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Catturare la velocità, immortalare la potenza, intrappolare i fulmini in un fermo immagine: sono i poteri magici di Alberto Accettulli, tra i più grandi registi degli spot automotive. Che, così come le auto più spettacolari, è anche lui made in Italy.
Ad Accettulli si devono alcuni dei più suggestivi ed emozionanti video a tema automotive. Senza di lui, non avremmo visto quel che è in grado di fare una Jeep tra le sabbie del deserto. Se non fosse per lui, forse le Audi ci sembrerebbero meno da sogno. Ripercorriamo insieme l’avventura professionale di questo genio della telecamera.
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ALBERTO ACCETTULLI: ECCO COM’È DIVENTATO IL MIGLIORE
Gli esordi
Nato a Genova trent’otto anni fa, come la maggior parte dei giovani sognatori italiani Alberto dopo l’università si sposta a Milano e qui inizia a lavorare nel mondo della pubblicità. Il suo sogno, però, era quello di diventare un mountain biker professionista.
Galeotta fu la bici: in cerca di uno sponsor Accettulli inizia a riprendere i propri trick. E se le acrobazie su pedali non riscuoteranno grandi plausi, i suoi video si faranno immediatamente notare. Così, inizia a lavorare come regista per brand sportivi come Nike, Red Bull e Eastpak. Da lì, il passaggio ai film di auto e moto è stato un passaggio naturale.
Nulla è impossibile
Ferrari, Audi, Jeep, Toyota, Maserati, Pirelli: non c’è brand che non voglia lavorare con Alberto Accettulli. Perché questo Scorsese dell’automotive è in grado di realizzare ogni fantasia in realtà. «Non esiste idea che non si possa realizzare» è questo il suo motto, e non c’è budget o logistica che tenga. Accettulli ha infatti fondato la propria agenzia di produzione, che gode dell’aiuto del fratello, dei cugini e di tutti gli amici italiani. Una rete di sognatori che non si ferma di fronte a nulla.
Che non ha paura di sporcarsi le mani o di rischiare qualche osso. Non è raro trovare foto di Alberto in bilico su uno scooter o sdraiato sotto le ruote. Seppur la sua casa lavorativa è quella che fino a poco tempo fa veniva chiamata “russian arm”. Il fuoristrada opaco, privo di fanali e con parafanghi speciali per coprire la polvere sollevata dalle ruote, sul cui tetto è installata una gru che sostiene la cinepresa. Dal suo interno, il regista manovra la camera, inseguendo l’auto da immortalare, guidata dal precision driver.
Senza fermarsi mai
Regista sì, ma anche e soprattutto viaggiatore. Tra le attività fondamentali di un produttore di spot automotive rientra la localizzazione della location giusta. Da New York a Singapore, per poi volare a Pechino, Jakarta e Los Angeles. Nella sua rincorso al luogo perfetto, Accettulli percorre, in media, 400mila chilometri all’anno.
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