Il Recovery Plan prevede stanziamenti per infrastrutture e mobilità sostenibile
Nonostante la nuova crisi di governo, il Consiglio dei Ministri ha fatto in tempo ad approvare il PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che contiene molti programmi e numerosi fondi destinati al miglioramento delle infrastrutture stradali e alla mobilità sostenibile.
Il piano nasce in un periodo complesso, in quanto il governo deve presentare al Parlamento Europeo un fitto programma di investimenti nazionali al fine di sbloccare i 196,5 miliardi di euro messi a disposizione dal Recovery Fund, il fondo stanziato dall’Unione Europea per rendere più semplice la ripresa economica.
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IL RECOVERY PLAN POTREBBE PORTARE A UN FONDO DI 222 MILIARDI DI EURO
Come detto, il PNRR è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, ma deve essere ancora inviato all’esame di Camera e Senato per le valutazioni. Una volta approvato, sarà inviato a Bruxelles, in modo da ottenere l’erogazione definitiva delle risorse.
Tuttavia, in seguito agli eventi della giornata del 13 Gennaio, non è chiaro se si riuscirà ad arrivare all’approvazione di Camera e Senato. Sarà da vedere come si svolgeranno gli eventi. Ad ogni modo, la somma che l’Italia riceverebbe, una volta approvato il piano, è davvero da record: 222 miliardi di euro, di cui 196,5 dal Recovery Fund più i fondi europei React EU e Just Transaction Fund.
LE AREE DI INTERVENTO
Sei sono le aree di intervento individuare dal PNRR, divise in 47 linee di azione:
- La Rivoluzione Verde e la Transazione Ecologica sono l’investimento più grande, che da solo impiega 68,9 miliardi. Si tratterà di operazioni volte all’efficientamento energetico e alla riqualificazione degli edifici. Questo comprende anche la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, e soprattutto le scuole e l’edilizia residenziale e pubblica, ma anche sedi dei Comuni e sedi giudiziarie. Di questi, 29,35 miliardi sono messi a disposizione per incentivare la riqualificazione energetica e l’adeguamento del patrimonio edilizio privato, come dimostra il Superbonus 110% con possibilità di cessione del credito. I fondi, infine, riguardano anche l’efficienza energetica e sismica degli edifici sia pubblici che privati.
- 46,18 miliardi di euro sono invece destinati alla digitalizzazione, all’innovazione e alla cultura. Questo comprende programmi di innovazione soprattutto nella Pubblica Amministrazione, mentre appena 8 miliardisono destinati al turismo e alla cultura.
- 28,5 miliardi sono destinati all’Istruzione e alla Ricerca.
- 19,72 miliardi alla Sanità, divisi tra innovazione, ricerca e digitalizzazione, telemedicina e assistenza di prossimità.
- 27,6 miliardi sono invece destinati all’Inclusione sociale e alla coesione, con politiche per il lavoro, infrastrutture sociali e fondi per famiglie e comunità.
- 31,98 miliardi, infine, per le infrastrutture, e 18 per la mobilità sostenibile.
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COSA PREVEDE IL RECOVERY PLAN PER INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILE
Vediamo nello specifico come il Governo intende usare i fondi per le infrastrutture e la mobilità sostenibile. Come detto, la parte più consistente riguarda quella delle infrastrutture, che com’è noto hanno bisogno di essere cambiate o ristrutturate. 18 miliardi, invece, per l’implemento di progetti di mobilità sostenibile, che rientrano nel novero della Rivoluzione verde.
Il piano prevede di potenziare le principali linee di comunicazione nazionale, investendo 28,3 miliardi di euro. Questo significa la messa in sicurezza di ponti e viadotti, ma anche favorire programmi di intermodalità e di logistica integrata. Grande attenzione anche al Sud Italia, che è la regione del Paese con la viabilità più critica.
Le infrastrutture comprendono anche grandi opere già in corso, come per esempio le reti AV Napoli-Bari, Brescia-Padova e il tanto contestato Terzo Valico.
Il fondo destinato alla mobilità sostenibile è, invece, finalizzato alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità dell’aria nelle città. Gli investimenti saranno destinati a:
- idrogeno verde, ovvero prodotto da fonti rinnovabili;
- Progetti di mobilità “last mile”;
- Implemento delle energie rinnovabili nelle infrastrutture;
- Nuove piste ciclabili per un totale di 1000 km di ciclovie urbane e oltre 1600 km di piste ciclabili per uso turistico.
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