NIEW e la trasformazione dell’auto in piattaforma digitale
Automotive Digital Trasformation, l'evento promosso da NIEW, ha visto al centro la "geometria variabile" e la trasformazione dell'auto. Un pomeriggio di talk per capire in che direzione si muoverà il mercato della mobilità. Ecco cosa ci siamo detti.
In questo articolo
Secondo appuntamento con l’evento annuale di NIEW che valuta lo stato della trasformazione dell’automobile in piattaforma digitale. Il tema scelto per il 2022 è quello della “geometria variabile“, per riflettere sui cambiamenti del mondo automotive e sulle diverse velocità a cui avvengono queste modificazioni.
Daniele De Cia, Partner & President di NiEW, ha introdotto e concluso la giornata, tracciando il percorso futuro dell’Automotive Digital Transformation.
LA “GEOMETRIA VARIABILE” E LA TRASFORMAZIONE DELL’AUTO
Ospiti al pomeriggio di talk, che si sono svolti in forma digitale il 17 novembre, Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, associazione che raccoglie gli stakeholders del mondo della Mobilità Elettrica, e Gianni Catalfamo, CEO di OneWedge.
“Il settore dell’auto si sta trasformando. I trend in corso sono numerosi, come è normale nell’epoca in cui tutto si digitalizza, tutto diventa servizio, ci sono nuove tecnologie in difesa dell’ambiente“, ha sottolineato Naso.
Leggi Anche: Dove va l’elettrico senza flotte? Risponde Motus-E.
“Mi ha colpito un dato, la densità pro capite del numero di auto in Italia, che è straordinariamente alta. 666 auto ogni mille abitanti [la media Ue è di 560, ndr]”, fa notare Catalfamo. Ma perché ce ne sono tante? “L’auto è passione e libertà – spiega il Segretario Motus-E – Sicuramente ancora oggi le misure di limitazione delle auto sono viste come limitazioni alla libertà di movimento. In un ambiente urbano, dove gli spazi sono occupati dalle auto, ci si sta riappropriando degli spazi, per viverli. Si sta riducendo il numero di veicoli in città. Ma l’Italia non è solo grandi città: si vive in provincia, per questo l’auto rimarrà fondamentale“.
Non è detto però che le auto saranno di proprietà: “Ci saranno meno auto, ma quelle auto saranno utilizzate di più, grazie alla condivisione del mezzo“.
Secondo Francesco Naso l’Italia deve colmare il gap, in termini di utilizzo dell’elettrico, rispetto agli altri Paesi europei. Innanzitutto per l’industria: “Se chi costruisce automobili investe, l’industria della componentistica deve seguire“. Non solo: la qualità dell’aria in Italia è tra le peggiori, in parte anche per colpa delle auto, sottolinea.
LE FEATURES ON DEMAND
Il focus si è poi allargato dal concetto di automotive, di auto in senso stretto, per parlare di agricoltura. La discussione è stata portata avanti da Andrea Ceci, Strategy & Innovation Director di NIEW, e Michele Rossi, Product Management Director di New Holland (CNH Industrial), leader a livello mondiale nel settore delle macchine agricole.
“È facile pensare al settore agricolture come un comparto restio al cambiamento: non è vero – sottolinea Rossi – Il grado di innovazione raggiunto dal settore agricolo è più alto di quello dell’auto. La macchina agricola deve produrre profitto, questo ha spinto utilizzatori e OEM ad innovare, per creare profitto, dove IoT è fondamentale, per creare automatismo nei macchinari“.
Anche l’ambiente ha giocato un ruolo importante: un campo ha una variabile importantissima, che è quella di “libertà degli spazi”. Se in un ambiente cittadino la guida autonoma ha la possibilità di incontrare molti ostacoli, in ambiente agricolo non è così: ecco perché l’agriculture è il perfetto apripista per la guida autonoma.
Non solo: anche la telematica ha fatto il suo ingresso nel settore agricolo con successo, prima che sulle vetture, “nell’ottica di una connessione digitale a 360 gradi tra stazione di controllo, veicolo e campo stesso. Sfruttiamo la telematica sia per il controllo del mezzo, ma anche per la manutenzione straordinaria, fino alla manutenzione predittiva dei nostri mezzi“, sottolinea Rossi.
VENDITA E CONSUMER
Non è difficile, dopo questo percorso, giungere all’ultimo step di questo percorso di digitalizzazione, innovazione e cambiamento: la vendita.
Via via che questi trend si intensificheranno, si acuirà anche il gap tra l’automazione della vendita “consumer” e una vendita consulenziale molto più sofisticata. Netta biforcazione importante anche per il target delle flotte. A parlare di consulenza del futuro, insieme a Andrea Violante, CEO di NiEW, è Lorenzo Groppo, Fleet & Mobility Manager del Gruppo Pietro Fiorentini.
“L’auto elettrica sono la soluzione migliore, e al momento l’unica soluzione, che risponda alle due esigenze della flotta: prevenzione degli incidenti, grazie agli ADAS, e la sostenibilità economica, grazie al risparmio reale di carburante“, spiega Groppo, è però importante pianificare l’elettrificazione.
Gli elementi chiave che garantiscono una buona elettrificazione sono il coinvolgimento e la formazione dei dipendenti, 400 persone nel Gruppo Pietro Fiorentini. “Il primo approccio all’auto elettrica un dipendente Fiorentini ce l’ha in azienda, perché devono utilizzarle: non abbiamo vetture ICE – sottolinea Groppo – Devono superare la paura di restare a piedi, della novità, quindi abbiamo sviluppato percorsi formativi perché il dipendente conosca, prima ancora di vedere l’auto, quali sono le caratteristiche dell’auto, i sistemi di ricarica, le funzionalità. Dopodiché si passa al test drive, con un istruttore“.
Il vero problema dell’auto elettrica? “Controllare che i dipendenti ricarichino davvero l’auto. E se questo è l’unico problema, direi che il progetto è stato un successo“, ironizza il Fleet & Mobility Manager del Gruppo Pietro Fiorentini.
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