Rapporto Sharing Mobility 2021: lo sharing non lo ferma più nessuno (soprattutto se green)
Un comparto che continua a crescere, in cui il 94,5% dei veicoli condivisi è a zero emissioni. Secondo il 6° Rapporto sulla Sharing Mobility nel 2021 i viaggi realizzati in condivisione sono stati in tutto 35 milioni circa (soprattutto micromobilità), per un fatturato totale di 130 milioni.
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Come va la sharing mobility in Italia? Una domanda alla quale risponde è difficile, soprattutto perché i servizi sono centinaia, le città coperte continuano ad aumentare e – se non ve ne foste accorti girando per le strade italiane – gli utilizzatori sono diverse migliaia ogni giorno.
Che si tratti di scooter, auto, monopattini o biciclette, per avere un quadro completo il Rapporto sulla sharing mobility anche quest’anno ha scattato una fotografia dettagliata della situazione italiana. Presentato in occasione della 6° Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, “Lesscars: drive the revolution”, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, promosso dal ministero della Transizione Ecologica, dal ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il rapporto quest’anno analizza anche per la prima volta l’incidentalità nella micromobilità e la dimensione economica del settore.
Il Rapporto, basato sui dati 2021, è solo un’anticipazione delle tendenze del 2022 che, per quello che possiamo vedere (i noleggi sono infatti già cresciuti, tra gennaio e giugno di quest’anno, del 113% a Milano e dell’83% a Roma), sarà ancora migliore.
Leggi Anche: Cos’è il corporate car sharing? Ma soprattutto funziona?
LA SHARING MOBILITY CRESCE DEL 61% IN UN ANNO
La sharing mobility è una realtà sempre più diffusa: nel 2021 i servizi di vehiclesharing hanno ripreso la loro crescita, come nel periodo pre-pandemia.
Con 35 milioni di viaggi realizzati in sharing mobility, + 61% rispetto al 2020 e il 25% in più del 2019, la micromobilità si conferma essere la preferita dagli utilizzatore: l’83% dei noleggi riguarda questo tipo di mezzi.
Le flotte, sempre più piccole ed elettriche, passano dagli 84,6 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila veicoli nel 2021, così riparti:
- 51% monopattini
- 31% bici
- 10% scooter
- 7% auto
Non solo micro, ma anche green: con il 94,5% dei veicoli in condivisione a zero emissioni e le auto elettriche che passano dal 63% al 77% in 12 mesi.
L’ITALIA A CONFRONTO
Nell’European shared mobility index, tracciato da Fluctuo, con Milano prima città europea in termini di veicoli in sharing per abitante (e Roma è prima per la crescita dei noleggi in scooter sharing), l’Italia ha affermato una posizione di rilievo nel settore della mobilità in condivisione.
LE CITTA’ DELLA SHARING
Per la prima volta dalla nascita della sharing mobility, il numero di capoluoghi di provincia con almeno un servizio è più alto del numero di quelli senza nessun servizio attivo, 62 contro 46, così suddivisi: 35 su 48 totali al nord, 11 su 28 al centro e 16 su 32 al sud.
La classifica delle prime migliori 10 città della sharing mobility
- Milano
- Roma
- Torino
- Firenze
- Palermo
- Napoli
- Verona
- Bologna
- Rimini
- Bari
Le uniche regioni che a fine 2021 non hanno servizi significativi, sono l’Umbria, il Molise, e la Basilicata.
TUTTI I NUMERI DELLO SHARING IN ITALIA
CARSHARING
Cambia volto il car sharing: il carsharing free-floating è l’unico servizio in difficoltà nei noleggi brevi, ma cresce sui noleggi di durata medio-lunga, puntando a diventare il mezzo alternativo all’auto di proprietà. Nel 2021, i servizi a flusso libero registrano l’8% di noleggi in meno del 2020, ma aumenta la durata dei noleggi arrivata a 43,7 minuti e superiore di 11 minuti circa rispetto al 2019. Vanno meglio invece i servizi di carsharing con stazione che segnano un +22,2% di viaggi rispetto al 2020. Il 32% delle auto è elettrico o ibrido e l’elettrico è aumentato del 12% rispetto al 2020.
BIKESHARING
L’offerta di bikesharing in Italia nel 2021 retrocede rispetto all’anno precedente a causa di una ricalibrazione delle flotte nelle grandi città e la transizione verso nuovi bandi. Ma tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, in particolare nelle grandi città dove gli stessi operatori dei servizi di monopattino-sharing arricchiscono la loro flotta con migliaia di bici elettriche, il bikesharing fa un rimbalzo rispetto al 2020 sul fronte della domanda: +56% per il bikesharing free-floating con 4,6 milioni di noleggi e + 22% con 3,4 milioni di noleggi per il bikesharing station-based. Un trend particolarmente visibile a Roma e Milano, dove i noleggi rispettivamente aumentano del 90% e del 157% da gennaio a giugno del 2022.
MONOPATTINI-SHARING
Il 2021 certifica la forte diffusione dei servizi di monopattino-sharing, segmento della sharing mobility che da solo ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,9milioni), più che raddoppiando la performance dell’anno precedente con un’offerta di oltre 35 mila monopattini. Alle 24 città dove il servizio era attivo nel 2020 se ne sono aggiunte altre 15 nel 2021 (Benevento, Brindisi, Cagliari, Catania, Frosinone, Grosseto, Imperia, Novara, Padova, Palermo, Piacenza, Prato, Ragusa, Reggio Emilia, Teramo).
SCOOTERSHARING
In forte espansione anche l’uso degli scooter in condivisione, che nel 2021 sono tornati ai livelli di domanda del 2019 (+5%) con un’offerta di circa 9.000 scooter. Anche qui nel 2021 si sono aggiunte nuove città in cui è disponibile il servizio (Benevento, Bergamo, Grosseto, La Spezia, Lago di Garda, Lecce, Pescara, Taranto). La flotta italiana di scooter in sharing è quasi completamente elettrificata.
LO SHARING È SICURO?
Una prima indagine dell’Osservatorio dimostra che il monopattino in sharing registra un livello di incidentalità di poco superiore a quello dello scooter sharing, esattamente 2,07 incidenti ogni 100 mila km contro 1,72 del ciclomotore, distanti entrambi dalla bicicletta con il valore di 0,74.
Addirittura rapportando gli incidenti al numero di viaggi la classifica si inverte e lo scooter sharing precede tutti con 7,77 incidenti ogni 100 mila spostamenti, con il monopattino che segue con 5,01 incidenti, e infine la bicicletta con 1,35 incidenti ogni 100 mila spostamenti.
LO SHARING È CONVENIENTE?
Dall’analisi economica della sharing mobility emergono due elementi importanti. Il primo è la crescita del fatturato complessivo del settore, arrivato nel 2021 a 130 milioni di euro circa e cresciuto del 52% rispetto al 2020.
Il secondo è la comparazione dei costi della mobilità condivisa in relazione ai costi della mobilità privata. Un cittadino che usa più spesso la propria bicicletta in città, il trasporto pubblico e, all’occorrenza, una combinazione di servizi di sharing mobility, può ottenere un risparmio annuo fino a 3.800€ rispetto alla scelta di utilizzare abitualmente la propria auto. I soli costi fissi per il possesso di un’auto in Italia permetterebbero l’acquisto di 3 viaggi al giorno con diversi servizi di sharing mobility.
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