Una nuova proposta al Parlamento europeo per tagliare la CO2
Una nuova roadmap (ancora più stringente dei limiti imposti da Fit for 55) è stata presentata dall'olandese Jan Huitema. Così entro il 2025 le emissioni di CO2 dovrebbero essere tagliate del 25%, del 45% nel 2027 e del 75% nel 2030.
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La nuova proposta per tagliare la CO2 arriva dall’europarlamentare olandese Jan Huitema che vorrebbe inasprire i limiti già fissati dalla Ue con il Fit for 55. Secondo Huitema infatti “non bisogna guidare meno, ma guidare auto più pulite“. Per farlo, ovviamente, bisogna spingere le Case auto a lavorare sulle nuove motorizzazioni, come?
“Inasprendo gli standard sulla CO2, i costruttori sarebbero spinti a sviluppare auto più pulite, che di conseguenza diventano più economiche e disponibili più rapidamente nel mercato dell’usato”.
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ECCO QUALI SAREBBERO I NUOVI LIMITI
Quello che chiede Huitema in particolare è una roadmap più severa per quanto riguarda il taglio delle emissioni.
I prossimi step, secondo l’europarlamentare olandese, sarebbero una riduzione della CO2 prodotta dalle nuove auto (sempre rispetto ai livelli del 1990) del 25% entro il 2025, del 45% nel 2027 e del 75% nel 2030.
In sostanza, il tetto di CO2 consentita sarebbe il 20% più basso rispetto alle precedenti proposte Ue. Si “salvano” i veicoli commerciali, che potranno tagliare le emissioni del 40% nel 2027 e un -70% nel 2030.
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COSA VORREBBE HUITEMA
Su Twitter, Jan Huitema ha spiegato la sua proposta: “Nello European Climate Act abbiamo deciso di ridurre le emissioni di CO2 del 55%. Le emissioni dei trasporti svolgono un ruolo importante, ma sono ancora in aumento, nonostante il settore debba essere carbon neutral entro il 2050”.
“Circa un quinto delle emissioni di CO2 in Europa proviene dai trasporti su strada. Il 70% da auto e furgoni. La soluzione non è guidare meno, ma in maniera più pulita. Invece di scoraggiare la guida con, ad esempio, una tassa europea sulla CO2, mi sto concentrando sull’innovazione, in particolare stimolando lo sviluppo di auto pulite”.
Non tutti sembrano però essere d’accordo. Tra chi giudica troppo estrema la proposta c’è per esempio il tedesco Jens Gieseke, vicepresidente della commissione Trasporti Ue.
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