La nuova era Texa TMD: è pronta a diventare un Super Provider
Per la prima volta, Texa metterà l'enorme mole di big data in suo possesso a disposizione di terze parti, anche degli altri provider di telematica. Una vera e propria rivoluzione, presentata dal nuovo direttore della divisione TMD; Roberto Moneda.
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Riscrivere le regole della telematica a servizio della mobilità di futuro. È quanto vuole fare Texa TMD, la business unit dell’azienda dedicata alla telematica per le flotte aziendali, che da oggi inaugura una nuova era, “aprendo” di fatto le sue enormi librerie di dati all’intero mercato.
https://youtu.be/Y6otY3H8cwI
Un’era che affonda le sue radici nella storia ormai trentennale di Texa e che è stata presentata nei dettagli nell’affascinante cornice del Museo Fratelli Cozzi di Legnano, dedicato al mito dell’Alfa Romeo.
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DA TSP A DSP: IL CAMBIO DI PELLE DI TEXA
Il punto di partenza è chiaro: cambia la mobilità, cambiano i mercati e, quindi cambiano anche l’organizzazione interna e la strategia di business. Una realtà, quella di Texa TMD, che era già solida, come testimoniano le oltre 450mila connessioni telematiche in Europa – un numero realizzato principalmente grazie ai veicoli dei grandi noleggiatori e delle grandi flotte -, ma che ora cambia pelle: ci sono un nuovo payoff, un team che vede nelle vesti di direttore Roberto Moneda e che è stato potenziato con nuove assunzioni mirate, e una nuova filosofia.
Come ha ben spiegato Moneda, se prima Texa era un Telematics Service Provider, ora diventerà un Diagnostic Service Provider. “Per la prima volta metteremo la nostra enorme mole di big data a disposizione di tutte le piattaforme del mercato”. In altre parole, i sistemi TMD, tra fine anno e l’inizio del 2022, saranno in grado di integrarsi con qualunque altra piattaforma telematica. Dunque, TMD vuole diventare un Super Provider, in grado di dialogare e offrire soluzioni avanzate a svariati operatori del mondo della mobilità.
Si va dalle grandi flotte, al mondo del car sharing e delle assicurazioni e a tutte quelle realtà del settore che non possiedono know-how diagnostico (peculiarità al contrario da sempre parte del Dna di Texa, che, ha sottolineato Moneda, è in grado di “tracciare il 95% delle informazioni sull’auto”) o ne possiedono soltanto una parte, compresi i noleggiatori di piccole e medie dimensioni, le compagnie finanziarie e di brokeraggio assicurativo, i dealer e le Case auto.
PAROLA D’ORDINE, INTEGRAZIONE
Come sarà possibile questo cambiamento? Sfruttando le opportunità assicurate dall’Artificial Intelligence e dalla Machine Learning, che consentono di integrare l’intera piattaforma diagnostica che la società ha implementato in questi anni.
“Abbiamo 30 anni di esperienza e di storia nel settore della diagnostica in officina. Una quantità di big data che può essere condivisa con il mercato stesso della telematica, aldilà della proposta Texa. Quindi, la nostra conoscenza in ambito diagnostico potrà essere utilizzata e sharata con altri operatori del mondo telematico e del mondo della mobilità, dove la diagnostica può diventare un valore assoluto” ha spiegato Moneda.
“Oggi i nostri Fleet Manager utilizzano la telematica di Texa per gestire al meglio le loro flotte, mentre la soluzione che andremo a proporre con l’innovazione della cosiddetta ‘diagnostica aperta’ sarà in grado di aumentare in maniera esponenziale la qualità e la quantità dei servizi” ha concluso Moneda. Il salto generazionale sarà rappresentato, ha aggiunto, da “un’OBD Plug&Play, in grado di adattarsi a tutte le esigenze”. Soluzioni avanzate, di dimensioni contenute e facili da installare. Un nuovo paradigma pensato per la futura gestione della mobilità.
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