Le colonnine Tesla aprono alle non Tesla. Cosa significa per l’Italia?

Non molto tempo fa, avevamo ipotizzato che le stazioni brandizzate potessero essere il futuro della ricarica. Ma pochi giorni fa Volvo ha aperto una stazione aperta a tutti, e persino Tesla adesso potrebbe fare lo stesso.

La casa guidata da Musk ha avviato un progetto pilota che offrirà la possibilità agli EV di tutti i brand di usufruire del network di Supercharger Tesla. Si comincia dall’Olanda, dove 10 colonnine sono state “aperte” a tutti.

Si concretizzano così i numerosi annunci di Musk, che da anni parla di apertura della rete. “È sempre stata una nostra ambizione quella di aprire la rete Supercharger ai veicoli non Tesla e, così facendo, incoraggiare più automobilisti a passare all’elettrico – ha dichiarato la casa in un post – Quest’azione supporta la nostra missione di accelerare la transizione globale all’energia sostenibile”.

COME SI RICARICA ALLE COLONNINE TESLA

Gli automobilisti green olandesi, cui Tesla ha messo a disposizione 10 delle proprie infrastrutture, dovranno munirsi dell’ultima versione dell’app per smartphone Tesla e, una volta scaricata, accedere alla funzione “Charge Your Non-Tesla”. Nient’altro. Nel frattempo, il brand monitorerà il traffico alle colonnine e ascolterà, dice, i pareri degli utenti sulle nuove modalità.

Perché in Europa?

Se è stata proprio l’Europa a essere scelta come terra di sperimentazione è perché nel Vecchio Continente i connettori di ricarica standardizzati sono obbligatori. Così, dopo l’Olanda, il prossimo step potrebbe essere in Norvegia. E gli Usa, se arriveranno, saranno gli ultimi.

Perché negli Stati Uniti la standardizzazione è un’optional, e le oltre 6.400 colonnine Tesla in Nord America utilizzano un connettore dedicato che, per accedere alla ricarica, richiederebbe ai veicoli non Tesla un adattatore specifico.

Per saperne di più: Come si ricarica l’auto elettrica, guida completa a colonnine e connettori

 COSA VORREBBE DIRE PER L’ITALIA?

Se la rete Tesla aprisse alle non Tesla per gli automobilisti EV italiani vorrebbe dire avere a propria disposizione 43 stazioni di ricarica, per un totale di 400 prese in più. Distribuite sull’intero territorio nazionale, con una predilezione per il nord, così come segue:

• Affi

• Aosta

• Arese

• Arezzo

• Bergamo

• Borca di Cadore

• Brennero

• Brescia

• Brindisi

• Cagliari

• Campogalliano

• Cavaglià

• Ceprano

• Cerignola

• Dorno

• Fano

• Firenze

• Forlì

• Forte di Marmi

• Grosseto

• Imperia

• Magliano Sabina

• Melegnano

• Mercato San Severino

• Modena

• Mogliano Veneto

• Moncalieri

• Morano Calabro

• Occhiobello

• Olbia

• Palmanova

• Palmi

• Piacenza

• San Giovanni Teatino

• Tarquinia

• Torino

• Trento

• Varazze

• Verona

• Vicenza

Tra la fine del 2021 e il 2022, stando a quanto dichiarato dalla casa, potrebbero arrivare nuove stazioni Supercharger anche a:

• Adda Nord

• Alessandria

• Bardonecchia

• Bergamo

• Campofelice di Roccella

• Catania

• Como

• Genova

• Lugano Sud

• Oricola

• Oristano

• Perugia

• Roma Ovest

• Torino

IL PARERE DEL TESLISTA

Cosa ne pensano i teslisti della possibile apertura della loro, finora privata, rete di colonnine di ricarica, lo abbiamo chiesto a Federico Lagni, ceo di Enerev e automobilista Tesla di lunga data (è sua la Tesla che abbiamo provato qualche tempo fa):

“L’apertura della rete Tesla Supercharger a veicoli non Tesla non è stata accolta in modo particolarmente positivo da parte di diversi proprietari Tesla. Personalmente ritengo che – se Tesla sarà in grado di superare la fase iniziale di transizione da una rete esclusiva ad una “rete per tutti” – collettivamente ne andremo a giovare tutti e per diversi motivi.

Prima di tutto, perché Tesla ha già annunciato che nel prossimo paio d’anni verrà triplicata la rete e, pertanto, non dovrebbe esserci il grande affollamento così tanto temuto, senza contare che più Supercharger significano avere più possibilità di ricarica, anche e soprattutto in angoli bui dove oggi i Supercharger ancora non ci sono.

In secondo luogo, aprire la propria rete a tutti significherà dare un boost importante a tutta la mobilità sostenibile, visto che tantissime persone saranno ancor più incentivate ad acquistare un’auto elettrica, sapendo di poter contare sulla nota affidabilità, potenza e velocità della rete Tesla Supercharger.

In terzo luogo, Tesla potrebbe potenzialmente trarre un enorme profitto da una mossa così massiva, investendolo ancor più nell’allargamento e potenzialmente della rete. Insomma, un circolo vizioso di grande e positivo impatto per tutti”.

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