La vostra opinione sul Fit For 55 che vuole vietare i motori termici dal 2035
Nei giorni scorsi, sui nostri profili Instagram e LinkedIn, abbiamo chiesto ai nostri lettori se sono a favore o contro del Fit For 55, il piano che punta a vietare la vendita di auto termiche (anche ibride) in Europa dal 2035, e i risultati hanno fatto emergere dati piuttosto interessanti!
Inutile negarlo: il piano Fit For 55, che punta a vietare la vendita di auto che non siano elettriche o a idrogeno dal 2035, a giorni di distanza continua a far parlare di sé, pur non essendo ancora stato approvato.
Una proposta che, se andrà in porto, provocherà cambiamenti radicali all’intera società europea, che dovrà ripensare non solo il modo di produrre le auto, ma in generale cambiare mentalità riguardo agli spostamenti e al modo di produrre e consumare energia.
Una soluzione al momento molto dibattuta: il Fit For 55 sarà valido solo se tutti i 27 membri dell’Unione saranno d’accordo, e ci sono già pareri, tra cui quello dell’Italia, che parlano di un periodo di tempo troppo breve.
https://www.youtube.com/watch?v=PDz09pYlL5A
Ma al di là delle istituzioni, abbiamo chiesto ai nostri lettori, sui profili di Instagram e LinkedIn – che vi invitiamo a seguire – che cosa pensano di questa misura, sfruttando i sondaggi che entrambe le piattaforme mettono a disposizione. E le risposte ci hanno sorpreso: ecco perché!
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PER I NOSTRI LETTORI IL FIT FOR 55 È PREMATURO
Le due piattaforme danno modo di vedere come la pensano due generazioni molto differenti tra loro: per impostazione e natura stessa dei social, sono frequentati da personalità differenti. Più “pop” e giovanile Instagram (dove la media dei nostri lettori ha tra i 18 e i 30 anni); più business, e con età media più alta (tra i 30 e i 50), LinkedIn.
In entrambi i sondaggi, comunque, la maggioranza dei nostri followers si è detta non favorevole alla misura, ma con percentuali differenti. Su LinkedIn, infatti, lo stacco tra chi è a favore e chi no è molto importante, e vede un 31% di persone d’accordo con la misura, contro un 69% di chi non la ritiene una soluzione in grado di risolvere il problema delle emissioni.
Più sottile la differenza su Instagram: qui la percentuale di chi è a favore sale al 41%, e scende al 59% quella di chi invece non è d’accordo. Ancora una maggioranza dei contro, ma più sottile.
Due dati certamente interessanti: da una parte, dimostrano comunque una buona parte di persone non più considerate giovani a favore dell’elettrico, che ritengono necessario per abbattere le emissioni e risolvere gran parte del problema dell’inquinamento; dall’altra, le nuove generazioni, per quanto molto più attente alla causa ambientale, non sempre sono concordi nel credere che l’elettrico risolverà la questione.
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NON UNA CONTRARIETÀ A PRESCINDERE
In entrambi i casi, comunque, abbiamo avuto anche delle motivazioni ai “No”, di varia natura. Su Instagram, per esempio, un utente è consapevole che la direzione è quella dell’elettrico e che, ormai, è irreversibile.
“Ad oggi sembra un notizia abbastanza scioccante; ma basta vedere le pubblicità e i modelli in uscita dai maggiori marchi automobilistici per rendersi conto che il rombo del motore verrà presto sostituito da un nuovo rombo digitale proveniente dagli altoparlanti delle prossime auto in commercio. Io nel frattempo continuo ad essere nel team dell’inquinamento acustico e purtroppo anche quello ambientale”.
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Consapevolezza del cambiamento ma, in modo un po’ romantico, mantenimento della passione per il rombo del motore che nonostante gli anni, e nonostante i cambiamenti, continua ad appassionare (l’autore del commento ha 17 anni).
Altri invece, hanno dato argomentazioni più di attualità. C’è chi, sempre su Instagram, cerca di ampliare il raggio, non vedendo il Fit for 55 come ottimale se è solo l’Europa a proseguirla, con specifico riferimento a mercati quali l’India, dove il parco auto circolante – i motivi sono per lo più economici, vista la Nazione – è molto vecchio e anche quello nuovo non rispetta gli stessi canoni imposti nel vecchio continente.
“Andassero in India a metter l’obbligo delle auto ad iniezione euro 4 sarebbe quello il passo avanti.. rompere le scatole in Italia quando in India e America fanno quello che vogliono”. Un problema certamente più complesso da risolvere, in quanto l’Europa non ha potere per imporre decisioni fuori dal continente e dai Paesi membri, ma certamente da non dimenticare.
Su LinkedIn, invece, un utente ha fatto notare che se la fonte dell’elettricità non è rinnovabile, il problema dell’inquinamento non è stato risolto, ma solo spostato.
“Se non si parla di produzione di energia elettrica da fonti quasi esclusivamente o esclusivamente rinnovabili, si sposta solo il momento dell’inquinamento, senza contare poi il ciclo di vita di una auto elettrica che, secondo alcuni studi, inquina più di una equivalente diesel al giorno d’oggi“.
Quello che emerge, insomma, non è un “No” a prescindere: sono risposte consapevoli di chi è comunque attento al tema, e si pone alcune domande alle quali il Fit for 55, al momento, risponde solo in parte – e per lo più solo a quelle legate alle infrastrutture di ricarica e rifornimento.
La consapevolezza al cambiamento c’è, l’accettazione, in molti casi, anche, ma ora quello che serve è maggiore chiarezza nella definizione dell’obiettivo. E siccome il Fit For 55 è ancora tutto da discutere, chissà se una volta definitivo non tenga conto anche di molte problematiche e obiezioni lecite fatte dai cittadini.
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