Contratti a tempo determinato: cosa cambia per le aziende
Il nuovo assetto del contratto di lavoro a tempo determinato tocca profondamente le aziende italiane, comprese quelle del noleggio auto e i loro clienti. Gli avvocati e partner dello studio legale CMS Paolo Scarduelli e Giulia Camilli ci introducono gli aspetti salienti della nuova normativa:
LA LEGGE – Fra le più importanti innovazioni introdotte dalla legge 16 maggio 2014 n. 78, che converte con modifiche il Decreto Legge del 20 marzo 2014 n. 34, ovvero il noto “Jobs Act” del governo Renzi, vi è quella che riguarda una decisa liberalizzazione dei cosiddetti contratti di lavoro a termine. La nuova legge è entrata in vigore il 20 maggio 2014 ed è quindi molto recente. L’aspetto di maggior rilievo introdotto dalla nuova legge è rappresentato dalla possibilità di stipulare contratti di lavoro a termine senza indicare una causale che motivi le ragioni aziendali sottese all’assunzione.
COSA SIGNIFICA PER LE AZIENDE – Le aziende possono procedere con assunzioni con contratto di lavoro subordinato per un periodo non superiore a 36 mesi. All’interno del suddetto periodo di tre anni, le varie proroghe, riferibili alla stessa attività lavorativa non possono eccedere il limite massimo di cinque.
La nuova legge ha fissato un tetto alle assunzioni a tempo determinato che non potranno superare il 20% dell’organico dei dipendenti a tempo indeterminato, fermo restando che i datori di lavoro che occupano sino a cinque dipendenti possono comunque procedere ad una sola assunzione a tempo determinato. In caso di violazione di tale limite percentuale, per ciascun lavoratore si applicherà un sanzione amministrativa.
Il nuovo assetto del contratto a termine presenta un aspetto di notevole interesse, rappresentato da una maggiore flessibilità in entrata, della quale potranno fruire le imprese, comprese naturalmente quelle cui si applica il contratto collettivo del settore dell’autonoleggio.
IL DIRITTO DI PRECEDENZA – Ancora, in considerazione della nuova disciplina introdotta, occorrerà prestare attenzione ad indicare in forma scritta, nel contratto di lavoro a tempo determinato, la sussistenza del “diritto di precedenza” rispetto alle nuove assunzioni per quei lavoratori che hanno già prestato la loro attività lavorativa in favore di detta azienda per un periodo superiore a sei mesi. Il provvedimento si riferisce alle assunzioni nei successivi 12 mesi, relative alle stesse mansioni e compiti svolti dal lavoratore. La nuova legge prevede inoltre che il congedo di maternità intervenuto nell’esecuzione di un contratto a termine presso la stessa azienda, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza.
L’articolo completo sul numero di luglio di Fleet Magazine