Crisi energetica, a rischio l’elettrificazione e 100 mila lavoratori
La vice ministra Alessandra Todde è intervenuta in occasione degli Electric Days, evento promosso da Motor1 e InsideEV a Roma. Con Giovanni Floris al MAXXI ha parlato di crisi energetica, guerra, elettrificazione e lavoratori.
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“La crisi energetica sta aprendo scenari non previsti per la ripresa economica del nostro Paese. Ad oggi abbiamo 70 tavoli di crisi aperti e 100mila lavoratori a rischio. Per il prossimo inverno prevediamo sacrifici contenuti, per esempio con la riduzione del riscaldamento fino a tre gradi, ma le preoccupazioni maggiori riguardano l’inverno 2023”. Così la vice ministra dello Sviluppo Economico – Alessandra Todde intervistata da Giovanni Floris in occasione degli Electric Days, al MAXXI di Roma.
L’evento phygital promosso da Motor1.com e InsideEVs.it ha posto l’accento sulla transizione ecologica ed energetica della mobilità in Italia.
RINNOVABILI NECESSARIE PER I CITTADINI
In questa occasione la vice ministra Todde ha evidenziato come “sia necessario gestire con la giusta attenzione la situazione energetica del nostro Paese, anche alla luce degli attuali scenari bellici. Abbiamo accettato di imporre sanzioni alla Russia e questo rende necessaria un’accelerazione sul fronte del processo di transizione energetica che ci dovrà rendere indipendenti dagli altri Paesi – ha proseguito Todde – Questa rappresenta un’opportunità per accelerare sul fronte delle rinnovabili che ci consentiranno in futuro di avere una bolletta energetica più leggera di quella attuale”.
Emanciparsi dalla Russia
“Oggi abbiamo intere filiere che si poggiano sul gas e questo impone un’emancipazione più rapida possibile dalle forniture russe. Poi andranno prese decisioni che comporteranno per ora limitati sacrifici, a esempio con la riduzione dei riscaldamenti delle case degli italiani di almeno 3 gradi nel prossimo inverno”, ma i veri problemi saranno, spiega la vice titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, tra circa un anno.
Diversificare le fonti
“Il vero problema sarà però l’inverno 2023, se non saremo veloci a diversificare le fonti energetiche e non saremo bravi ad aumentare la capacità di rigassificazione e questo impone oggi scelte serie e condivise. Diversificare le fonti è fondamentale, ma lo è ancor di più procedere all’elettrificazione dei consumi civili. Un’energia che costa cara ci rende meno competitivi”.
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CRESCE L’INFLAZIONE, SI PERDONO POSTI DI LAVORO
“Le criticità collegate al caro materie prime vanno risolte a livello europeo. Le stime recenti di crescita si sono ridotte a causa di questo trend, l’inflazione sta crescendo e alcune aziende stanno smettendo di produrre. Abbiamo aperto ad oggi 70 tavoli di crisi con 100mila lavoratori a rischio“, è l’allarme di Alessandra Todde.
A rischiare sono le auto elettriche
“La crisi energetica può imprimere un accelerazione sulla transizione verso l’auto elettrica. Bisogna investire sui sistemi di accumulo. Il tema dell’elevato costo delle vetture elettriche è oggi legato al numero di auto vendute ed è importante per questo dare un segnale del cambiamento, che non vuol dire solo mettere più colonnine sulle nostre strade, ma avere un programma serio e muovere sinergicamente tutti gli elementi – ha chiarito la vice di Giancarlo Giorgetti – come a esempio testimonia la gigafactory di Termoli e le opportunità connesse al riciclo delle batterie.
Non sono preoccupata dagli allarmi sulle possibili perdite di occupazione legate alla transizione verso l’elettrico. Investendo sulle filiere e sulle competenze delle persone si possono creare 70mila posti di lavoro connessi all’elettrico”, ha concluse Todde.
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