Monopattini a Torino: più multe e meno operatori
Sì alla micromobilità, ma con regole ben precise. Torino punta a ridurre il numero di monopattini elettrici in sharing circolanti in centro città, istituendo zone no parking e prevedendo multe salata per chi viola le regole della strada.
Un tempo capitale dell’automobile, oggi Torino è la metropolitana della mobilità sostenibile. Il suo PUMS, di cui fa parte il progetto Pilota MaaS le ha guadagnato il massimo dei voti nonché il massimo dei finanziamenti per lo sviluppo di una nuova mobilità cittadina.
Al capoluogo del Piemonte sono stati infatti dedicati 2 milioni e mezzo di euro per lo sviluppo del Mobility as a Service, 800mila euro per implementare l’intermodalità del Gruppo Trasporti Torinese e 7 milioni per la smart mobility.
Una mobilità che punta a essere dolce, ecologica e sostenibile. E qui entrano in gioco i monopattini elettrici in sharing, che non inquinano e non occupano spazio ma che, tuttavia, stanno causando non pochi problemi ai cittadini sabaudi.
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Nuove regole per i monopattini a Torino
Sono quasi 100 al giorno i monopattini che sfrecciano sotto i portici in centro a Torino, evitando le piste loro dedicate e schivando i limiti di velocità. Le lamentele dei negozianti della zona non si contano, mentre sono più di 500 le multe registrate nel 2022.
Per ovviare al problema, l’assessorato alla mobilità guidato da Chiara Foglietta sta elaborando un nuovo disciplinare, pronto a fine settembre e in vigore da novembre. Le norme abbasseranno il numero degli operatori di sharing operanti in città da 8 a 4 (solo coloro che garantiscono il servizio anche al di fuori della prima cerchia), dimezzando la flotta a circa 2.500 monopattini. E saranno previste sanzioni più severe per chi parcheggia il mezzo al di fuori dalle aree prestabilite.
A sostegno del parcheggio civile verranno istituite “no parking area” e realizzate nuove postazioni per bici e monopattini – grazie ai fondi React – da aggiungersi alle 162 attualmente in uso.
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