Weekend on the road, sulle tracce della Targa Florio
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“L’intera Sicilia è una dimensione fantastica. Come si fa a viverci senza immaginazione?”, scriveva Leonardo Sciascia. Doveva averlo pensato anche Vincenzo Florio, quando annunciò che nel maggio del 1906 si sarebbe disputata in Sicilia la prima edizione di una gara automobilistica, la Targa Florio. Quella che poi è diventata la più antica e la più bella delle corse. Percorrendo le strade della Targa Florio si respira il profumo della leggenda: un tuffo nel passato, in mezzo a stupendi paesaggi, fra mare e colline.
VIAGGIO IN SICILIA
Quello che proponiamo è un percorso automobilistico sulle orme dei grandi campioni della Targa Florio. Un itinerario che risalta le bellezze culturali e paesaggistiche della Sicilia dell’entroterra. Le Madonie sono il cuore pulsante di questo tour. Un’area caratterizzata da una forte identità. Campofelice di Roccella (la porta delle Madonie), Caltavuturo, Cerda (con le sue tribune – Floriopoli -, da sempre scenario della Targa Florio, davanti alle quali ha sfilato un secolo di macchine e campioni).
TRA MARE E MONTAGNA
La lista dei Comuni da visitare è lunga: Sclafani Bagni, Isnello, Collesano, Scillato, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci Siculo e Castelbuono. Senza dimenticare Cefalù e Termini Imerese, anche se in questo caso siamo tornati a bassa quota. Un percorso “on the road” ricco di fascino, sia storico sia turistico e naturalistico. Dalla cattedrale di Cefalù all’area archeologica di Imera, dai centri storici dei paesi attraversati alle architetture rurali che caratterizzano il territorio, passando per il parco delle Madonie. C’è tanto da vedere, tra boschi intervallati da monti con vista sul mare e antichi paesini dove fermarsi per assaggiare una granita e respirare l’aria della Sicilia di un tempo.
L’AUTO IDEALE
La Targa Florio ha fatto emergere agli occhi del mondo i lati positivi di una terra passionale, ricca di entusiasmo popolare, di bellezze paesaggistiche e di amore per la propria storia e tradizione. Per affrontare questo itinerario in scioltezza, viste anche le condizioni non ottimali del manto stradale, e godersi anche qualche escursione sullo sterrato, l’auto consigliata è la Jeep Cherokee, con quella calandra a sette feritoie che già da sole bastano a identificare le mitiche off-road americane. Oltre alla nuova impostazione tecnica (a spingere sono le ruote anteriori, mentre quelle posteriori intervengono a supporto), a bordo della Cherokee è evidente il salto qualitativo sia nella scelta dei materiali sia per la cura del dettaglio. Un’auto estremamente versatile, che si comporta bene sull’asfalto e non rinuncia ad andare fuoristrada.