Settimana europea della mobilità 2022: com’è andata

Si è conclusa la Settimana Europea della Mobilità 2022, che per tutto il territorio comunitario ha ospitanto eventi in promozione della mobilità attiva, sostenibile e inclusiva.

Nel corso della prossima settimana, dal 16 al 22 settembre, circa 3.000 centri abitati (tra città, paesi e villaggi) di oltre 40 Nazioni hanno parlato di mobilità urbana sostenibile e incoraggiato un cambiamento a favore del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti.

L’evento conclusivo della Settimana Europea della Mobilità è stato una Giornata mondiale senza auto (22 settembre), che ha visto strade riservate alle persone e libere dal traffico.

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COSA CI LASCIA LA SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ

Ma cosa ci lascia la Settimana Europea della Mobilità, la cui mission originale era “Better Connection“?

La manifestazione “diffusa”, ha proprio concentrato gli sforzi sull’idea di riconnettersi e di sviluppare collegamenti sempre più efficaci, anche forte della conoscenza e delle sfide acquisite durante il periodo pandemico e post-pandemico. La sfida ora è di creare non solo nuove sinergie tra persone e luoghi, ma anche tra gruppi di persone con uno stile di vita green.

Dalla “Giornata nazionale del Bike to work” (ovvero scegliere la bici per andare al lavoro), alla giornata mondiale senz’auto, al centro della pianificazione del Mims c’è lo sviluppo di sistemi di mobilità più connessi, sostenibili e resilienti.

Prioprio il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini a MoltoFuturo ha spiegato: “Con la mobilità sostenibile puntiamo a creare più connessioni sul territorio e ad accelerare il processo di decarbonizzazione dei trasporti previsto dal programma europeo Fit for 55. In dieci anni l’Italia può svoltare”.

IL ​​PIANO REPOWEREU

Un trasporto migliore connesso non solo migliora l’esperienza di mobilità locale delle persone, ma aiuta anche l’Europa a ridurre il consumo di carburante e a portare avanti il ​​piano REPowerEU della Commissione europea, che mira a porre fine alla dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi e ad affrontare la crisi climatica.