Toyota RAV4, plug-in moltiplicatore dei vantaggi Hybrid
Lo schema full hybrid è potenziato da una batteria che permette elevate percorrenze in elettrico, oltre a risultare più efficiente di soluzioni PHEV in parallelo quando la guida è a batteria scarica
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Formula nota, quella di RAV4. Un full hybrid campione d’efficienza, migliorato negli anni fino a giungere alla quarta generazione attuale. Un cuore termico quattro cilindri, il Power Split Device a sincronizzare l’apporto del termico e del motore elettrico di trazione, più un generatore d’energia.
Ingredienti che ritrovi, tutti, su Toyota RAV4 ibrida plug-in. Anzitutto ha lo schema in toto della full hybrid, quindi il motore termico 2.5 litri a Ciclo Atkinson, la soluzione del Power Split Device e, come RAV4 i-AWD, le quattro ruote motrici con un secondo motore elettrico al posteriore.
A quest’impianto si aggiunge il jolly di una batteria agli ioni di litio da18,1 kWh. È la carta che permette di vincere a mani basse sull’autonomia di marcia in elettrico e sull’abbattimento delle emissioni. Valori che dicono, rispettivamente, di 75 km percorribili nel ciclo WLTP e 22 g/km di Co2 emessa dal funzionamento in modalità Auto HV/EV. Elementi tutti da approfondire singolarmente.
OLTRE ALLA BATTERIA C’È DI PIÙ
La realtà è che non solo, RAV4 ibrida plug-in, beneficia di una batteria di maggior capacità, ma dell’ottimizzazione complessiva di tutte le componenti meccaniche del sistema. Dagli ingranaggi dello schema e-CVT, a ridotto coefficiente di frizione, alla maggior tensione d’esercizio e potenza della batteria. Proseguendo con un motore termico e l’elettrico anteriore dotati di più cavalli.
UN IBRIDO PLUG-IN VIVACE
Il sistema nel suo complesso eroga 306 cavalli, per 227 Nm di coppia motrice – come sempre da valutare nell’ottica del contributo unico apportato da motore termico ed elettrico mediante l’e-CVT. Sono numeri in grado di marcare una netta differenza sul piano delle prestazioni, rispetto al RAV4 full hybrid. Basti dire di come sia ben 2,1 secondi più rapido in accelerazione sullo 0-100 km/h – 6 secondi netti il valore dichiarato -, dettaglio al quale legare una complessiva prontezza alla guida che si apprezza su tutto il range di andature. La velocità massima è autolimitata a 180 km/h.
L’apporto del motore benzina vale 185 cavalli, contro i 178 dell’unità montata su Toyota RAV4. La parte termica beneficia della maggior potenza espressa dall’elettrico, lo fa sotto forma di un regime di rotazione inferiore, per il contributo superiore della componente elettrica: vuol dire un comfort superiore e consumi ancora più bassi nell’utilizzo a gestione combinata delle fonti d’energia.
Scomponendo il sistema ibrido plug-in, dal motore elettrico di trazione anteriore si registrano 185 cavalli, ancora un extra rispetto alla formula full hybrid, mentre il secondo motore di trazione, posteriore, ha uguale apporto (55 cavalli), della soluzione i-AWD.
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Nell’introdurre l’ibrido plug-in sul suv da 4,60 metri, i tecnici Toyota sono intervenuti per migliorare anche il convertitore di bordo DC-DC, rendendola un’unità più compatta, silenziosa nel funzionamento ed efficiente. Attenzioni che non sono mancate alla batteria, posizionata sotto il pianale, garantendo così un bagagliaio capiente, da 520 litri di volume. Viaggiare in 5 a bordo con bagagli al seguito è la normalità per RAV4 PHEV, in grado di trainare rimorchi fino a 1,5 tonnellate di peso.
TUTTI I VOLTI DELL’IBRIDO RICARICABILE
Una versatilità che nella forma ibrida plug-in assume una connotazione spiccatamente green. Lo è per la strategia di funzionamento del sistema, sempre all’avvio a operare in modalità elettrica. Di default in Modo EV, uno dei quattro possibili, insieme alla modalità HV che rappresenta il funzionamento full hybrid puro, il modo Auto HV/EV dove l’elettronica gestisce in modo indipendente e ottimale l’apporto di motore termico ed elettrici.
Quarta soluzione, una modalità Charging che consente di ricaricare la batteria durante la marcia. Avviene grazie all’operato del generatore installato sul Power Split Device, con il contributo parziale del motore termico, e grazie alla frenata rigenerativa, la cui intensità è variabile su più livelli, mediante le palette dietro al volante.
Non va tralasciato, inoltre, un fattore. L’ibrido in serie dello schema RAV4 PHEV consente, quando la guida dovesse avvenire a batteria scarica, di ottenere un’efficienza superiori (quindi consumi minori) rispetto alle formule di PHEV in parallelo. Sarà come guidare una RAV4 full hybrid nel caso doveste dimenticare la ricarica dei 18,1 kWh.
TANTI TANTI KM IN ELETTRICO
Svetta per efficienza, la proposta ibrida plug-in. Lo fa con l’autonomia di marcia in elettrico nel ciclo WLTP combinato, che arriva a sfiorare i 100 km se l’analisi si ritaglia sul ciclo urbano del WLTP: 98 km là dove serve maggiormente operare a impatto zero, in città.
Sono i numeri resi possibili dalla batteria, raffreddata a liquido in un sistema integrato con l’impiego del refrigerante del climatizzatore. Un’ottimizzazione in chiave efficienza che conta il recupero del calore prodotto dalle componenti elettriche per gestire la climatizzazione a bordo, peraltro programmabile da remoto con la app MyT, insieme alle operazioni di ricarica. Clima che si avvantaggia della funzione S-Flow, a direzionare i flussi d’aria verso i sedili effettivamente occupati da un passeggero.
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RICARICA FACILE
Ecco, fare il pieno d’elettroni al RAV4 PHEV richiede tempi assolutamente compatibili con la programmazione notturna domestica. Già con la soluzione standard, di una ricarica monofase a 230v e 10A si competa il tutto in sette ore e mezza. Diventano appena due ore e mezza a 32A. Il caricatore di bordo di serie è da 6,6 kW.
SICUREZZA DI SERIE
È la grande stradista che conosciamo, Toyota RAV4 nella proposta ibrida plug-in. Ricca di Adas con il Toyota Safety Sense 2.0 di serie. La sicurezza in marcia è nella frenata d’emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti, nel cruise control adattivo Dynamic Radar Cruise Control, anche in abbinamento al riconoscimento della segnaletica per adeguare l’andatura.
Non manca il controllo della traiettoria all’interno della corsia di marcia, il mantenimento attivo della stessa, fino alla gestione ottimizzata dell’andatura in discesa: il Deceleration Assist Control riconosce le frenate attuate in discesa e migliora la fase di recupero energetico dal motore termico, incrementandone l’effetto freno motore. Si ha più comfort per la progressività superiore e una maggior resa dal recupero dell’energia.
Profili di comfort che a bordo sono esaltati da un extra di isolamento acustico, applicato internamente ai passaruota, fino alla proposta di infotainment da 9 pollici, di serie con il navigatore satellitare.