Osservatorio Top Thousand: evoluzione di un’Agorà

Riccardo Vitelli, presidente di Top Thousand, racconta la nascita e la crescita vissuta dall’Osservatorio in questi anni, ponendo l’accento sulle nuove sfide che attendono i Fleet e Mobility Manager. In primis, la transizione ecologica e il cambiamento della professione
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Tutte le innovazioni nascono da intuizioni. Anche l’Osservatorio Top Thousand è nato nel 2015 da un’intuizione di un gruppo di amici, spiega il presidente Riccardo Vitelli, “tutti professionisti nel mondo dell’automotive e accomunati da una particolarità, quella di gestire parchi con almeno 1.000 veicoli. Il nostro obiettivo non è mai stato quella di creare un ‘club’ esclusivo, bensì quello di analizzare a fondo le esigenze di grandi flotte estese su tutto il territorio nazionale, che sono molto simili”.
Vitelli illustra con concetti chiari la genesi dell’Osservatorio, che fin dall’inizio della sua attività è stato sede di uno scambio di idee a tutto tondo sulla mobilità delle grandi imprese e, al tempo stesso, una fucina di soluzioni nuove e azioni concrete. Da allora l’evoluzione è proseguita costantemente e prosegue tuttora, perché il mondo è cambiato e “non possiamo permetterci di pensare come pensavamo qualche anno fa”.
L’ATTIVITÀ DELL’OSSERVATORIO TOP THOUSAND
“Fin dal primo giorno, abbiamo approfondito vari temi legati alla mobilità e ci siamo messi a confronto per verificare quali potevano essere le opportunità da cogliere e quali le strade da non prendere. Un’altra intuizione che abbiamo avuto è stata quella di promuovere eventi che potessero diventare un collante tra noi Fleet e Mobility Manager e il mondo dell’automotive a 360 gradi (Case automobilistiche, società di noleggio, aziende della filiera, associazioni dell’automotive e istituzioni): mi riferisco, in particolare, al Fleet Motor Day, diventato negli anni una vera e propria Agorà di incontro e confronto”.
“Certamente stiamo vivendo un momento di cambiamento della mobilità e, in particolare, della mobilità delle aziende. Due sono i principali punti caldi: la nuova professionalità del Fleet e Mobility Manager e la sostenibilità delle flotte” aggiunge Vitelli.
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COME CAMBIA IL LAVORO DEL FLEET MANAGER
“Solo fino a un decennio fa il nostro lavoro, nella maggior parte dei casi, veniva svolto da professionisti provenienti dalle divisioni del personale e dei servizi generali. Oggi, invece, i Fleet Manager non solo sono i referenti principali per le società di noleggio, bensì lavorano con specifiche ben precise, frequentano corsi di formazione per diventare responsabili del Fleet o Mobility Management e, in generale, hanno assunto rilevanza all’interno delle imprese: si tratta, dunque, di una professionalità ben precisa, che consiste nel trattare all’esterno con le istituzioni e tutta la filiera automotive e all’interno con tutta l’azienda” sottolinea il presidente di Top Thousand.
TRANSIZIONE ENERGETICA
Sulla sostenibilità, spiega Vitelli, “serve una strategia comune e un dialogo continuo e diretto con tutti gli steakholders: istituzioni, associazioni, Case automobilistiche, noleggiatori e, in generale, la filiera del settore automotive, altrimenti il cambiamento in atto rischia di trasformarsi in una lotta tra il termico e le alternative al termico: noi vogliamo dare un contributo concreto al settore, per comprendere cosa si può fare in termini di mobilità sostenibile, ma ognuno dovrà fare la propria parte”.
“Per questo, oltre ai nostri confronti costanti con i Costruttori, i noleggiatori e le altre associazioni automotive, amplieremo i contatti con le istituzioni per sensibilizzarle sui temi di primaria importanza, come la penalizzante fiscalità italiana in materia di auto aziendali e il futuro dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)” anticipa Vitelli.
CHIP SHORTAGE E SICUREZZA
Un altro tema caldo, oggi, riguarda le problematiche derivanti dalla crisi produttiva. “Su questo punto, sempre attraverso il dialogo con tutti gli steakholders, stiamo cercando di capire cosa ci attende da qui a 12/24 mesi, considerando l’attuale situazione delle consegne e il vero e proprio blocco che sta colpendo il settore automotive. L’obiettivo è quello di confrontarsi su cosa fare, ovvero scegliere se sostituire il parco, sapendo di dover lavorare con almeno 20 mesi di anticipo, o proseguire con gli attuali veicoli” spiega Vitelli.
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In questo contesto, si inserisce un secondo obiettivo di primaria importanza, quello della sicurezza dei driver. “Con le sempre più frequenti proroghe dei contratti di noleggio, la sicurezza diventa ancora più importante. Più i mezzi della flotta invecchiano più la tecnologia a bordo diventa obsoleta, e la situazione attuale delle consegne, spesso, obbliga a scegliere veicoli con meno optional. Si tratta, quindi, di un ambito su cui dobbiamo prestare la massima attenzione e intervenire per continuare a garantire l’incolumità dei colleghi che lavorano a bordo dei nostri mezzi” conclude Vitelli.
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