Perché i concessionari sono arrabbiati con Carlos Tavares?
Per Carlos Tavares, ceo Stellantis, le concessionarie “appartengono al passato”. Affermazione che ha fatto infuriare i dealer e che ha provocato la tagliente risposta di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.
Quando, lo scorso 18 gennaio, il Corriere della Sera gli ha chiesto se, considerando l’esponenziale aumento delle vendite online, i concessionari fossero il passato, il ceo di Stellantis Carlos Tavares ha risposto di sì: “se non fanno felici i loro clienti, lo saranno”.
Aggiungendo che, “ciò che sta effettivamente cambiando, è che i produttori non potranno più permettersi di sostenere i concessionari in un contesto di aumento dei costi. Non abbiamo più bisogno di avere showroom di duemila metri quadri, vere e proprie cattedrali, per presentare i modelli. Questi costi non corrispondo più alla realtà di oggi. Per i concessionari, è l’occasione per compiere una svolta verso la qualità del servizio e la frugalità”.
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STELLANTIS DICE ADDIO AI CONCESSIONARI
Che il colosso dell’automotive avesse intenzione di rimodulare la propria relazione con i dealer è fatto noto. È ufficiale che, a partire dal 31 maggio 2021, tutti i contratti con le officine autorizzate e i concessionari europei saranno disdetti. A cominciare da quelli dei marchi premium Alfa Romeo, DS e Lancia.
L’opzione più probabile è il passaggio a un contratto di agenzia, dove i concessionari non saranno più titolari del contratto con il cliente, ma semplici intermediari tra la casa e l’acquirente. Venditori di servizi, insomma, cui toccherà la responsabilità di attività come consegne e manutenzione.
…e non è la sola
Non unicum nel mondo dell’automotive. I dealers della rete Smart Italia sono già diventati agenti, e così succederà a breve ai dealer tedeschi e inglesi di Mercedes-Benz. Il contratto di agenzia è relegato alla sola ID.3 a casa Volkswagen, mentre riguarda l’intera gamma elettrica di Audi, Cupra, Seat e Skoda.
Ford testerà gli agenti, a partire dal 2023, per la vendita dell’elettrica Mustang Mach-E. Bmw, invece, sta mettendo alla prova il modello di distribuzione in Sud Africa, Toyota in Nuova Zelanda, accanto ad Honda, impegnata a procacciare agenti anche in Australia.
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MA FEDERAUTO NON CI STA
Le affermazioni di Tavares hanno scatenato l’ira dei dealer, e la risposta di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, l’associazione delle concessionarie italiane, non ha tardato ad arrivare. Rispondendo al ceo Stellantis, De Stefani Cosentino ha dichiarato sulla pagine di Quattro Ruote che il sopracitato Tavares, “confonde il concetto di soddisfazione del cliente con l’efficienza delle concessionarie e mette impropriamente in relazione l’insostenibile crescita dei costi di produzione delle auto con le caratteristiche degli showroom”.
Non è tutto falso ciò che afferma Tavares, ma, per il presidente Federauto, la responsabilità è dei costruttori, “sono loro ad avere imposto alle reti l’implementazione degli standard, aumenti di working capital, ristrutturazioni sempre più onerose, ad aver scaricato sulle reti gli oneri di sistema e processuali”.
“L’auto è un bene durevole e quindi la presenza capillare della rete distributiva è indispensabile. Vogliamo sperare che l’idea di una distribuzione dell’auto senza i concessionari sia una moda del momento” conclude Adolfo De Stefani Cosentino.
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