Test Drive Ford Mustang: Mach1 e Mach-E opposte all’insegna del divertimento
Da una parte la Mustang Mach1, con il suo ormai rarissimo motore 5.0 V8 da 460 CV. Dall'altra la nuova Mustang Mach-E, che diventa un SUV Coupé con trazione integrale e motore elettrico da 361 CV, e fino a 465 nella più potente Mach-E GT. Due tipologie di auto che non potrebbero essere più diverse, eppure in grado di incarnare alla perfezione lo spirito di un nome, Mustang, che resterà per sempre nella storia dell'automobile.
In questo articolo
Il nome “Mustang” ha un significato chiaro e riconoscibile, tanto che è una vera e propria “famiglia a sé” nella gamma Ford. Un tempo una coupé, oggi Mustang rappresenta più vetture, completamente diverse ma unite all’insegna delle prestazioni.
Parliamo della Ford Mustang Mach1, con il suo raro V8; e della Ford Mustang Mach-E, che avevamo già approfondito in un primo contatto. Le abbiamo guidate entrambe, nello stesso periodo, ed entrambe hanno caratteristiche proprie che fanno valere, a modo loro, questo glorioso nome.
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FORD MUSTANG MACH1: IL V8 CHE RESISTE
C’è la Ford Mustang. Poi c’è la Ford Mustang GT. E poi c’è lei: la Ford Mustang Mach1. È la più estrema di tutte, e una vera e propria sorpresa. Quando Ford l’ha annunciata a maggio per il mercato europeo proprio non me l’aspettavo, perché è arrivata proprio nel momento in cui la stessa azienda ha deciso di produrre solo elettriche a partire dal 2030.
Ad ogni modo, per l’Italia sono appena 57 gli esemplari disponibili per questa edizione speciale che, in un certo senso, è un omaggio, una glorificazione di un modello. La degna conclusione di un lungo capitolo per Ford, iniziato nel 1964, quando in un periodo di forte crisi l’azienda presentò la prima Mustang, mentre 5 anni dopo, nel 1969, Ford presentò la prima Mach1.
Un successo inaspettato, e forse insperato, e che ha portato però questa vettura – che solo dal 2014, con la sesta serie, è importata ufficialmente anche in Europa – ad essere un’icona. L’auto più rappresentata e utilizzata nei film di Hollywood, e tra le più scelte nei videogiochi.
La Mustang Mach1 è la più cattiva della gamma, con una dotazione meccanica, e un assetto appositamente sviluppati. Il motore è come detto un V8 con potenza aumentata a 460 CV, e una coppia massima di 529 N/m che portano a un’accelerazione 0-100 in appena 4,4 secondi.
L’architettura del propulsore va ad unire un Open Air Induction System con un collettore di aspirazione con corpi farfallati da 87 millimetri, e con un doppio sistema di iniezione del carburante, sia ad alta che a bassa pressione.
Rispetto alla GT (qui la prova), la Mach1 monta un nuovo radiatore ausiliario del filtro dell’olio, e un adattatore del filtro dell’olio per lubrificare il meglio possibile, e per mantenere intatte le prestazioni anche a pieno carico.
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PRESTAZIONI “ALLA SHELBY”
Ancora rispetto alla GT il carico aerodinamico è aumentato del 22%, un fattore che certo contribuisce all’accelerazione, ma che serve anche a garantire tanta stabilità alle alte velocità. E credetemi che, dove possibile, sono andato piuttosto veloce, e lei è rimasta piantata a terra.
È difficile in realtà spiegare il fascino che una vettura come lei riesce ad avere ancora oggi, perché in effetti va in direzione contraria a tutto ciò che è la moda: il motore non è elettrificato, è lunga ma ha spazio per due persone, il bagagliaio non è il più capiente (408 litri, con però i limiti di una coupé), la seduta di guida è bassissima. Ma forse è proprio questo il fascino, la bellezza di sentire un rombo, di usare il cambio manuale.
La bellezza di “calarsi” all’interno della vettura, e di vedere un cavallino familiare cromato al centro del volante; di poter ammirare una certa cura di assemblaggio, come per esempio i sedili sportivi, le cuciture a contrasto, o la pulsantiera vintage, che richiama prorpio le prime Mustang, per la regolazione dell’assetto.
Specifiche per la Ford Mustang Mach 1 sono anche le sospensioni MagneRide, le molle e le balle anti-rollio, in grado di garantire un controllo e una risposta migliori anche in caso di elevati carichi, e anche in curva.
Le sospensioni hanno un’architettura in grado di mantenere sempre stabile l’assetto anche in condizioni di forte accelerazione e frenata, e hanno componenti testati sulle Mustang Shelby GT350 e GT500.
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PERSONALIZZAZIONE COMPLETA
In un’auto di questo genere la personalizzazione è fondamentale per potersi comportare ogni volta in modo diverso. Il volante può aumentare o diminuire di rigidità, mentre le modalità di guida sono diverse:
- Normale;
- Sport:
- Circuito, che rende tutto rigidissimo (e infatti in strada è pericolosa);
- Drag Sprint;
- Neve/bagnato, che come ci ha abituato bene Ford, rende l’auto più stabile quando il suolo è particolarmente scivoloso.
Ci sono poi scelte che ottimizzano la vettura per il suo habitat naturale, che rimane la pista: queste tecnologie comprendono le sospensioni adattive Magne Ride, e modalità di guida con Track Mode e Track Apps, inclusiva di Launch Control.
Impossibile poi non innamorarsi del cambio, che Ford ha sviluppato ad Hoc per questa Mach1. È possibile scegliere tra due trasmissioni, entrambe con sistema di raffreddamento aggiuntivo per l’assale posteriore, per meglio supportare la dinamicità in pista, e con differenziale a slittamento limitato.
La prima è quella automatica da 10 rapporti con software ricalibrato per ottimizzare le prestazioni in strada e in pista; oppure, e secondo me è quasi una scelta d’obbilgo, il manuale a 6 rapporti Tremec, presentato per la prima volta in Europa proprio sulla Mach1. A parte la bellezza del pomello, così vintage nella forma e nel colore, secondo me senza il manuale Tremec questa diventa proprio un’altra auto.
La trasmissione è infatti dotata di “rev-matching” per delle scalate più fluide, e un sistema di raffreddamento dell’olio ottimizzato per una guida ad alte prestazioni. Non è rigido – stacco, cambiata – ma è precisissimo, un vero tratto distintivo della Mach1. L’altra chicca? Il freno a mano meccanico, e non elettronico, che gli amanti delle derapate apprezzeranno.
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LA RICONOSCEREI TRA MILLE
Questa è la sesta generazione di Mustang prodotta, e gode già di un ritocco estetico. Secondo me è la più bella mai realizzata, anche perché quella che più di tutte si avvicina alla prima. Questa poi è ancora più particolare, semplicemente perfetta: doppio faro all’anteriore, anch’esso vintage e che richiama la prima Munstang; e gli immancabili tre listelli verticali dietro, su sfondo nero.
Qui, poi, al posteriore il logo “GT” è sostituito da quello “Mach1”, che riappare anche sul lungo cofano e sulla plancia all’interno. Impreziosicono il tutto le griglie anteriore, lo splitter basso anteriore, gommato per ridurre i graffi, lo spoiler posteriore, tutti abbinati a elementi in nero lucido e grigio Magnetic.
I cerchi sono stupendi, da 19 pollici con una particolare finitura “Dark Tarnish” e pinze Brembo a 6 pistoncini a vista, mentre in Italia lei arriva solo con questa tinta “Fighter Jet Grey”, abbinata a strisce bianche e color ocra su cofano e portiere.
Non manca la tecnologia. Ai tasti vintage che ho decantato prima si abbina un cluster digitale da 12 pollici, molto ben definito e che richiama un cruscotto analogico; il Ford Sync 3 compatibile con Apple CarPlay e modem FordPass Connect per la gestione da remoto. L’impianto audio è opera dei danesi di Bang&Olufsen, ed è a 12 diffusori.
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FORD MUSTANG MACH-E: IL DEGNO SUCCESSORE
Sono tante le cose che si possono dire su di lei:
- è un SUV Coupé, non una coupé;
- è meno slanciata e snella rispetto alla versione termica;
- non ha un V8;
- Forse, non è una vera Mustang.
Tutto comprensibile, ed è giusto avere un po’ di scetticismo: anche nel 1964, quando Ford presentò la prima Mustang, di scetticismo ce n’era tanto, e Ford stessa l’aveva pensata come auto per un pubblico femminile.
Allora mettiamola così: possiamo dire che “Mustang” non riguarda più un solo modello, ma un concetto, delle vetture diverse per impostazione, propulsione e assetto, ma accomunate dal voler portare tanto divertimento a chi le guida. Dico diverse perché anche tra una Mustang tradizionale e la Mach1 che ho guidato fino adesso c’è un abisso. E nel caso della Mustang Mach-E, c’è proprio una nuova filosofia.
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IL NUOVO VOLTO DI FORD PERFORMANCE
L’origine Ford Performance, però, è palese, per una gamma performante fin dalla base, e che arriva a rendere la Mustang Mach-E GT la più potente. Se noi abbiamo guidato la AWD da 361 CV, la GT fa anche meglio della Mach 1, con i suoi 465 CV di potenza, e addirittura 830 N/m di coppia massima, per un’accelerazione 0-100 in 3,7 secondi, poco meno dei 4,4 della Mach1. Il cx aerodinamico è incredibilmente basso per la tipologia di veicolo, ma la guida emozionante è assicurata.
La Ford Mustang Mach-E guadagna diverse cose rispetto al modello da cui deriva: sicuramente in peso, 2273 kg con la batteria più capiente, contro i 1.700 circa della Mach-1. Ma guadagna anche cinque posti, un bagagliaio più sfruttabile, anche se sempre da 401 litri. Cambia secondo me anche il target, non più auto solo per un pubblico principalmente giovanile, ma anche per chi pensa alla famiglia ma non vuole rinunciare al divertimento.
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SÌ, C’È ANCHE UN OTTIMO SOUND
E il sound? Ford Performance ha pensato anche a questo: volendo c’è la possibilità di simulare il suono del V8, ma sinceramente il risultato è migliorabile. Io preferisco puntare sul sistema audio, sempre B&O, ma ancora più immersivo, visto che di fatto tutta la plancia è una grande cassa realizzata dal produttore danese e che assicura un ascolto musicale quasi senza pari.
Allo stesso modo, lo sterzo è molto preciso, diretto, tutto quello che ci si aspetta sì da una Ford, ma soprattutto da una Mustang ad alte prestazioni. Sono tutte scelte che rendono la guida molto emozionante, anche se c’è qualcosa che perde la Mach-E: il cambio manuale Tremec. Ammetto che quella caratteristica, un po’, la rimpiango.
Perde anche la variante cabrio, ma questo secondo me è un bene: cabrio e SUV per me non sono una grande accoppiata, mentre molto meglio è il tetto panoramico interamente in vetro, che porta tanta luce.
Nessun problema nememno per l’autonomia. La Mach-E dispone di una batteria extended range da 99 kWh, che garantisce fino a 540 km su ciclo WLTP. La potenza di ricarica è supportata fino a 150 kW, ed è quindi in grado di passare dal 10 all’80% in 40 minuti.
Tutto è monitorato dall’Intelligent Range, il software che apprende le abitudini di guida del conducente per migliorare l’autonomia, mentre chi l’acquista ha accesso al Ford Pass Charge, con ricarica gratuita e agevolata, anche alle colonnine Ionity, in tutta Europa.
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TECNOLOGIA RIVOLUZIONARIA
Qui, però, la “rivoluzione digitale”, il cambiamento e l’inizio di un nuovo capitolo si sentono tutti: dietro il volante un tablet, preludio a quello touch, verticale da 15,5 pollici, con l’utima versione del Sync e aggiornamenti OTA. Tanti anche i sistemi ADAS, che vanno dal Cruise Control al Pre Collision Assist con Auto Emergency Braking.
FORD MUSTANG MACH1 E MACH-E: CHE FILOSOFIA SCEGLI?
È forse impossibile fare un vero confronto tra le due, perché sono due auto totalmente diverse, con due filosofie totalmente diverse. E per quanto divertente sia la Mach-E – e lo è davvero tanto – alla fine io penso di rimanere ancorato sulla Mach1, perché sono un fan della guida bassa e delle carrozzerie coupé. Ammetto però, che entrambi i Sound sono interessanti.
Entrambe, comunque, sono auto di un certo livello: 63.741 euro per la Mustang Mach1 e il suo V8 da 460 CV; 69.120 euro per la Mach-E AWD della nostra prova, mentre ne servono ben 73.591 per la Mach-E GT con il suo silenziosissimo propulsore da 465 CV.
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