Nucleare è green? Secondo l’Europa sì
"Draghi da che parte sta? Col passato o col futuro?”, chiosa Salvini riaprendo il dibattito sull'utilizzo del nuclare. Mentre la Francia si affida al 70% ai reattori per l'energia, l'Ue vorrebbe inserire il nucleare nelle "risorse Green". Ecco cosa succede nel mondo.
In questo articolo
“Bene l’Europa che vuole inserire gas e nucleare tra le energie pulite“, così il leader della Lega Matteo Salvini rompe gli indugi e ripropone il tema caldo, anzi caldissimo, del nucleare.
“È l’unico modo, anche per l’Italia, per limitare le emissioni da carbone e ottenere bollette meno care per famiglie e imprese. Chi dice il contrario, come alcuni esponenti della sinistra, danneggia ambiente e lavoro“. Ma è davvero così?
L’ITALIA DA CHE PARTE STA?
Sul nucleare “Draghi da che parte sta? Col passato o col futuro?”, insiste Salvini. Questioni politiche a parte (una vera bomba sulla maggioranza che richiederà una presa di posizione da parte del governo e del premier), le opinioni sono contrastanti.
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Il segretario del Pd Enrico Letta per esempio si è espresso chiaramente a sfavore, “Inserire l’energia nucleare nella proposta di tassonomia verde dell’Europa”, ha chiarito.
“Il Movimento 5 Stelle, già ad agosto, ha depositato al Senato e poi alla Camera una mozione dell’intero gruppo per non includere gas e nucleare tra le attività considerate eco-compatibili“, ha sottolineato per i Cinquestelle Giuseppe Conte. “Nucleare e gas, in prospettiva, non aiutano l’Europa né sulla strada dell’indipendenza né su quella della stabilità dei costi“, ha chiarito.
IL NUCLEARE ALL’ESTERO
Il dibattito non è aperto solo in Italia. L’Unione europea è divisa tra i sostenitori della “tassonomia verde” e ipotesi di inserire nucleare e gas naturale come fonti “green”. E a livello mondiale sono molti gli investitori interessati, così come i Paesi decisi ad inserire il nucleare nel proprio mix energetico.
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In tutto il mondo sono 55 i reattori già in costruzione, mentre 109 i progetti in via di sviluppo (la maggior parte in Cina e India). Quelli pienamente operativi sono invece 438.
In Finlandia è di recente stato inaugurato l’ultimo e più potente reattore di terza generazione, “Olkiluoto 3”. A capeggiare, per numero di impianti, sono gli Stati Uniti (93 siti). Seguono Francia, Cina, Russia e Giappone (33, ma non tutti operativi in seguito all’incidente di Fukushima nel 2011).
In termini di produzione di elettricità tutti gli impianti mondiali forniscono circa il 10%, ossia 390 Gw. (Negli anni Novanta, all’apice del nucleare, era quasi il doppio).
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E LE ENERGIE RINNOVABILI?
La richiesta di energia, comunque, è talmente alta da non mettere da parte le energie rinnovabili. Neanche nei Paesi dove il nucleare è largamente adottato, come la Cina.
LA SITUAZIONE IN EUROPA
All’interno del confini dell’Unione, è la Francia a detenere il primato. Il 70% dell’energia elettrica d’oltralpe infatti, oggi, deriva proprio dall’atomico.
Mentre in Germania si dismettono gli impianti, anche Spagna, Svizzera, Austria e Belgio vorrebbero adottare produzioni più sostenibili.
Non tutti però sono sulla linea dell’energia rinnovabile. C’è anche lo zampino dell’Italia nel progetto nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile avviato in Romania che darà vita ad un reattore senza scorie. Dovrebbe sorgere in circa 10 anni e si chiamerà “Alfred”.
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Anche in Gran Bretagna sono italiani gli scienziati della società “NewCleo” che sta sviluppando un reattore avanzato ad alta tecnologia.
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