7 giorni con Kia Sportage Hybrid GT Line, un manifesto di stile
Kia Sportage è tutta nuova, e tutta elettrificata: l'avevamo già "assaggiata" in versione Mild Hybrid, ma la full hybrid rappresenta la forma di elettrificazione più saggia. Niente ricarica alla spina, ma consumi ridotti anche in autostrada; più silenzio di marcia, e più coppia che aiutano a migliorare sia il comfort acustico che quello di guida. Il design è invece un manifesto di stile, proiettato al futuro come vuole Kia, ma senza lasciare da parte la tipica concretezza e affidabilità del modello.
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Un inizio 2022 in pompa magna per il costruttore coreano, che ha lanciato la quinta generazione della Kia Sportage. Un modello amatissimo, anche e soprattutto in Italia, che in questa nuova edizione sposa tutte le tipologie di ibrido e ha un design che taglia nettamente con il passato.
Ogni costruttore, più o meno, ha un modello che è diventato iconico, tanto da precedere col suo nome quello dello stesso marchio che lo produce. Per Kia è sicuramente la Sportage, SUV di medie dimensioni lanciato nel 1993 e che anche in Italia ha da subito riscosso un buon successo. Ho guidato intensamente, per sette giorni, la nuova Kia Sportage Full Hybrid in allestimento GT Line Plus, e mi ha proprio convinto.
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Lunedì – Gli opposti si attraggono
Si fa notare, la nuova Kia Sportage, perché ha un aspetto scenografico di giorno, avveniristico di sera. Merito di un design estremamente ricercato, che rende il modello il secondo ad adottare la nuova filosofia stilistica “Opposites United” dell’azienda di Seoul, introdotta per la prima volta con l’elettrica Kia EV6, di cui il SUV ibrido riprende per esempio il cofano a conchiglia, o i fari Matrix LED che delimitano la calandra con il tipico Tiger Nose, e sormontati dalle diurne a boomerang.
Opposites United perché le linee sono un continuo incontrarsi di teso e morbido, con l’elemento ad arco preponderante. Gli stessi boomerang dei LED diurni sono degli archi, ma ad arco è anche la linea del profilo laterale; un ampio arco è composto dal gruppo ottico posteriore, sottile e unito al centro. L’aspetto è squisitamente movimentato, preludio al basso coefficiente di resistenza aerodinamica che si apprezza alla guida, soprattutto in autostrada.
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