7 giorni con Kia Sportage Hybrid GT Line, un manifesto di stile
Kia Sportage è tutta nuova, e tutta elettrificata: l'avevamo già "assaggiata" in versione Mild Hybrid, ma la full hybrid rappresenta la forma di elettrificazione più saggia. Niente ricarica alla spina, ma consumi ridotti anche in autostrada; più silenzio di marcia, e più coppia che aiutano a migliorare sia il comfort acustico che quello di guida. Il design è invece un manifesto di stile, proiettato al futuro come vuole Kia, ma senza lasciare da parte la tipica concretezza e affidabilità del modello.
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Giovedì – Assetto da viaggiatrice
La Sportage non è una sportiva perché l’assetto è più da viaggiatrice che mangia centinaia di km. Le sospensioni mi hanno lasciato sbalordito, perché hanno una taratura che rasenta la perfezione. Sono morbide ma non molli, attutiscono dolcemente gli sbalzi che si incontrano durante il percorso, dalle buche della città ai cambi di livello dell’autostrada, come possono essere le salite o le discese dovuti a ponti o passaggi sopraelevati.
L’insonorizzazione è ben fatta, il comfort dei sedili quasi inarrivabile. Sono tutti elementi che aumentano quella sensazione di ambiente open space che citavo prima, e che fanno venire voglia di rimanere in auto per quanto è comoda.
Anche perché il driver può contare su diversi aiuti che rendono meno stressante la guida: sotto gli specchietti ci sono delle camere che inquadrano e proiettano l’immagine dell’angolo cieco sul cluster digitale; e c’è poi il nuovo Highway Driving Assist (HDA 2) che unisce Smart Cruise Control a mantenimento della corsia, regolando da solo la velocità autostradale in base a curve e ostacoli.
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