Nazioni Unite e OMS vogliono uno standard di sicurezza globale per gli autotrasporti
Non solo: UN e OMS hanno anche parlato di auto private, che dovrebbero essere ridotte all'interno delle città e sulle nostre strade per tutelare gli utenti deboli, come pedoni e ciclisti.
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Spesso si sente parlare di Euro NCAP riguardo la sicurezza dei veicoli, il problema è che – sebbene il programma europeo di valutazione delle nuove automobili si impegni costantemente a definire la sicurezza dei singoli mezzi – le sue “stelle” non rappresentano una vera e propria norma di legge. Attualmente, infatti, non esistono standard di sicurezza globali nel settore degli autotrasporti, il che rende difficile stabilire regolamenti univoci. Le iniziative come Euro NCAP per le automobili quindi hanno impatto limitato, proprio a causa della mancanza di coordinamento globale.
L’importanza di standard e regolamenti comuni è stato anche sottolineato dalle Nazioni Unite che, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza stradale al termine della Settimana mondiale della sicurezza stradale durante quale si è parlato anche della “Vision Zero“, ossia l’obiettivo di ridurre morti e feriti sulle strade entro il 2030.
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Servono nuovi standard di sicurezza
Secondo Cormac Gilligan, membro del consiglio di amministrazione di Together for Safer Roads (ONG che si occupa appunto di sicurezza stradale), adottare tecnologie comuni basate sulla sicurezza per i camion di nuova generazione nelle flotte consentirebbe un rapido ricambio di tutto il parco circolante consentendo flusso costante di “camion sicuri” al mercato dell’usato (esattamente come potrebbero fare le flotte di autoveicoli per le motorizzazioni meno inquinanti, dando così una spinta alla mobilità elettrica).
Diminuire le auto private per la sicurezza delle strade
Non solo: UN e OMS hanno anche parlato di auto private, che secondo le due organizzazioni infatti, per ridurre gli incidenti e aumentare la sicurezza per gli “utenti deboli” (come pedoni, ciclisti) dovrebbero essere ridotte all’interno delle città e sulle nostre strade. Strade, infrastrutture e spazi pubblici che, a loro volta, chiedono di essere costruiti o la riprogettati per diventare davvero di tutti.
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Da un lato, quindi, i governi devono lavorare insieme per rendere sicuri i veicoli e le strade, dall’altro agire per la qualità della vita degli stessi cittadini e sull’ambiente, consentendo alle persone muoversi a piedi e in bicicletta, ma anche con il trasporto pubblico, che deve essere potenziato.
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