Sanificazione auto: facciamo chiarezza (con l’Istituto Superiore di Sanità)
Affinché l'automobile sia un ambiente Covid-free basta mettere in atto alcune semplici accortezze, anche a livello di auto aziendale. Sono azioni semplici e incisive, quasi a costo zero.
In questo articolo
- LA SANIFICAZIONE AUTO
- Come possiamo garantire la salubrità dell’auto?
- Funziona la sanificazione con ozono?
- Funziona la sanificazione con perossido di idrogeno (acqua ossigenata)?
- Qual è la differenza fra sanificazione e igienizzazione?
- Quali sono le imprese che possono svolgere opere di sanificazione?
- È prevista una specifica certificazione per la sanificazione dell’auto?
- Un Fleet Manager che gestisce un parco di auto in pool, come può tutelare i dipendenti?
Le parole d’ordine sono pulizia e prevenzione. L’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato un elenco di semplici consigli pratici rivolti a chi utilizza l’auto, che sia la propria, quella aziendale o vetture in car sharing.
LA SANIFICAZIONE AUTO
Ne abbiamo parlato con il dottor Gaetano Settimo, chimico e coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha risposto alle domande che si fanno molti automobilisti, ma anche responsabili di flotte aziendali.
Come possiamo garantire la salubrità dell’auto?
Parliamo di azioni più o meno a costo zero, la prima attività è la pulizia con acqua e sapone e panno inumidito. Come da indicazioni dell’Oms, si può fare un ulteriore passaggio con un preparato a base di alcol, con concentrazione minima al 70% V/V, per pulire tutte le superfici che possono essere state toccate da altre persone: volante, leva del cambio, freno a mano, bocchette dell’aria, cinture di sicurezza, indicatori di direzione, interruttori per tergicristalli e luci, specchietto retrovisore interno, leva per regolare lo specchietto retrovisore esterno, chiavi, maniglie.
Non ovviamente sui tessuti, perché il poliuretano dei sedili si caricherebbe di questi solventi (potrebbe essere utile un rivestimento plastico monouso da sostituire ogni volta).
Leggi anche: Proteggersi da Covid-19 in auto, con i consigli del virologo
Funziona la sanificazione con ozono?
Sull’ozono ci sono posizioni discordanti a livello internazionale. Sta prendendo campo come azione veloce per la sanificazione, ma può non essere salubre. Perché funzioni bisogna arrivare alla saturazione dell’ambiente e così facendo si formano sacche d’aria cariche di ozono, con concentrazioni che possono essere un rischio per la salute dei guidatori e passeggeri.
L’ozono è un forte ossidante e se non si fa una adeguata ventilazione può danneggiare le mucose e le vie respiratorie. Inoltre l’ozono ha un ruolo nella formazione di inquinanti di natura secondaria, cioè tutti gli inquinanti che si formano in atmosfera tramite delle reazioni chimiche tra varie sostanze presenti. Ad esempio, l’ozono, combinandosi col limonene può portare alla formazione in formaldeide, che è cancerogena.
Bisogna prestare attenzione alle ripercussione sul lungo e medio termine: se, per assurdo, utilizzo la sanificazione con ozono giornalmente, il materiale dell’abitacolo può essere sollecitato. Non c’è necessità di interventi così aggressivi.
Che l’ozono sterilizzi gli ambienti è una fake news, illustrata al punto 8 fra le nuove bufale smentite dal Ministero della Salute: “Non ci sono evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione”.
Funziona la sanificazione con perossido di idrogeno (acqua ossigenata)?
C’è molta più condivisione che funzioni, si usa negli ambienti sanitari dove c’è necessità di una totale sanificazione. È tra i disinfettanti più noti, un rischio più facilmente gestibile rispetto all’ozono. Ma ricordiamo che il nostro abitacolo non deve diventare camera a gas.
Qual è la differenza fra sanificazione e igienizzazione?
La sanificazione è l’insieme di tutti i processi di pulizia e disinfezione seguendo step codificati. L’igienizzazione è legata soprattutto alla componente biologica, si occupa di rimuovere l’agente patogeno.
Quali sono le imprese che possono svolgere opere di sanificazione?
Solo le imprese iscritte nell’apposito Albo speciale. Sui requisiti che devono possedere le imprese di pulizie, si fa riferimento al Decreto Ministeriale del 7 luglio 1997, n. 274, regolamento di attuazione degli artt.1 e 4 della Legge 25 Gennaio 1994, n.82, il cui titolo è “disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”. Tali imprese sono tenute a presentare segnalazione certificata di inizio attività ai sensi dell’art. 19 della l. 241/90 all’Ufficio del Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese Artigiane del proprio territorio, per poter esercitare l’attività imprenditoriale in questo settore.
È prevista una specifica certificazione per la sanificazione dell’auto?
No. Nel Rapporto ISS Covid-19 n.5 Rev, sono date indicazioni specifiche per i mezzi pubblici. Tali mezzi devono essere puliti e disinfettati prima dell’uscita dal deposito, prevedendo pannelli di protezione del conducente.
Nel corso della giornata prevedere di disinfettare il volante, la leva del cambio e la cintura di sicurezza quando si cambia il conducente del mezzo. Pulire e disinfettare almeno più di volta al giorno gli spazi e le superfici più toccate dai passeggeri.
Leggi anche: Il climatizzatore auto e la prevenzione di Covid-19
Gli impianti di climatizzazione nei mezzi pubblici e nei veicoli commerciali a noleggio devono restare attivi escludendo la modalità ricircolo dell’aria, facendo attenzione alla manutenzione dei filtri. Il filtro non blocca il virus, ma se è pieno di polvere porta meno aria all’interno dell’abitacolo e può diventare un ambiente favorevole alla proliferazione di agenti biologici (es. batteri).
Un Fleet Manager che gestisce un parco di auto in pool, come può tutelare i dipendenti?
Va fatta regolarmente la pulizia delle parti più toccate della macchina. Se l’auto rientra in un deposito la può fare chi gestisce il deposito, oppure – come spesso accade – si possono prendere accordi aziendali, fornendo al driver la soluzione gel o spruzzini o salviette imbevute per pulire le parti più toccate dell’auto.
L’auto è un classico ambiente indoor, in cui rafforzare le operazioni di pulizia quotidiana soprattutto quando si cambia il driver. Non va mai dimenticato di arieggiare in maniera manuale aprendo i finestrini durante e dopo la pulizia. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) valuta tutti i possibili accorgimenti. Ma non bisogna inventarsi nulla, le accortezze sono semplici, al partire dal lavarsi bene le mani.