Quali sono le modalità di ricarica di un’auto elettrica?
La ricarica delle batterie delle auto elettriche avviene con modalità differenti, codificate dalle norme fissate da una specifica commissione internazionale (Iec - International electrotechnical commission). I diversi tipi di prese condizionano i tempi di ricarica. Quattro le modalità di ricarica di un’auto elettrica: Modo 1, Modo 2, Modo 3 e Modo 4.
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La ricarica dell’auto elettrica è un’operazione molto semplice, almeno sulla carta: basta collegare la vettura a una presa di corrente. Tuttavia, è bene sapere che esistono diversi tipi di prese, differenti per la quantità di energia che possono fornire, la quale condiziona i tempi di ricarica.
Esistono quattro differenti modalità di ricarica, stabilite dalle norme Iec (International electrotechnical commission): Modo 1, Modo 2, Modo 3 e Modo 4. Per ricaricare l’auto elettrica, occorre un cavo dotato di un connettore adeguato. Per quanto riguarda le colonnine, la maggior parte ha una potenza di 22 kW. Le stazioni fast sono a 50 kW o 150 kW, i Supercharger Tesla arrivano a 250 kW.
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AUTO ELETTRICHE: LE DIFFERENTI MODALITÀ DI RICARICA
La ricarica delle batterie delle auto elettriche avviene secondo modalità differenti:
- Modo 1: tipologia di ricarica privata che consiste nel collegare il mezzo via cavo a una normale presa di corrente. Questa modalità è indicata soprattutto per veicoli elettrici leggeri, come bici elettriche, alcuni scooter, monopattini e quadricicli. È sconsigliata per le auto, per motivi di sicurezza, o comunque da limitare a situazioni di emergenza.
- Modo 2: tipologia di ricarica privata (domestica o aziendale), lenta o veloce in base alla potenza disponibile. Le prese di tipo domestico o industriale sono collegate attraverso un cavo di alimentazione che presenta un dispositivo di regolazione, capace di garantire la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Il Modo 2 prevede, infatti, un cavo di collegamento dotato di control box con sistemi di verifica della “terra” e dispersioni di corrente. Pur essendo ammesse potenze fino a 16 A, di fatto la ricarica è limitata a 10 A (2,3 kW). In Italia, in ambito pubblico, non è consentito questa modalità di ricarica.
- Modo 3: è il sistema di ricarica tipico delle colonnine pubbliche, ma può essere utilizzato anche a livello privato (è consigliato anche a casa). Prevede un connettore a sette poli e consente di inviare alla batteria fino a 43 kW, a condizione che l’auto sia in grado di riceverli. Spesso, infatti, il limite è dato dal caricatore interno delle auto, che deve convertire la corrente alternata in continua.
- Modo 4: le stazioni fast a corrente continua consentono di alimentare direttamente le batterie, senza passare dal caricatore di bordo delle auto. La potenza, per quanto riguarda la ricarica, può arrivare a 150 kW, anche se, al momento, in Italia è quasi sempre di 50 kW. In futuro si salirà a 350 kW. Con questo sistema è possibile ricaricare le auto elettriche in pochi minuti. Due i tipi di connettore esistenti: CHAdeMO e Ccs Combo2.
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RICARICA FAST
Pur essendo più pratica e veloce, la ricarica fast a corrente continua non è molto gradita dalle batterie. Perché? Le alte intensità di carica possono provocare un precoce degrado degli accumulatori, in parte mitigato con adeguati sistemi di raffreddamento.
In alcuni casi, le Case automobilistiche indicano, nei libretti d’istruzioni delle auto, di preferire la ricarica lenta e fare ricorso a quella rapida solo in situazioni di necessità.