Noleggio auto: aprile in rosso, ma il Nlt guadagna quota
Continua ad aprile il trend negativo del noleggio auto: il noleggio a breve termine prosegue l'emorragia determinata dalle restrizioni (che di fatto finora hanno annientato la stagione turistica), mentre il noleggio a lungo termine, pur in calo, si dimostra il settore più dinamico del mercato. In questo momento, urge più che mai intervenire sulla fiscalità dell'auto aziendale.
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Anche il noleggio dell’auto risente del trend negativo del mercato (leggi i dati di aprile): nell’ultimo mese, il bilancio è negativo sia per il noleggio a lungo termine sia per il noleggio a lungo termine.
Le statistiche di Dataforce, che mettono a confronto i risultati del 2021 con quelli del 2019 (visto che ad aprile 2020 il lockdown aveva di fatto azzerato il mercato), segnalano un calo del -53,56% per il noleggio a breve termine e un -7,3% per il noleggio a lungo termine. Quest’ultimo, però, diminuendo in percentuale minore rispetto agli altri canali, guadagna quota sul totale del mercato.
NOLEGGIO AUTO: I RISULTATI DI APRILE
NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
Se, in termini di immatricolazioni, il canale dei privati ad aprile è calato dell’8,14% (7.700 targhe in meno rispetto ad aprile 2019) e le vendite dirette alle aziende hanno totalizzato un -10,44%, il noleggio a lungo termine, come detto, è calato del -7,3%, con 2.000 targhe mancanti rispetto allo stesso mese di due anni fa.
Una dinamicità che, come sottolinea Salvatore Saladino, country manager di Dataforce Italia, rende ancora più evidente “il silenzio sulla revisione della fiscalità auto”, che rappresenterebbe “l’unica vera soluzione per risollevare il mercato automotive”.
Il nodo della fiscalità
Dello stesso avviso anche Unrae, che sottolinea come il Nlt nell’ultimo mese abbia raggiunto il 17,5% di quota (con il contributo, in particolare, dei principali player Top). E come da gennaio ad aprile la rappresentatività del long term si posiziona al 16,4% del totale.
Leggi Anche: il nostro punto sulla fiscalità delle auto aziendali
Michele Crisci, presidente dell’associazione, sottolinea “l’urgenza di rimediare alla ulteriore forte penalizzazione di cui sono oggetto in Italia le auto aziendali in fringe benefit perché, a causa del mancato adeguamento della tassazione ai nuovi valori di emissione WLTP, sia i dipendenti sia le aziende che concedono il benefit pagano un’imposta maggiore in quanto ancora calcolata su valori di emissione non aggiornati (NEDC correlato)”.
https://youtu.be/d3vHFMlXPfA
NOLEGGIO A BREVE TERMINE
Discorso diverso, naturalmente, per il Rent a Car, che spera in una ripresa estiva, spinta dall’accelerazione della campagna vaccinale, dal calo delle restrizioni e del conseguente impulso al turismo, come accaduto anche nel 2020 (leggi l’appello di Aniasa).
Parliamo ancora una volta di un calo delle immatricolazioni superiore al 50%, dovuto al giro di vite sugli spostamenti e sul turismo primaverile, che ha spinto le società del settore a ridurre notevolmente gli inflottamenti.
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