Stralcio delle cartelle esattoriali (multe comprese): i Comuni che non partecipano
L'art. 45 della Legge di Bilancio 2023 prevede lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro affidati all'agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La sanatoria potrà riguardare anche le multe stradali: in questo caso resta la sanzione e al contribuente verranno scontati gli interessi.
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La Legge di Bilancio prevede la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali, comprese quelle che possono derivare da multe o bolli non pagati.
Per quanto riguarda le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre sanzioni amministrative, lo stralcio si applica limitatamente agli interessi e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.
L’accesso alla sanatoria è automatico, ma non riguarderà tutti i cittadini.
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Infatti, i singoli Comuni hanno tempo fino al 31 gennaio 2023 per decidere se aderire, e sono molti quelli che hanno deciso di negare lo stralcio delle cartelle esattoriali perché il buco di bilancio sarebbe eccessivo.
STRALCIO MULTE: I COMUNI CHE NON PARTECIPANO
Milano e Roma sono fra le prime città ad aver dichiarato che non applicheranno lo stralcio e la motivazione è legata alla necessità i far quadrare il bilancio.
Come spiega il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, per la capitale si tratterebbe di rinunciare a 280 milioni di euro di tasse non pagate antecedenti al 2015.
Anche il Comune di Milano non aderisce allo stralcio automatico delle cartelle esattoriali, per l’Amministrazione comunale “i provvedimenti di sanatoria disincentivano i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini”.
Firenze dice di no: la delibera riguarda un importo complessivo “di 5,3 milioni di euro”, come chiarito dall’assessore Giovanni Bettarini.
Si oppongono allo stralcio anche Torino, Bologna, Piacenza, Verona, Bari, Monza, Rho, Verona, Chieti, Bergamo, Reggio Calabria, Belluno, Modena e Rimini.
LA SANATORIA
L’ultimo condono ha visto la cancellazione delle cartelle esattoriali emesse fino al 2010. La manovra si estende di 5 anni, andando così a comprendere le cartelle emesse dal 2000 al 2015.
Si tratta di tanti soldi: secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha preso in esame i dati riguardanti il 2017 (gli ultimi disponibili) i Comuni italiani, a fronte dei 2,6 miliardi di euro che dovevano riscuotere nel 2017, in realtà ne hanno incassati poco più di 1 miliardo.
Perché rinunciarci? La quantità delle cartelle esattoriali è talmente alta che il costo di riscossione si stima maggiore delle sanzioni stesse, oltre al fatto che il sistema di riscossione rischia di rimanere ingolfato.
L’accesso alla sanatoria avverrà automaticamente per le cartelle esattoriali di valore inferiore a 1.000 euro emesse fino al 2015. Queste ultime verranno cancellate d’ufficio dalle agenzie addette alla riscossione, senza che il cittadino faccia alcuna richiesta.
Anche chi ha a carico più cartelle esattoriali per una somma totale superiore ai 1.000 euro può accedere alla sanatoria, in quanto il valore preso in considerazione è quello della singola cartella.
PER LE CARTELLE SOPRA I MILLE EURO
Per gli importi che invece superano i 1.000 euro e le cartelle che sono state emesse dal 2016 è prevista un’altra agevolazione, la “rottamazione quarter”.
Si tratta di una misura che prevede la rateizzazione degli importi da saldare con l’aggiunta di una sanzione ridotta del valore che parte dal 3% per i contribuenti che hanno dichiarato tutti i redditi, e dal 5% per coloro che non hanno invece dichiarato redditi e non avevano risorse per effettuare il pagamento. In entrambi i casi, è prevista la possibilità di dilazionare il pagamento delle sanzioni fino a 5 anni.
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