I vincitori del premio più prestigioso del mondo che con le loro scoperte hanno contribuito, in modo più o meno diretto, a far progredire il mondo dell’automotive.
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Sono giornate di premiazioni, meglio, delle premiazioni più importanti di tutte. Nel mese di ottobre vengono consegnati i Nobel, le onorificenze attribuite alle personalità viventi che si sono distinte nei diversi campi dello scibile umano, apportando «i maggiori benefici all’umanità» per le loro ricerche, scoperte e invenzioni.
Nel corso degli anni, alcune di queste esimie personalità hanno apportato inestimabili benefici anche all’automotive. Scopriamo chi sono le menti brillanti le cui scoperte hanno contribuito a cambiare per sempre il mondo dei motori.
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I PREMI NOBEL “DEI MOTORI”
L’auto elettrica più piccola al mondo
Bernard L. Feringa, che si fa chiamare Ben, è lo scienziato olandese vincitore (assieme ai colleghi Sauvage e Stoddart) nel 2016 del Nobel per la chimica per la progettazione e la sintesi di macchine molecolari. Dove, per macchine, non si intendono quelle da guidare.
Feringa, però, nel corso della sua carriera si è interessato eccome alle automobili. È sua l’auto elettrica più piccola al mondo. Per dimostrare la capacità delle molecole isolate di assorbire energia elettrica e trasformala in movimento, il genio nel 2011 diede vita a un prototipo automobilistico grande appena 4×2 nanometri, il miliardesimo di una Golf.
Composta da una sola molecola di sintesi, equipaggiata con quattro minuscole ruote e alimentata dalla punta di un microscopio, la mini-macchina era in grado di avanzare su una placca di rame per la distanza di sei nanometri.
Coloro che resero il mondo ricaricabile
Nel 2019 il premio Nobel per la chimica fu assegnato a John Goodenough, Stanley Whittingham e Akira Yoshino, perché, a detta della giuria, «hanno reso possibile un mondo ricaricabile». È ai tre scienziati, infatti, che si deve l’invenzione delle batterie agli ioni di litio.
Gli stessi accumulatori che, oggi, hanno offerto all’automotive la possibilità di progettare e costruire vetture a zero emissioni. E che, secondo Yoshino stesso, potrebbero guidare il settore verso ulteriori innovazioni come la ricarica wireless e la guida autonoma.
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Un nuovo tipo di catalisi
Marmitta catalitica: era un must per le vecchie automotive. E proprio per la scoperta di un terzo, inedito, tipo di catalisi, vinsero il premio Nobel per la chimica 2021 gli ingegneri di molecole Benjamin List e David MacMillan.
Il loro è un sistema di catalisi basato su piccole molecole organiche e chiamato organocatalisi assimetrica. Più semplice ed efficace dei metodi precedenti e, soprattutto, ha sottolineato l’Accademia Svedese «più economico e rispettoso della Terra». E chissà che un giorno non si applichi anche all’automotive.
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