Aumentano i punti di ricarica del 35% nel 2021
Secondo report di Motus-E sulle infrastrutture di ricarica in Italia i punti sono in aumento, ma ci sono ancora tante criticità. Ecco i dati.
In questo articolo
Le infrastrutture di ricarica pubbliche per veicoli elettrici in Italia confermano il trend di crescita. Ad affermarlo sono i numeri raccolti nel report Motus-E secondo cui (al 31 dicembre 2021) in Italia risultano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico.
Si evince quindi che lo scorso anno i punti di ricarica sono aumentati di +6.700, mentre le infrastrutture di ricarica di +3.514. La crescita si attesta quindi, rispettivamente, al +35% e del 36%. Nel 2020 l’aumento era stato del 20% con +5.602 unità.
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IL REPORT MOTUS-E
Rispetto alla prima rilevazione di Motus-E di settembre 2019 (10.647 punti di ricarica), si registra una crescita del +143% e una crescita media annua (CAGR) del +48,4%.
PIÙ INFRASTRUTTURE, MA NON TUTTE FUNZIONANO
Nel 2021 la quota delle infrastrutture su suolo pubblico (e.g. strada) si attesta al 79%, il restante 21% si trova su suolo privato, ma è comunque disponibile ad uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali).
Purtroppo però circa il 13% di esse risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali perché manca il collegamento alla rete elettrica, o non sono ancora state fornite tutte le autorizzazioni.
Il valore del tasso di infrastrutture inattive è però migliorato notevolmente durante l’anno. A dicembre 2020 era pari al 22%, sceso al 15% a giugno, ed al 12% a settembre 2021.
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LA POTENZA DELLA RICARICA
In termini di potenza, il 94% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre il 6% in corrente continua (DC).
Inoltre, il 17% dei punti è a ricarica lenta (con potenza installata pari o inferiore a 7 kW), il 73,6% a ricarica accelerata o veloce in AC (tra più di 7 kW e 22 kW). Solo un 3,6% fast AC (fino a 43 kW), un 3,6% fast DC (fino a 50 kW) e le restanti ultraveloci (o ad alta potenza), di cui l’1,5% fino a 150 kW e l’1,0% oltre i 150 kW.
Va sottolineata la crescita importante dei punti di ricarica in DC (che corrispondono anche alle potenze più alte), al contrario della rilevazione dello scorso anno, nonostante i numeri assoluti ancora ridotti.
In generale si assiste ad un trend di aumento di potenza dei punti installati. I punti di ricarica lenta (potenza minore o uguale a 7 kW) rappresentano il 2% in meno dello scorso anno rispetto al totale, a fronte della ricarica superiore a 43 kW in aumento del 2%.
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LA DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO
Il 57% circa delle infrastrutture sono distribuite nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 34% nei capoluoghi di provincia e il restante negli altri comuni.
La Lombardia con 4.542 punti rimane la regione più virtuosa e da sola possiede il 17% di tutti i punti. Seguono nell’ordine Lazio e Piemonte con il 10% a testa, Veneto ed Emilia-Romagna al 9% e la Toscana all’8%.
Le sei regioni complessivamente coprono il 65% del totale dei punti in Italia. Rispetto allo scorso anno, le regioni che in assoluto sono la Lombardia (+1216), il Lazio (+928) ed il Veneto (+690).
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LA SITUAZIONE SULLE AUTOSTRADE
Motus-E ha monitorato anche le infrastrutture di ricarica presenti in autostrada. Con 118 punti di ricarica pubblici installati, di cui il 78% a ricarica con potenza superiore ai 43 kW (in DC). Il restante 22% ha una potenza di ricarica inferiore o uguale a 43 kW (AC).
Emerge quindi che i dati attualmente disponibili relativi alla distribuzione dei punti di ricarica ogni 100 km di autostrada non sono corrispondenti alla situazione reale.
A dicembre 2020, secondo quanto indicato nella Legge di Bilancio 2021, i concessionari autostradali avrebbero dovuto installare colonnine di ricarica per veicoli elettrici di ultima generazione e ad alta potenza. Almeno uno ogni 50 chilometri. Ad oggi però i punti di ricarica autostradali non stanno crescendo a ritmi competitivi.
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