Quanto siamo pronti alla transizione? L’Italia migliora, ma serve accelerare su rinnovabili
Secondo l'edizione 2022 dell’Energy Transition Readiness Index l’Italia è migliorata nella preparazione alla transizione energetica. La strada da percorrere è ancora lunga: per raggiungere gli obiettivi 2030, la produzione di energia eolica e solare per l’Italia dovrebbe crescere del 188%.
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Quanto siamo pronti alla transizione? L’Italia ha compiuto passi in rispetto al 2021, ma gli obiettivi sono ancora lontani. È quanto emerge dall’edizione 2022 dell’Energy Transition Readiness Index (ETRI 2022).
Lo studio è realizzato da REA (Association for Renewable Energy and Clean Technology) e supportato da Eaton, leader a livello globale nella gestione dell’energia e ha analizzato i mercati energetici dei 13 principali Paesi europei, tra cui l’Italia.
L’ENERGIA IN ITALIA
L’Italia è migliorata dal punto di vista della preparazione generale alla transizione energetica, restando tuttavia ancora tra i Paesi meno pronti ad abbracciare il cambiamento (insieme a Spagna, Germania, Irlanda, Polonia, Svizzera e Regno Unito). Il Paese più pronto è la Finlandia, a seguire Norvegia, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Francia.
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Diamo un’occhiata a come viene prodotta l’energia usata in Italia:
La strada da percorrere è ancora lunga: il report stima infatti che, per raggiungere gli obiettivi per il 2030, la produzione di energia eolica e solare per l’Italia dovrebbe crescere del 188%.
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Il grafico mostra la crescita dell’energia solare ed eolica, contemporaneamente alla riduzione del carbone. Il gas rimane preponderante nel mix energetico.
Stato attuale | Stima 2030 | |
Consumo annuale di energia (TWh) | 326 | 366 |
Energia rinnovabile | 116 (36%) | 201 (55%) |
Produzione solare ed eolica | 45 | 131 |
VERSO LA TRANSIZIONE
La penetrazione dei veicoli elettrici è dell’1%, e rappresentano il 5% delle nuove immatricolazioni. Nel complesso, vi è un percorso verso la decarbonizzazione e i punteggi del report sono migliorati dal 2021.
Secondo il report, negli ultimi 12 mesi, l’Italia si è distinta dal punto di vista socio-politico, raggiungendo Francia e Paesi Nordici e dimostrando consapevolezza, nonché importanti ambizioni in merito alla transizione energetica.
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Accessibilità di mercato
Inoltre, sono stati compiuti importanti passi avanti in termini di accessibilità del mercato: se nel 2021 l’Italia era fanalino di coda d’Europa sul gradino più basso del ranking, quest’anno si è registrato un netto miglioramento che vede l’Italia allo stesso livello di Francia, Spagna, Regno Unito e Svizzera.
Investimenti
L’obiettivo è ancora lontano, ma il Paese mostra un discreto livello di attrattività dal punto di vista degli investimenti (al pari della Francia) che potrebbe contribuire a colmare il gap. Tuttavia, se l’attuale crisi energetica ha contribuito ad accelerare l’interesse e il supporto pubblico alla transizione, emerge ancora una certa incertezza a livello regolamentare che sul lungo periodo potrebbe inibire l’entrata sul mercato di nuovi attori.
Innovazione tecnologica
Stabile la situazione del Paese dal punto di vista dell’innovazione tecnologica (ovvero accessibilità della rete, infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici, adozione del digitale), che vede ancora ampi margini di miglioramento. In particolare, tra le aree di preoccupazione il report evidenzia i potenziali problemi in termini di esigenze future della rete, gli incentivi limitati per i veicoli elettrici e la tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G) non ancora disponibile, oltre a possibili costi aggiuntivi per rispettare la conformità normativa.
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