Tesla: taglio dei prezzi. Cui prodest?
A chi giova a e a chi no - il taglio dei prezzi fatto da Tesla. Che, in questo modo, dà una forte scossa al mercato dell'elettrico. Dove punta di vendere quest'anno 2 milioni di unità
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Il business di Tesla ha scavallato. E da brand di nicchia punta a diventare un costruttore a tutto tondo e, dopo l’1,3 milioni di unità consegnate nel 2022, punta all’obiettivo di 2 milioni pezzi nell’anno in corso. Grazie anche a una capacità produttiva senza precedenti. Senza più i problemi che si sono susseguiti nel corso dei primi anni di produzione della Model S e, soprattutto, della Model 3.
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Accelerazione sul mercato
Anche per questo motivo il team capitanato da Elon Musk ha deciso un netto taglio dei listini in tutto il mondo, che in Italia vuol dire una riduzione di ben 12.500 euro per una Tesla Model 3 e di 5.000 euro per una Tesla Model Y. La entry level della Model 3 – la RWD con batteria da 60kWh – passa quindi dai precedenti 57.490 euro a 44.990 euro (per un deciso taglio del 21,74%).
La Model Y meno costosa, la RWD, ha invece subito un taglio di prezzo meno consistente, da 49.990 euro a 46.990 (poco più del 6%), con, invece, la versione long range a beneficiare di un taglio ben maggiore: da 65.990 euro a 53.990, ovvero ben 12.000 euro, il 19% circa.
Taglio dei listini che, necessariamente, andrà a ritoccare anche i canoni di noleggio, con la speranza di arrivare ad abbattere la soglia psicologica dei 500 euro al mese (con anticipo) per una Model 3 base.
No incentivi
Malgrado questo massiccia riduzione di listini, però, nessun modello della Casa riesce ancora a rientrare nel tetto massimo di spesa di 35.000 euro più Iva per rientrare negli Incentivi 2023 per le auto nella fascia iniziale, quella che va da 0 a 20 g/km di emissioni.
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Scossa al mercato dell’elettrico
La mossa di Tesla non può, naturalmente, lasciare indifferenti i concorrenti alla spina. Che si trovano il simbolo della rivoluzione del trasporto elettrico a costare come i loro prodotti. In alcuni casi anche meno. Come se, fatte le debite proporzioni, un I-phone costasse oggi come un Samsung, un Oppo o un Motorola…
Forse è arrivato il momento in cui le auto elettriche riescono ad approfittare delle economie di scala. E, finalmente, ad abbassare i listini (contrariamente al termico).
Felici i nuovi clienti. Ma i vecchi?
Un taglio così importante dei listini vuol dire, però, per i già possessori di queste auto che, magari, volevano rivendere, un abbassamento dei valori. Anche se probabilmente non di quei modelli – sostanzialmente le versioni base della Model 3 -, che nel 2020 poterono godere dei pesanti incentivi (fino a 10.000 euro con la rottamazione).
Valori un po’ drogati oltre che, dagli incentivi, anche da un mercato dell’usato che, negli anni della pandemia, hanno visto quotazioni stratosferiche per i velivoli di seconda mano, a causa ovviamente della mancanza di prodotto. Tanto che alcuni teslisti ci hanno guadagnato nel rivendere le loro Tesla usate – e incentivate – anche dopo due anni di utilizzo…
E chi ha già fatto un ordine?
Per chi aveva già ordinato una Tesla senza ancora riceverla nel 2022, il contratto viene aggiornato automaticamente con il nuovo prezzo. Anche per i canoni di noleggio, malgrado questi contratti sono in mano ai noleggiatori, ai quali la Casa californiana ha subito comunicato il taglio. Per quei (pochi) sfortunati che hanno ritirato la loro nuova Tesla a inizio anno – quindi con i “vecchi” prezzi – da Tesla (e dai noleggiatori) trapela l’intenzione di “gestire” queste situazioni.
Per non avere teslisti di serie A, con un sorriso a 36 denti, e qualcuno di serie B, magari sì contenti della loro Tesla, ma con un sorriso amaro, visto che hanno pagato di più rispetto ai “colleghi” della serie superiore…
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