SIFÀ: la “Circular mobility” come chiave per la ripartenza
Nel post pandemia e in una situazione di grave crisi produttiva ed energetica è ancora più importante applicare i principi dell’economia circolare e sostenibile alla mobilità.
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A due anni di distanza, è tornato il convegno di SIFÀ dedicato alla “Circular mobility”. “Circular Mobility è un aggregatore di tutte le buone idee, di tutti gli sforzi possibili per creare una mobilità sostenibile e circolare, coinvolgendo chiunque possa dare un contributo a questo progetto”, ha ribadito l’Ad di SIFÀ Paolo Ghinolfi introducendo i temi del convegno.
Il luogo scelto per il convegno non è casuale: il 19 ottobre a Bergamo, a testimoniare una volontà di ripartenza dopo il Covid e il radicamento territoriale di BPER Banca, azionista unico della Società Italiana Flotte Aziendali, fondata e diretta da Paolo Ghinolfi.
Circular mobility è un progetto strategico e paradigma innovativo promosso da SIFÀ che rappresenta un collettore di iniziative a disposizione di tutti gli Stakeholder, un catalizzatore di relazioni di valore e il punto di contatto da cui generare un cambiamento nell’ambito della mobilità del domani.
CIRCULAR MOBILITY
“Circular mobility”, marchio registrato a livello nazionale e comunitario, è un contenitore messo a disposizione di diversi stakeholder per riflettere in modo concreto sui principi dell’economia circolare e sostenibile applicati alla mobilità.
Una visione che parte dall’uso delle materie prime fino al loro smaltimento e riutilizzo, passando per la produzione, la distribuzione, l’utilizzo e la gestione. Se ne torna a parlare a due anni dal primo convegno sulla circular mobility, a Reggio Emilia.
“È un processo lungo e articolato che coinvolge tutto il processo di vita di un prodotto, a partire dall’estrazione delle materie prime per la sua produzione allo smaltimento e riutilizzo dello stesso alla fine del suo ciclo di vita. Oggi i livelli di recupero raggiunti sono del tutto insufficienti visto che si tocca appena il 30% del riciclo di materiali utilizzati”, commenta Ghinolfi.
L’intera filiera dei servizi connessi all’automotive, che impatta direttamente sulla nostra qualità della vita e sulla sostenibilità ambientale delle città, diventa sempre più cruciale e decisiva per fronteggiare le sfide ambientali. L’obiettivo è costruire un nuovo modello di impresa che favorisca l’uscita dalla crisi con vantaggi a tutto l’ecosistema auto.
Il settore ha quindi, nella visione di SIFÀ, l’imperativo di ispirarsi al concetto di Economia circolare per un uso più efficiente e sostenibile delle risorse, in una visione di sistema funzionale allo sviluppo di un ecosistema collaborativo, in cui aziende leader del settore pubblico e privato e startup innovative lavorino fianco a fianco.
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA DI SIFÀ
Un impegno concreto e coerente in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa è ormai un’esigenza per le aziende, ancora di più nel post pandemia. È questo un punto fermo diSIFÀ, che integra all’interno del proprio business obiettivi e azioni di tipo ambientale e sociale, con iniziative concrete come l’offerta di soluzioni di Noleggio a Lungo Termine innovative e personalizzate.
“Non bastano gli slogan, servono le progettualità. Ad esempio, ciò che vale per le Smart city non vale al di fuori delle città”, spiega l’amministratore delegato di SIFÀ. L’impegno di SIFÀ nella Circular Mobility ha coinvolto tutta l’azienda, consentendo di ottenere la certificazione ambientale ISO 14001. Tra le soluzioni adottate, la DKV CARD +CHARGE, che unisce alla carta carburante la possibilità di ricaricare i veicoli elettrici.
Cambiare l’approccio alla mobilità, promuovendo l’adozione di pratiche più responsabili, è infatti l’obiettivo strategico di SIFÀ sin dalla sua fondazione. L’automotive ha quindi, nella visione di SIFÀ, l’imperativo di ispirarsi al concetto di Economia circolare per un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. Il tutto sviluppando un ecosistema collaborativo, in cui aziende leader del settore pubblico e privato e startup innovative lavorino fianco a fianco.
L’OSSERVATORIO E-MOBILITY 2021 DI NOMISMA
Il convegno Circular mobility – Il ciclo della mobilità sostenibile tra Pubblico e Privato è stata anche l’occasione di presentare tre ricerche di Nomisma nell’ambito dell’Osservatorio sulla E-MOBILITY 2021, che si propone di monitorare in modo continuativo la mobilità smart, sostenibile ed elettrica. Tre i campi di indagine 2021, di cui uno inedito: quello sulla Pubblica amministrazione.
E-MOBILITY E CONSUMATORI
Dall’intervista di 1200 consumatori su tutto il territorio nazionale emerge che 1 italiano su 3 ha pensato all’acquisto di una nuova auto, tra questi, il 27% ne è effettivamente entrato in possesso; l’acquisto rimane ancora la formula preferita, tra 2019 e 2020 sono state 495 mila le automobili a noleggio a lungo termine (15% su totale) e 183 mila (15% su totale) nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2021 (1.069 mila).
Nonostante nel biennio prevalgano ancora forme di motorizzazione a benzina (39%) o diesel (37), importante è il ruolo assunto dalle auto ibride ed elettriche. Nei primi 5 mesi del 2021 le immatricolazioni delle auto ibride sono state più che doppie (234.078) rispetto all’intero anno 2019.
Se si guarda al futuro, nei prossimi 12 mesi 4 italiani su 10 attualmente utilizzatori/possessori continueranno ad utilizzare con alta probabilità veicoli elettrici e 6 su 10 veicoli ibridi.
E-MOBILITY E IMPRESE MECCANICHE
L’analisi delle imprese – in particolare del settore della meccanica – ha messo in luce che il 14% delle imprese con un parco auto può usufruire di almeno un’auto ibrida o elettrica. In più, il 4% delle imprese del settore della meccanica ha in dotazione anche altri veicoli (ad esempio Lcv o scooter) ibridi o elettrici.
Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, nei prossimi 12 mesi il 14% delle imprese con alta probabilità acquisteranno, anche in leasing, veicoli elettrici o ibridi, il 7% li prenderà a Noleggio Lungo Termine e il 9% ne usufruirà grazie alla formula del noleggio a breve termine.
E-MOBILITY E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’elettrificazione interessa anche gli enti locali. Il 54% dei comuni che ha partecipato alla survey ha nel proprio parco auto veicoli elettrici o ibridi. Nel prossimo triennio 6 enti su 10 rinnoveranno il parco auto parzialmente o totalmente. I costi rimangono una barriera all’introduzione di mezzi elettrificati per 6 enti su 10.
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Ma non bisogna dimenticare che la pubblica amministrazione ha anche un ruolo attivo nel promuovere la mobilità elettrica. Le attività intraprese riguardano in particolare l’incremento delle colonnine, gli incentivi all’acquisto, facilitazioni per ingresso nelle Ztl, parcheggi gratuiti.
TAVOLA ROTONDA
Una tavola rotonda ha coinvolto ospiti del mondo istituzionale e pubblico, imprenditoriale e della ricerca: Paolo Ghinolfi; Luca Gotti, Responsabile Direzione Regionale Bergamo di BPER Banca; Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia; Gianantonio Arnoldi, Vice Presidente FNM e Amministratore Delegato Concessioni Autostradali Lombarde, e Alessandro Vitale, Divulgatore Scientifico Fondazione Umberto Veronesi.
Durante il dibattito hanno affrontato l’attuale contesto della mobilità in Italia e delineato alcuni aspetti portanti per uno sviluppo più virtuoso e sostenibile su cui dovrà fondarsi la mobilità del futuro, prerogativa del paradigma “Circular Mobility”.
INQUINAMENTO E COSTI SOCIALI
In particolare, l’assessore lombardo ai Trasporti Claudia Maria Terzi ha parlato della complessità insita nel gestire i trasporti di 10 milioni di abitanti (con tutte le problematiche di inquinamento legate alla Pianura padana), un territorio complesso ma disomogeneo, da Milano alle valli di Sondrio. La strategia è incentivare il trasporto pubblico e diffondere infrastrutture che promuovano alternative più ecologiche, come è stato fatto per il metano e come si sta facendo per la ricarica elettrica, anche fast e superfast. Altro punto chiave sono le ferrovie: “Abbiamo investito due miliardi per rinnovare i treni, la metà dei quali è over 40. I nuovi treni consumano il 30% in meno e sono riciclabili al 95%”.
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Anche il ricerca Alessandro Vitale ha ricordato quali siano gli impatti sociali dell’inquinamento dell’aria: “Sono 89mila morti premature in Italia, molte fra queste in Pianura Padana, una perdita del 4,6% del Pil e 2,2 anni di vita in meno”. Ecco perché la Circular Mobility non è solo uno slogan.
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