Lavoratori alla guida, qual è la professione a commettere più incidenti?
È matematica: più tempo si passa in auto, più alto è il rischio di incorrere in incidenti stradali. Non sorprende dunque che siano i professionisti che stanno al volante di mestiere quelli più soggetti a sinistri. La professione, però, non è l’unico fattore a incidere sullo stile di guida.
Anche stress, età e orari di lavoro contribuiscono a far danni. Questo ciò che emerge dalla più recente indagine condotta dall’osservatorio Verti Movers, impegnato alla ricerca dell’automobilista più virtuoso del Paese.
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SONO GLI AGENTI DI COMMERCIO A CORRERE PIÙ RISCHI
Il rischio di incorrere in un sinistro è direttamente proporzionale al numero di chilometri percorsi. Sono dunque gli high risk worker, conducenti, autotrasportatori e agenti di commercio i professionisti più soggetti a incidenti stradali. L’infausto primato spetta ai commerciali che, per via del tempo trascorso in auto e delle lunghe percorrenze stradali, hanno l’8,85% di possibilità di incappare in un incidente.
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Non ho l’età…
Anche l’età è un fattore determinante per quel che riguarda lo stile di guida. Fattore che spiega il secondo e il quarto posto della classifica Verti. La seconda categoria più soggetta a incidenti, con una percentuale di rischio pari all’8,39%, è infatti quella degli studenti. Al quarto posto troviamo i pensionati, il cui rischio si attesta al 6,89%. Né gli studenti né i pensionati trascorrono molto tempo al volante, nel loro caso è l’età a incidere, causa di inesperienza nel primo caso, di distrazione nel secondo.
Questione di stress
Nient’affatto da sottovalutare è lo stress, in forte correlazione con gli infortuni sul lavoro (anche quelli stradali), così come rilevato da una ricerca del Dipartimento di Psichiatria e Psicologia della Sapienza di Roma. I più stressati sono i pendolari, in particolar modo gli imprenditori, al terzo posto della classifica con una percentuale di rischio del 7,95%.
Decisamente più rilassati i giornalisti e i dipendenti pubblici. Sono loro i professionisti meno a rischio, cui le statistiche attribuiscono il titolo di “più virtuosi”. L’assenza di stress pare aiutare, incrementata dallo scarso utilizzo dell’automobile e dall’abitudine a percorrere sempre lo stesso percorso, ormai talmente assimilato da essere percorso quasi in automatico.
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