Energia e gas: a Praga il vertice per il price cap
A Praga i capi di Stato e i Primi Ministri europei si sono ritrovati in un incontro informale per discutere di energia, clima ed economia: si è parlato anche di price cap al prezzo del gas.
“Dobbiamo lavorare insieme per affrontare la crisi energetica. Possiamo anche farlo in ordine sparso, ma perderemmo l’unità europea“: un messaggio chiaro quello lanciato dal premier Mario Draghi durante l’incontro informale del 6 ottobre a Praga, “Energia, Clima Economia”, organizzata nell’ambito della Comunità politica europea. Senza l’unità, la crisi energetica produrrà non solo il tracollo economico ma anche la spaccatura all’interno della Ue: per questo si è parlato nuovamente del price cap.
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Germania, Portogallo, Irlanda, Belgio, Bulgaria, Liechtenstein, Norvegia, Ucraina e Serbia.
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IL PRICE CAP SECONDO L’ITALIA
Serve un price cap hanno chiarito alcuni dei leader presenti all’incontro, tra questi c’è anche l’Italia, purché sia dinamico, perché si possa applicare ora, che non stiamo affrontando una assenza di forniture, e lo scambio di domanda e offerta di gas è ancora vivo.
Secondo il documento non ufficiale firmato da Italia, Polonia, Grecia e Belgio, come riporta l’ANSA, questo aspetto è fondamentale. Si dovrebbe istituire un “corridoio dinamico” con il quale sarebbe “possibile stabilire un valore centrale per questo e rivederlo regolarmente tenendo conto di parametri di riferimento esterni (ad esempio, i prezzi del greggi) e consentendo fluttuazioni (ad esempio del 5%) intorno al valore centrale all’interno del corridoio“.
Non un price cap fisso, quindi, ma una forbice di fluttuazioni (“un valore centrale che rappresenterebbe un limite massimo che può essere posto a un hub di riferimento (come il Ttf) o può essere posto su più hub (Peg, Psv, Zee, per evitare l’arbitraggio), o meglio può coprire tutte le transazioni (sia in borsa che Otc)“) all’interno del quale fissare i prezzi del gas.
“L’Europa deve affrontare la crisi creata dalla guerra in Ucraina, deve costruire un nuovo ordine di sicurezza per far fronte alla crisi alimentare ed energetica. E questo forum, questa comunità, questa Comunità politica europea è il modo migliore per gli europei – tutti gli europei, all’interno e all’esterno dell’Unione – di affrontarlo“, ha spiegato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo ieri a Praga.
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