Toyota C-HR, unico ancor di più con la doppia visione Hybrid
Essere l'unico suv-coupé full hybrid non bastava a C-HR, che propone una seconda motorizzazione, più potente e prestazionale, con l'efficienza consueta del sistema elettrificato Toyota
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Si colloca tra i suv-coupé, nel segmento compatto. Sfoggia motorizzazioni esclusivamente full hybrid. Dal debutto nel 2016 ha saputo distinguersi con un design molto originale e dinamico. Indizi che, messi insieme, portano a un nome solo: Toyota C-HR.
Tanto basta per raccontare l’unicità del progetto, che di recente ha rinnovato lo stile del frontale nei gruppi ottici con la dotazione delle più moderna tecnologia LED, ha introdotto l’allestimento sportiveggiante GR Sport. Fa il paio con l’introduzione nel 2019 della seconda motorizzazione full hybrid, un’altra “esclusività” di cui poter andare fiero, su un mercato italiano che lo ha visto realizzare ben oltre 60 mila esemplari su strada in 5 anni.
MOTORE ED EMISSIONI
Gioca due partite in una, Toyota su C-HR. Da un lato conferma la proposta full hybrid con motore 1.8 litri, quarta generazione affiancata dalla versione con motore 2 litri benzina a Ciclo Atkinson, grazie al quale le prestazioni pure compiono un deciso balzo in avanti.
E per un suv come C-HR è la tessera del puzzle che mancava, un approccio che dalla strada comune dell’efficienza full hybrid propone la possibilità di scelta tra il massimo contenimento delle emissioni, descritte dal valore di Co2 del C-HR 1.8 Hybrid, e un bel boost di prestazioni nel C-HR 2.0 Hybrid.
Numeri, anzitutto, per dire quali siano le differenze in campo: 122 cavalli e 142 Nm rappresentano la proposta full hybrid Toyota già nota; 184 cavalli e 190 Nm di coppia sono le credenziali che mette sul piatto il sistema con motore 2.0.
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Non cambia la fluidità di guida, garantita dal transaxle composto da due motori elettrici, di trazione e rigenerazione d’energia, con il Power Split Device ad attuare la strategia ottimale di trazione, tra il contributo del motore benzina e dei motore elettrico principale.
Non si discostano poi molto le emissioni di Co2, ridotte sempre, perché se è vero che la palma di primatista va all’1.8 Hybrid, con 110 g/km, il 2.0 Hybrid si colloca a 120 g/km. Vuol dire avere la certezza di consumi sempre contenuti, quale che sia la scelta: fino a oltre 20 km/litro nel ciclo WLTP per C-HR 122 cv, fino a quasi 19 km/litro sul 184 cv.
PRESTAZIONI
L’attenzione in due direzioni posta da Toyota con le versioni Hybrid di C-HR 1.8 e 2.0 offre un’alternativa per quanti, al design dinamico del suv-coupé, vogliono abbinare un brio aggiuntivo, si che traduce in differenze prestazionali chiare. Dire dell’accelerazione da 0 a 100 km/h non può esaurire la spiegazione del perché C-HR 2.0 Hybrid assicuri un altro brio. La spinta di coppia superiore, come la riserva di potenza, si apprezzano nell’utilizzo completo su strada, assicurando specialmente alle andature autostradali un “di più” che giustifica l’esistenza del 2.0. Si diceva delle prestazioni, eccole: l’accelerazione in 8”2 del Toyota C-HR più potente è 2”8 più rapida rispetto al C-HR 122 cavalli.
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In un’ottica di flotte aziendali e massimo abbattimento delle emissioni di Co2 dal parco auto, la validità di C-HR 1.8 Hybrid, con gli 11 g/km in meno dichiarati, rappresentano una solida carta che ne giustifica la scelta.
LE DIFFERENZE HYBRID 1.8 E 2.0
Poter contare su una maggior disponibilità di cavalli ha portato Toyota a innalzare la velocità massima a 180 km/h, anziché 170 km/h. Non si esauriscono nell’elencazione di numeri asettici le differenze tra le due “anime” di C-HR. A cambiare è anche la tipologia di batteria impiegata per alimentare il motore elettrico, con il più potente dei due sistemi full hybrid caratterizzato dalla batteria al nichel-metallo-idruro, mentre per il full hybrid 122 cv è prevista la batteria agli ioni di litio.
Altre differenze, al di là di una componente termica da 152 cavalli per C-HR 2.0 anziché i 98 cv dell’1.8, passano dalla potenza sviluppata dal motore elettrico di trazione, con 109 cavalli anziché 72m più coppia disponibile – 202 Nm (un incremento di 40 Nm). Dettagli che spiegano perché, l’esperienza di guida sull’Hybrid C-HR 184 cavalli è sostanzialmente più dinamica. Abbinare la motorizzazione all’allestimento GR Sport, poi, rappresenta il non plus ultra del cliente “sportivo”. I sedili in pelle e Alcantara, i fari full led, tarature dell’assetto mirate a incrementare il dinamismo del suv, nuove gomme da 225/45 su cerchi da 19 pollici, costituiscono gli aspetti centrali della personalizzazione.
TOYOTA C-HR HYBRID A NOLEGGIO
Quale che sia la prospettiva scelta per guidare l’Hybrid C-HR, oltre all’accesso agli incentivi, l’opzione di noleggio Kinto One, su 48 mesi e 60 mila km inclusi, propone un canone da 349 euro/mese +iva indipendentemente dalla motorizzazione Hybrid, 1.8 o 2.0, in allestimento GR Sport e con manutenzione ordinaria e straordinaria inclusa, come i servizi assicurativi.
In un’ottica ritagliata prettamente sulle aziende, invece, la soluzione Toyota C-HR Morebusiness 2.0 è strutturata su una durata di 48 mesi, 80 mila chilometri inclusi, anticipo zero e un canone di 435 euro +iva al mese. Inclusi nel canone di noleggio, i servizi Kasko, RCA, furto e incendio con scoperto al 10%, sostituzione in caso di furto e dispositivo LoJack Classic.
Non cambiano, tra le due proposte C-HR, le soluzioni di serie dei dispositivi di assistenza alla guida. Il Toyota Safety Sense+ è garanzia di sicurezza attiva, con frenata anticollisione automatica e riconoscimento diurno dei pedoni; di gran comfort in marcia con il Lane Trace Assist, il Full Range Cruise Control con Road Sign Assist e Intelligent Adaptive Cruise Control.