Da Google a Samsung: il ruolo chiave dei colossi tech nei nuovi sistemi di infotainment
Le auto sono sempre più tecnologiche, e sempre più connesse: sempre di più, infatti, le case automobilistiche si rivolgono ai colossi della Silicon Valley (e non solo) per lo sviluppo dei loro sistemi di infotainment, che hanno 3 elementi chiave: touchscreen, fluidità e comandi vocali.
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Negli ultimi anni e, anzi, soprattutto nell’ultimo anno, c’è stato un rapido e importante aggiornamento dei sistemi di infotainment delle vetture, ora decisamente più fluidi e integrati con l’auto e con lo smartphone del conducente.
Qual tutte le case automobilistiche, infatti, hanno introdotto nuove e ben più performanti generazioni dei loro sistemi, ora adattati a schermi più grandi e con nuovo rapporto di forma (la tendenza è il 21:9) ma, soprattutto, sempre più realizzati dai colossi tel tech.
Si riconferma quindi il trend iniziato a metà anni 2010, che ha visto sempre di più l’evoluzione tecnologica dei sistemi delle auto aggiornarsi inseguendo gli smartphone, con grafiche il più possibile fluide, intuitive ed efficaci.
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I SISTEMI DI INFOTAINMENT DI APPLE CARPLAY E ANDROID AUTO
Prima di addentrarci ad analizzare i nuovi sistemi di infotainment delle case automobilistiche, è necessario inevitabilmente citare i due esempi che hanno spinto le case a cambiare direzione, e a iniziare collaborazioni con i colossi del tech.
La diffusione in massa di Android Auto e Apple CarPlay, infatti, ha dato una notevole spinta alla standardizzazione e semplificazione dell’interfaccia. Dopo il cambiamento repentino dei display di infotainment, iniziato a dire il vero già a metà degli anni Duemila, le interfacce e gli schermi delle auto hanno aumentato dimensioni e funzionalità.
Touchscreen è diventata la parola chiave, e le auto hanno così iniziato ad avere dei sistemi tecnologici che replicavano, nel loro funzionamento, quello di smartphone e tablet: divisi in menù e sottomenù, con diverse applicazioni a seconda della funzionalità.
Le problematiche iniziali riguardanti, però, questi sistemi di infotainment era che il funzionamento risultava spesso gommoso, complice anche gli iniziali touch resistivi e una scarsa fluidità nel sistema.
Nel frattempo, sia per proporre un’alternativa, sia anche per entrare nel settore automotive con una maggiore integrazione tra smartphone e auto, sono entrati in scena Android Auto e Apple CarPlay, fin da subito accolti positivamente per via del loro funzionamento. Ma anche perché rispetto ai sistemi di infotainment proprietari, sono risultati subito ottimali per ridurre le distrazioni.
La loro semplicità consiste nel collegare lo smartphone alla vettura con la presa USB, per poi proiettare l’interfaccia delle due applicazioni sul display centrale della plancia e, più recentemente, anche sui cruscotti, anch’essi ormai interamente digitali.
La semplicità dei sistemi di infotainment di Apple e Google salta subito all’occhio: rispetto alle grafiche pesanti e lente che caratterizzavano i primi sistemi proprietari, CarPlay e Android Auto semplicemente hanno riproposto l’interfaccia degli smartphone divisa semplicemente in 3 schermate e riproponendo sullo schermo solo le applicazioni utili.
I vantaggi sono notevoli: prima di tutto, la possibilità di attivare qualsiasi funzione sfruttando gli assistenti vocali dei due sistemi (Siri e Google Assistant); e poi la possibilità di scegliere, per esempio, il navigatore preferito, in alternativa a quello incluso nelle vetture spesso più lento ad aggiornarsi.
CarPlay e Android Auto, infatti, non dispongono solamente di Google Maps o delle Mappe di Apple, ma proiettano sullo schermo qualsiasi app di navigazione degli smartphone, come per esempio Waze, evitando che il conducente si distragga per impostare il navigatore direttamente sullo smartphone.
Fluidità, semplicità nella grafica e nel funzionamento e integrazione con gli assistenti vocali sono quindi i tre elementi chiave che hanno decretato il successo di CarPlay e Android Auto, sviluppati del resto dai due colossi principali della Silicon Valley.
E, non a caso, i nuovi sistemi di infotainment proprietari non solo hanno fatto propri questi tre elementi, ma sono sempre di più realizzati sfruttando proprio la collaborazione con i player maggiori del settore.
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