Impatto zero: il decalogo per eventi auto ecosostenibili
Anche il settore di eventi e raduni automotive punta alla sostenibilità. E l’Automotoclub Storico Italiano ha stilato un protocollo utile all’organizzazione di eventi a Impatto Zero.
La transizione al green dei veicoli d’epoca è l’incubo dei tradizionalisti dei motori, i nostalgici della marmitta, che guardano con sdegno alle versioni a batterie delle icone del passato. L’ASI – Automotoclub Storico Italiano, invece, è di tutt’altro avviso.
L’ASI vuole che i propri raduni ottengano il certificato ISO 20121, lo standard internazionale che certifica la sostenibilità degli eventi e, per raggiungere il risultato, ha stilato un decalogo che prende il nome di Impatto Zero.
Il che, si tranquillizzino pure i puristi, non vuol dire che saranno le vetture a essere modificate, ma il modo in cui gli eventi a loro dedicati vengono gestiti e organizzati.
LE REGOLE A IMPATTO ZERO PER I RADUNI AUTOMOTIVE
Il protocollo a Impatto Zero elaborato da ASI pone particolare attenzione all’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, alla produzione di rifiuti, al riciclo e riuso di materiale a supporto del raduno. Inoltre, si dovrà preferire l’informatizzazione digitale, riducendo al minimo l’utilizzo della carta.
Per quel che riguarda la parte dinamica degli eventi, le partenze dovranno essere scaglionate e il chilometraggio giornaliero dei veicoli esposti sarà limitato per ridurre le emissioni di CO2. Infine. L’Automotoclub Storico Italiano ha introdotto un programma di piantumazione, per compensare le emissioni prodotte dagli eventi. Così come stanno facendo numerose cause automobilistiche.
Il primo evento a Impatto zero
Il primo evento ASI organizzato seguendo i principi del nuovo protocollo green è stato il Giro Motociclistico di Sicilia, che ha supportato l’Agenda 2030 con il progetto ecosolidale “Rimettiamoci in moto”, per cui è stato previsto un protocollo ecosostenibile basato sul modello FIVA.
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