Aumenta del 1,5% il pedaggio sulle autostrade

L'annuncio dell'ad di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, e il rincaro è ora al vaglio del Governo. Il presidente dell'Unione Nazionale Cosumatori, Massimiliano Dona: "Rincari spropositati ed ingiustificati a danno dei consumatori, a fronte di investimenti inesistenti e servizi per gli utenti invariati".
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Arriva l’estate e come se non bastasse il costante aumento dei prezzi dei carburanti (per i quali è previsto, tra l’altro, il ritorno delle accise l’8 luglio, salvo proroghe) le famiglie italiane dovranno trovarsi ad affrontare un aumento delle tariffe autostradali. Si parla, secondo quanto detto dallo stesso Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, di un +1,5% sull’attuale costo. Poca roba, secondo l’ad della società, ma che pesa comunque.
Tra la fine di giugno e l’inizio luglio, praticamente tra due o tre giorni, “prevediamo un aumento delle tariffe autostradali, intorno all’1,5% – ha spiegato Tomasi – parliamo veramente di poco, ne stiamo discutendo in questa fase con il Ministero. Sarebbe previsto dal piano economico finanziario a partire da fine giugno-luglio di quest’anno. Ricordo che le nostre tariffe sono rimaste bloccate a partire dal 2018“.
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AUMENTERÀ L’AUTOSTRADA? FORSE
L’incremento non è ancora ufficiale, proprio come ha spiegato l’AD la riforma dei prezzi sarebbe al vaglio del Ministero, ma (ovviamente) sono già arrivati i commenti della società.
“In merito alla notizia sulle previsioni di aumento del pedaggio, Autostrade per l’Italia ribadisce che è in corso un’istruttoria in sede ministeriale e dunque, come specificato questa mattina dall’Amministratore Delegato Aspi Roberto Tomasi, non ancora deliberata dalle Istituzioni preposte. Già inserita nel Pef (il Piano Economico e Finanziario di Autostrade per l’Italia), recepito il nuovo modello Art, questa rimodulazione prevede un aggiornamento calmierato del +1,5% del pedaggio, dopo un periodo di blocco tariffario durato 4 anni, a partire dal 2018″.
Autostrade per l’Italia poi “chiarisce inoltre che la revisione tariffaria, essendo già inserita nel Pef, è precedente e dunque non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali“.
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LE CRITICHE
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato: “Meno male che dopo la sparata di oggi, dove già prevedevano un aumento dell’1,5%, all’Aspi si sono accorti che le tariffe devono passare al vaglio sia dell’Autorità dei trasporti che del Ministero. La riforma dei pedaggi per fortuna impedisce rincari spropositati ed ingiustificati a danno dei consumatori, non consentendo di inserire voci improprie per giustificare i rialzi dei pedaggi, a fronte di investimenti inesistenti e servizi per gli utenti invariati. Senza contare che ora l’Authority, a fronte di verifiche annuali, può anche revocare gli aumenti già decisi in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi“.
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