La nuova mobilità: in auto fino a quando non si avrà un vaccino
Un italiano su due oggi si sposta in auto per paura di un contagio e il 70% ha intenzione di continuare a farlo fino a quando la pandemia non sarà debellata. I dati del secondo Osservatorio Continental su Mobilità e Sicurezza.
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È ormai risaputo, la pandemia ha cambiato il modo di vivere degli italiani, modificando anche le loro abitudini in fatto di spostamenti. Ma in che modo? E, soprattutto, cosa riserba il futuro, quali le percezioni e le previsioni dei cittadini e dei protagonisti del mondo della mobilità?
A queste domande ha cercato risposta il secondo Osservatorio Mobilità e Sicurezza di Continental, realizzato in collaborazione con Euromedia Research e EY, tra il 14 e il 18 settembre 2020, su un campione di 2.500 individui di età superiore ai 18 anni.
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NUOVE PAURE E SPERANZA IN STAND-BY
Il contesto di incertezza e timori causato dall’avvento della pandemia ha inflitto un duro colpo alla serenità dei cittadini italiani. Il sentimento più diffuso oggi è la paura, sia nei confronti del contagio che nei confronti della ricerca di una nuova normalità nella convivenza con il virus. A fronte di un 47,4% di italiani che prova ancora emozioni di speranza e sollievo (soprattutto tra gli over 65), c’è un 45,6% dominato da sensazioni negative come ansia, paura e fastidio. Percezioni presenti soprattutto tra coloro che guidano per professione.
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In auto ancora per molto
Sono 2 su 10 gli italiani che hanno cambiato le proprie abitudini di mobilità. Il 31,2% lo ha fatto per questioni pratiche, di smart working (scopri i migliori strumenti per lavorare da casa) o south working. Mentre per il 39,2% degli intervistati le nuove abitudini sono conseguenza della paura dei mezzi pubblici, dell’affollamento dei treni (11.4%) e dell’uscire di casa (10%). L’automobile è il mezzo prediletto, scelto da oltre 1 italiano su 2, soprattutto donne (61,8%) e over 65 (65%).
I mezzi pubblici continuano a essere utilizzati, ma solo da 2 italiani su 5, e meno del 3% degli italiani si sente sereno nel farlo. La micromobilità, nonostante le percezioni, non riscuote così grande successo, e rappresenta un’alternativa per solo il 3,4% degli intervistati e solo residenti nelle grandi città. Nuove abitudini destinate a durare: l’83,2% si dichiara certo di mantenerle anche per tutto l’autunno e l’inverno che verrà. Il 70% va oltre e ipotizza di continuare a viaggiare “in sicurezza” anche quando dovessero raggiungersi contagi zero.
L’attenzione all’ambiente
Nonostante le difficoltà economiche, 1 italiano su 3 è ancora disposto ad acquistare una nuova auto, a patto che rispetti l’ambiente. Il 20,5%, potendo, sceglierebbe un’auto ad alimentazione ibrido benzina; il 19,5% opterebbe per un veicolo elettrico; il 17,8% preferirebbe una ibrida plug-in. Più della metà degli italiani, infatti, dichiara di prestare molta attenzione alle tematiche green, popolari soprattutto tra i cittadini tra i 18 e i 24 anni (67,6%).
E tale attenzione è richiesta anche alle istituzioni comunali. Il 78,7% degli italiani, soprattutto coloro che abitano in provincia, chiede alle città una sostenibilità che rispetti l’ambiente, fatta di smartworking (47%), potenziamento del trasporto pubblico (42,6%), elettrificazione dei veicoli (30,4%) e ingressi scaglionati a scuola e lavoro (29,7%).
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I timori dei professionisti
L’emergenza Covid non sembra aver stravolto il lavoro degli autisti professionisti, solo il 53% di loro riferisce cambiamenti significativi. Di questi, il 41,5% considera positive le novità come meno auto per le strade, maggiore attenzione alle norme sanitarie e più prudenza. Al contrario, il 37,7% degli intervistati considera in negativo la propria condizione, per via di una diminuzione del lavoro, riduzioni dello stipendio e maggiori restrizioni. Neppure il futuro sembra tra i più rosei, con il 41% degli autisti convinto che il settore del trasporto merci e persone vivrà una lunga fase di stallo.
https://youtu.be/zeb5V3HLWU4