Toto-ministri, i rumors della politica che scuotono il mondo automotive
Il toto-ministri è di difficile lettura ma il futuro dell'auto e della mobilità sembrano essere stati delineati secondo il programma del prossimo governo. La coalizione di centrodestra vira forte sul "no" al tutto elettrico a favore di maggiori investimenti nel trasporto pubblico e decisioni più progressive verso la "neutralità tecnologica".
In questo articolo
- Toto-ministri, i rumors della politica
- Giustizia
- Viminale
- Farnesina
- Economia
- Sviluppo Economico
- Difesa
- Infrastrutture e Affari regionali
- Scuola, Salute o Famiglia
- Il programma politico del centrodestra
- Fratelli d'Italia e il futuro della mobilità
- Forza Italia, sostenibilità industriale e produttiva del Paese
- Lega, formazione 4.0
Dopo le elezioni vinte dalla coalizione di centrodestra, iniziano le manovre per la formazione del governo Meloni. Impossibile, quindi, non azzardare un toto-nomi sui Ministri che andranno a delineare il nuovo esecutivo.
Fratelli d’Italia al 26%, Lega al 8,9% e Forza Italia al 8,3% si spartiscono i ministeri. Un vero e proprio “risiko istituzionale“, fatto di incontri e colloqui lontano dalle telecamere, nel più totale riserbo.
Toto-ministri, i rumors della politica
Le indiscrezioni escono dai salotti della politica, nonostante il massimo silenzio sullo stato evolutivo delle trattative. Dovrebbero essere addirittura 12 i ministri tecnici su 20 disponibili. I cosiddetti “tecnici di area” ovvero quelli senza tessera di partito in tasca.
Leggi Anche: L’automotive nella lente del Governo, parla Giorgetti.
Giustizia
Al ministero della Giustizia potrebbe arrivare proprio un tecnico come Carlo Nordio che è in ballottaggio con Giulia Bongiorno dopo il no alla Moratti.
Viminale
Il ministero dell’Interno è conteso tra Matteo Salvini, Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, che attualmente ricopre il ruolo di prefetto di Roma.
Farnesina
Per il ministero degli Esteri, Giorgia Meloni sponsorizza Elisabetta Belloni, capo del Dis, o l’ambasciatore Stefano Pontecorvo. In lista anche uno dei fondatori di FdI, Guido Crosetto.
Economia
In corsa per occupare la sedia del ministero dell’Economia ci sono due banchieri ed economisti: Fabio Panetta e Domenico Siniscalco.
Sviluppo Economico
Si va per una riconferma di Giancarlo Giorgetti, titolare del dicastero. All’orizzonte rimangono due nomi che non passano inosservati: Tajani e Salvini.
Difesa
Il ministero della Difesa “pare” avere un candidato preferito in Adolfo Urso, attuale presidente del Copasir. Alla finestra rimane il nome di Crosetto.
Infrastrutture e Affari regionali
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è conteso tra Edoardo Rixi della Lega e Fabio Rampelli di FdI. Il ministero per gli Affari regionali e le Autonomie è invece molto richiesto dalla Lega con tre candidature: Erika Stefani, Roberto Calderoli e Matteo Salvini. In lista anche Raffaele Fitto di Forza Italia.
Scuola, Salute o Famiglia
La mediazione tra Meloni e Berlusconi passa per la senatrice Licia Ronzulli. La fedelissima del cavaliere pretende ministeri di primo piano come: Scuola, Salute o Famiglia.
Il programma politico del centrodestra
Se il toto-ministri è un tutto da scoprire quello che sembra chiaro è, invece, il futuro dell’auto e della mobilità secondo il prossimo governo. Dai programmi elettorali della coalizione di centrodestra è arrivato forte e chiaro un “no” al tutto elettrico, con l’impegno a maggiori investimenti nel trasporto pubblico e decisioni più progressive verso la “neutralità tecnologica“.
Leggi Anche: L’automotive nei programmi elettorali.
Fratelli d’Italia e il futuro della mobilità
Nicola Procaccini, eurodeputato e responsabile del dipartimento Ambientale ed Energia di FdI si è fatto promotore dell’idea di un futuro della mobilità capace di combattere i cambiamenti climatici grazie a maggior equilibrio nell’adozione delle misure da adottare per la riduzione delle emissioni di CO2.
L’elettrico è visto come una delle soluzioni da affiancare all’idrogeno e biocarburanti per allontanare il pericolo di una Cina sempre più potente, grazie al quasi monopolio di materiali e componenti essenziali per le auto elettriche: dalle batterie ai microchip. Un “iter da seguire” per preservare le migliaia di lavoratori nel settore automotive, con la conseguente ricalibrazione degli incentivi, a favore di tutto il parco auto.
Secondo Fratelli d’Italia, la diffusione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrificati va supportata e favorita anche all’interno di condomini residenziali, uffici e singole abitazioni. Le installazioni private devono seguire il passo di quelle pubbliche con una pianificazione chiara e coerente rispetto agli obiettivi.
Forza Italia, sostenibilità industriale e produttiva del Paese
Dalle fila di Forza Italia, il responsabile dei Dipartimenti, Alessandro Cattaneo ha sottolineato che tutto il centrodestra è unito nella lotta per la sopravvivenza delle auto termiche.
Il momento storico di transizione tecnologica, con forti pressioni riguardo al tema ambientale, non deve portare a un atteggiamento ideologico ma deve tenere conto della sostenibilità industriale e produttiva del Paese.
Il piano di rilancio industriale deve comprendere tutta la filiera automotive, dalla componentistica alla produzione. Un processo graduale, per aumentare il “know how” tecnologico e portare accompagnare le aziende verso una riconversione.
Lega, formazione 4.0
Il viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibile, Alessandro Morelli sostiene che bisogna comprendere nel credito d’imposta per la formazione 4.0 anche l’area relativa alle tecniche e tecnologie della mobilità elettrica. Infatti per essere competitivi nella filiera dell’e-mobility i lavoratori del settore necessitano del giusto affiancamento per apprendere le nuove competenze richieste dal mercato.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha lanciato la proposta di un referendum contro lo stop delle auto a benzina e Diesel ma essendo un regolamento europeo non ci si può muovere a livello normativo. Più una provocazione, quindi, visto che non si può indire un referendum abrogativo riguardo a trattati internazionali.
Oltre a rincarare il “pericolo del monopolio di mercato cinese” si punta sull’estensione del bonus trasporti agli spostamenti regionali e interregionali. Per favorire la mobilità urbana sostenibile si intende incentivare il Trasporto pubblico locale (Tpl).
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