Piano aria e clima: niente più auto a Milano… a meno che non siano di lusso
Il Comune di Milano ha approvato il “Piano aria e clima” per fare del capoluogo lombardo una città carbon neutral entro il 2050. Nei prossimi anni, sempre più spazio a pedoni e ciclisti e sempre meno posto per le automobili.
In questo articolo
Milano punta a diventare la prima città “carbon neutral” d’Italia, e vuole riuscirci entro il 2050. Nel frattempo, sempre più spazio a pedoni e ciclisti, a scapito delle automobili, escluse dal centro e parcheggiabili solo a pagamento, meglio se in box sotterranei. Questo quanto previsto dal “Piano aria e clima”, il documento di visione strategica ideato dal Comune per adattare la città ai cambiamenti climatici e raggiungere, entro il 2050, l’azzeramento delle emissioni climatiche.
Obiettivo nobilissimo, meno equa sembra essere la sua realizzazione. Perché, con le nuove direttive, la piccola (in termini di misura e, relativamente, di emissioni) Panda Hybrid sarà messa al bando, mentre la grande e potentissima (con tutto quel che ne consegue in termini di CO2) Porsche Cayenne plug-in sarà la benvenuta.
Approfondisci: Un po’ d’aria a Milano, arriva il piano anti-inquinamento
LA NUOVA MOBILITÀ DI MILANO
Area B estesa a tutta la città
Così come richiesto dalle associazioni ambientaliste, l’intera città metropolitana diventerà Area B, una zona, cioè, dal quale sono esclusi i veicoli più inquinanti. Da ottobre 2022 stop anche per i veicoli diesel Euro 5. Per questa categoria sarà prevista Move-in, la scatola nera della Regione che monitora il chilometraggio consentito alle auto inquinanti.
Zona 30
In programma anche l’estensione della Zona 30, che arriverà a coprire l’intero territorio cittadino, escluse le arterie di accesso.
Leggi anche: Ora di abbassare i limiti di velocità a 30 km/h in città?
Le incoerenze dell’Area C
L’attuale Area C, che corrisponde alla zona interna alla Cerchia dei Bastioni, potrebbe in futuro trasformarsi in un’area riservata ai soli veicoli a zero emissioni. Nel frattempo, in Area C sarà vietato l’ingresso a tutte le vetture con emissioni di CO2 superiori ai 100g/km. Il che significa stop a tutte le mild hybrid (che, in ogni caso, saranno considerate ibride ancora per poco) e accesso a pochissime full hybrid (leggi qui per conoscere tutte le sigle dei veicoli elettrificati).
Via libera, invece, a tutte le plug-in hybrid, a prescindere dalla loro stazza. Il che, in soldoni, significa che le piccole (ed economiche) Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Suzuki Swift dovranno pagare l’entrata nei bastioni -pena una salatissima multa. Mentre le grosse e rombanti Range Rover, Ferrari SF90 Stradale e Porsche Panamera non avranno preoccupazione alcuna se dotate di spina per la carica elettrica.
Nessuno controllerà, però, se il bolide che si avvicina al Duomo lo farà avanzando in modalità a zero emissioni o a batteria scarica, comportandosi cioè come una qualsiasi auto a benzina. Una qualsiasi auto a benzina dall’impatto ambientale di certo maggiore di quello di una piccola citycar da meno di 100 cv.
Scopri anche: I suv annullano i benefici delle auto elettriche?
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.