possono farlo (naturalmente senza obbligo) anche le imprese e le PA che non rientrano in questi requisiti.
COSA FA IL MOBILITY MANAGER
In sintesi, questi sono i compiti principali del Mobility Manager:
- Gestire la mobilità dei dipendenti e il graduale ritorno alla normalità dopo l’avvento del Covid;
- Favorire, attraverso misure strutturali, soluzioni di mobilità alternative all’uso individuale dell’auto privata (corporate car sharing, bike sharing, ecc);
- Regolare l’utilizzo dello smart working, con l’ottica di evitare assembramenti (sia sulle strade, sia in sede) e contribuire ad abbassare l’impatto ambientale;
- Redigere il Piano degli spostamenti casa-lavoro entro il 31 dicembre di ogni anno, analizzando con attenzione le esigenze di mobilità dei dipendenti e l’offerta di trasporto presente sul territorio.
Cosa prevede il Decreto Legge Sostegni Bis
Inoltre, notizia degli ultimi giorni, anche il Decreto Legge Sostegni Bis assegna nuove e importanti risorse per mettere in atto i piani di mobilità delle aziende predisposti dai Mobility Manager. Il MIMS ha confermato che è stato istituito un fondo di 50 milioni per quest’anno, con l’obiettivo di favorire un più efficace utilizzo dei mezzi pubblici, con un adeguato raccordo tra gli orari di lavoro (e di scuola) e gli orari dei servizi di Trasporto Pubblico Locale, e promuovere iniziative di mobilità sostenibile (car pooling, car sharing, bike pooling, bike sharing).
Di questi fondi, 35 milioni di euro sono destinati alle PA e alle aziende che nomineranno il Mobility Manager e predisporranno il Pscl entro la fine dell’estate. I restanti 15 milioni andranno agli istituti scolastici con gli stessi requisiti.
COME SI DIVENTA MOBILITY MANAGER
Ad oggi non esiste una specifica laurea per diventare Mobility Manager (quella che si avvicina maggiormente è la laurea in ingegneria gestionale), ma diverse università hanno cominciato a organizzare Master sul tema, così come sono sempre di più gli enti privati che organizzano corsi di specializzazione.
Di certo, il responsabile della mobilità in azienda è chiamato ad avere particolari skills nelle aree della comunicazione (deve interfacciarsi quotidianamente con varie figure), della logistica, ma anche del marketing, dato che deve essere in grado di analizzare e predisporre dal punto di vista economico e finanziario la gestione degli spostamenti.
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