Gli incentivi per l’acquisto di auto devono essere rimodulati
Gianmarco Giorda, direttore generale Anfia, parla di reinvestire le risorse avanzate dalla campagna di incentivi 2022 e del rialzo del bonus al 100% - anziché al 50% - per le società di noleggio.
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“È necessario proseguire con le misure di stimolo della domanda, per velocizzarne il rinnovo e favorire una graduale maggiore diffusione delle auto ricaricabili“, perché il mercato non può muoversi da solo. A sottolinearlo è il direttore generale dell’Anfia, Gianmarco Giorga, facendo anche riferimento all’indice di produzione dell’Italia, che ha segnato un +13,8% a marzo – dopo la fatica dei primi mesi del 2023 – e sfiorando il 4% in chiusura di trimestre.
“Nel dettaglio, l’indice della fabbricazione di autoveicoli mantiene una variazione tendenziale positiva a marzo, con un rialzo a doppia cifra (+35,8%) trainato dalla crescita del comparto delle autovetture (+52,1% nel mese), mentre l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori resta pressoché stabile rispetto a marzo 2022 (-0,6%), dopo la contrazione riportata a febbraio, mese in cui l’indice del fatturato si mantiene comunque positivo“, spiega Giroda.
La produzione c’è, ora il governo lavori agli incentivi
“Gli ultimi dati dell’Aci – prosegue Giorda – evidenziano che in Italia, a fine 2022, il 50% (circa 20 milioni di unità) del parco auto circolante era ancora ante-Euro 5“, per questo è necessaria ora “un’accelerazione della rimodulazione degli incentivi in vigore: si tratta di reinvestire le risorse avanzate dalla campagna di incentivazione 2022 in parte nella fascia 0-20 g/km di CO2, degli incentivi 2023, aumentandone l’importo unitario, in parte nella fascia 61-135 g/km di CO2. Inoltre, è importante l’apertura alle persone giuridiche per le fasce 0-20 e 21-60 e il rialzo dell’incentivo al 100% anziché al 50% per le società di noleggio“.
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Si parla anche di produzione
“Un altro obiettivo importante è il rialzo dei livelli produttivi di autoveicoli, in altre parole, creare le condizioni per raggiungere almeno il valore-soglia di 1 milione di unità prodotte, al contempo supportando tutte le imprese della filiera nella delicata transizione produttiva che stanno vivendo – conclude il direttore generale Anfia – Nel confronto con i major market europei, incluso Uk, l’Italia è notoriamente il Paese con i volumi di autoveicoli più bassi, oltre che, relativamente al mese di marzo, con la minor percentuale di crescita della produzione dell’industria automotive“.
Anche Unrae chiede nuovi incentivi
Anche da parte di UNRAE arriva lo stesso messaggio. Il presidente Michele Crisci parlava di incentivi che, così come sono, non funzionano: “C’è da augurarsi che si lavori fattivamente, in modo coordinato con tutti i soggetti coinvolti e con una strategia pragmatica, per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035. In quest’ottica continuiamo a sollecitare da tempo, siamo arrivati a maggio, e i dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%. È urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Aspettiamo quindi una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo verso obiettivi condivisi“.
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