Ritardi delle consegne: a pesare (anche) la mancanza degli autisti ucraini
Più della metà dei trasportatori attivi in Italia sono di nazionalità ucraina e, a causa della guerra, hanno dovuto interrompere la propria attività. Così i tempi di consegna si allungano ulteriormente…
In principio fu il cosiddetto chip shortage, affiancato e aggravato dalla crisi dei trasporti mondiali. In seguito, anche la guerra tra Russia e Ucraina ha pesato sull’industria automotive e sul trasporto merci in generale.
Oggi, a peggiorare la situazione che vede gli acquirenti dover attendere anche un anno per ricevere la vettura ordinata, contribuisce anche la carenza di bisarche e autotrasportatori, per lo più di provenienza ucraina, bloccati dal conflitto ancora in corso.
Leggi anche: Quanto bisogna aspettare un’auto nuova? I tempi di consegna delle case auto
Gli autotrasportatori bloccati dalla guerra
Il mercato auto è alle prese con un altro grave problema di logistica: mancano le bisarche per trasportare le vetture dalle fabbriche alle concessionarie. “Una delle ragioni è legata alla nazionalità degli autisti – ha dichiarato Guido Tocci, Managing Director Dacia Italia al giornalista Edoardo Nastri sulle pagine de Il Corriere della Sera – Più della metà dei trasportatori nel nostro Paese e in Europa sono ucraini e, a causa della guerra, hanno dovuto interrompere la loro attività”.
Se le bisarche fisicamente ci sono, mancano gli autisti in grado di guidarli, di conseguenza, il costo del servizio è aumentato del 25-30%. “Per portare le auto dalla dogana ai concessionari un tempo ci voleva una settimana, oggi almeno tre” ha aggiunto Giuseppe Bitti, Managing Director di Kia Italia.
Neppure i treni possono essere un’alternativa valida, le problematiche legate alla guerra hanno colpito anche il trasporto su rotaia. “I nostri modelli che arrivano dalla Corea – spiega Bitti – un tempo viaggiavano su rotaia 24 ore al giorno. Oggi i passaggi in Ucraina sono solo diurni e i rallentamenti inevitabili”.
Scopri anche: L’impatto della guerra sul mondo auto
***
CONTINUA A LEGGERE SU FLEETMAGAZINE.COM
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News.
Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.