Dal 2022 potrebbero arrivare nuovi criteri UE per il rilascio della patente
Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti ha pubblicato uno studio che potrebbe essere utile all'Unione Europea nel contesto della revisione per i criteri di rilascio della patente in Europa. Vediamo che cosa ne è emerso.
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L’Unione Europea sta cercando sempre di più di unificare politiche e società dei vari Paesi, e questo riguarda anche il rilascio della patente, per la quale potrebbero essere in arrivo nuovi criteri.
Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC) ha infatti recentemente pubblicato uno studio con alcune indicazioni per la revisione del quadro di riferimento per rilasciare le patenti di guida, una revisione del resto già in programma.
Ecco i cambiamenti che potrebbero arrivare.
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I NUOVI CRITERI UE PER IL RILASCIO DELLA PATENTE
Lo studio fa emergere come l’età non debba più essere il criterio più importante per stabilire se una persona sia idonea o meno a guidare. Prima, secondo le analisi, è necessario considerare disturbi mentali, dipendenze, diabete o epilessia, dando quindi un ruolo più importante ai medici di famiglia.
Questo riguarda anche l’Italia, dove è noto che alla visita medica per ottenere la patente non viene data l’importanza che merita. Inoltre, l’ETSC chiede l’istituzione di nuove patenti speciali “condizionate”, che permettano agli anziani con livelli di rischio bassi di continuare a guidare, perché in determinate condizioni.
L’analisi rilasciata potrebbe quindi servire come punto di partenza per l’Unione Europea, prossima a riformare il quadro di riferimento per il rilascio delle patenti di guida.
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PER ABBASSARE GLI INCIDENTI
Lo studio dell’ETSC deriva da un’attenta analisi dei singoli Paesi europei. In Finlandia, il 16% degli incidenti mortali è attribuibile a malattie del conducente, nella maggior parte di tipo cardio-vascolare. E anche in Portogallo si è visto come numerosi incidenti siano dovuti a malattie e dipendenze.
Quello che si auspica l’European Transport Safety Council è che ci sia un’indagine approfondita sulle cause di tutti gli incidenti in Europa da parte delle Autorità preposte, che darebbe un contributo scientifico determinante per i legislatori nelle loro scelte e nel capire l’efficacia dei provvedimenti.
Non solo: il consiglio dell’ETSC serve all’UE anche per stabilire una più chiara etichettatura dei farmici che possono avere effetti negativi sulle capacità psico-fisiche dei conducenti, etichettatura che andrebbe supportata da delle specifiche campagne di sensibilizzazione.
Infine, lo studio del Consiglio evidenzia come il 25% degli incidenti sia dovuto all’alcol. Un dato più basso delle aspettative, e che per l’ETSC può essere un impulso a una revisione del divieto UE per il rilascio della patente a chi è soggetto a dipendenze alcoliche, dando la possibilità di riottenere il documento con programmi di riabilitazione.
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VERSO UNA PATENTE UNICA EUROPEA?
Questo potrebbe essere il primo passo per una patente unica europea. Già ora i documenti di guida dei vari Paesi sono riconosciuti in tutta l’Unione, ma come le politiche ambientali ed energetiche sono ormai parificate – pur con le dovute differenze – così anche la patente potrebbe avere stessi controlli e criteri in ogni Nazione membra.
L’Europa ha quindi intenzione di rafforzarsi e di diventare sempre più coesa, e sembra volerlo fare con uno sguardo attentissimo alla mobilità in ogni suo ambito.