Dal PNRR 4,3 miliardi per le Ferrovie
Il Piano Industriale del Gruppo FS è molto ambizioso: 58 miliardi entro il 2023, e altri 4,2 del Pnrr entro il 2026. Da usare per ammodernare la rete, finire le opere cruciali come il Terzo Valico, e per rinnovare l'80% della flotta, con l'obiettivo di avere i treni più giovani d'Europa.
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Già nei primi mesi del 2021, Ferrovie dello Stato aveva annunciato un netto taglio con il passato. L’impegno, dichiarato nel Piano industriale, prevede spesa totale di 58 miliardi per ammodernare le infrastrutture del Bel Paese. (Un piano di ristrutturazione generale al quale aveva deciso di fare seguito anche ASPI).
Adesso però si aggiungono altri 4,3 miliardi di euro previsti in una “edizione speciale” del Piano Commerciale PNRR. Sarà proprio Bruxelles a finanziare una parte dei lavori di riammodernamento della nostra rete ferroviaria.
Si tratta di investimenti strutturali e tecnologici, che non prevedono solo la manutenzione di opere già presenti, ma anche la realizzazione di nuove.
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I PROGETTI DI FERROVIE DELLO STATO
L’impegno è stato preso e annunciato dall’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Gianfranco Battisti, il quale ha diviso l’investimento in 28 miliardi in binari (e quindi realizzazione di nuove tratte), 14 per opere stradali, 12 per l’acquisto di nuovi treni e bus, 2 per le metropolitane e 2 per servizi di Information Technology.
Di questi, 20 miliardi di euro saranno presi in gare, partite nel 2020, con le quali FS vuole dimostrare che l’Italia è in grado di andare avanti, nonostante la pandemia, e di saper utilizzare al meglio i fondi europei in arrivo.
L’investimento di Ferrovie dello Stato segue quanto fatto nel 2020: all’inizio dello scorso anno, infatti, il Gruppo ha realizzato e contabilizzato nuove opere per un valore di 600 milioni, e nel primo semestre del 2020 ha accelerato la spesa per 6 miliardi di euro in opere messe in cantiere.
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LA FLOTTA PIÙ GIOVANE D’EUROPA
Gli investimenti sono poi paralleli anche al piano di rilancio del trasporto regionale, focalizzato su un rinnovamento della flotta con l’acquisto dei nuovi treni Rock – prodotti da Hitachi – e Pop, prodotti da Alstom, con l’obiettivo di rinnovare all’80% il parco entro 5 anni.
Si tratta di un rinnovo del parco treni mai visto nella storia dei trasporti italiani, e che ha come obiettivo quello di garantire l’alta velocità italiana, la cui eccellenza è effettivamente riconosciuta in tutta Europa, anche per quanto riguarda i trasporti ferroviari regionali e metropolitani, migliorando la qualità della vita di oltre un milione e mezzo di pendolari.
Oltre a, naturalmente, appianare la differenza qualitativa dei treni regionali rispetto a quelli attivi nell’alta velocità.
Trenitalia vuole quindi arrivare ad avere, tra treni, bus, carri merci e locomotori, la flotta più giovane del Vecchio Continente, migliorando spostamenti e logistica. Oltre ai treni, infatti, sono previsti anche 1.421 nuovi bus, di cui 500 a emissioni basse o nulle, con alimentazione ibrida, elettrica o a metano.
Investimenti anche per il trasporto urbano su ferro, ridisegnato con cinque nuove tipologie di servizio con specifiche frequenze, in particolare nelle ore di punta:
- Ogni 8 minuti per i servizi urbani;
- Ogni 30 per suburbani e interregionali;
- Ogni 60 per regionali;
- Ogni 15 per Fly Connect.
Per agevolare gli spostamenti, Ferrovie dello Stato prevede di intercettare 20 milioni di turisti stranieri in più con servizi dedicati e un’ampia combinazione di mobilità integrata, che prevede biglietti unici, una migliore distribuzione multicanale, e un’esperienza utente personalizzata.
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INVESTIRE NELLE OPERE STRATEGICHE
Numerose sono le opere in arrivo, e l’investimento prevede l’accelerazione di 1600 cantieri RFI e Anas in tutto il Paese, andando anche ad accelerare e migliorare i processi di manutenzione delle infrastrutture.
Nello specifico, il Gruppo FS dà molta importanza alle opere strategiche di grande impatto, come la conclusione di questi progetti ormai in ballo da moltissimi anni:
- Terzo Valico (Torino-Lione);
- Brennero;
- Brescia-Verona-Padova;
- Napoli-Bari;
- Palermo-Catania-Messina;
C’è un’attenzione specifica per il sud, alle cui infrastrutture – come noto, oggi molto carenti – il Gruppo vuole destinare 16 miliardi di euro, che includano anche l’Autostrada del Mediterraneo (A2), la Strada Statale Jonica e la Palermo-Catania (A19).
Strutture nuove anche per rendere più semplici le connessioni fra i punti d’accesso e uscita del Paese, ovvero le stazioni, gli aeroporti e i porti.
Già dal 2028 Fiumicino è collegato alle altre città italiane con 6 frecce al giorno, e il Piano di Ferrovie dello Stato prevede anche il collegamento tra Malpensa e Verona, Padova, Venezia, Bologna e Roma con nuovi collegamenti in Alta Velocità.
Altri potenziamenti riguardano gli aeroporti di Bologna, Catania, Genova e Venezia, e alcuni porti, come quello di Civitavecchia.
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VIAGGIARE IN SICUREZZA
Gli investimenti del Gruppo FS si sono rivolti anche alla sicurezza, punto fondamentale in questo periodo. E, infatti, hanno portato alla realizzazione dei treni COVID-free, che ora garantiscono viaggi sicuri per passeggeri e personale.
Trenitalia ha infatti potenziato le attività di pulizia per disinfettare tutti i treni, con prodotti specifici utili sia ad avere un’igienizzazione adeguata sia a ridurre gli intervalli di tempo tra una sessione e l’altra.
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