Può un volo low cost essere anche low emission?
E se un volo Milano-Parigi fosse veloce e anche a basso impatto? È quello su cui stanno lavorando diverse compagnie. L'ultima è EasyJet, che ha firmato un accordo con Crainfield Aerospace Solutions, e l'anno scorso Airbus aveva chiesto collaborazione all'Italia.
In questo articolo
Già da qualche mese le ricerche Google ci forniscono informazioni sulle emissioni dei viaggi. Ovviamente il mezzo più inquinante è l’aeroplano. Un volo può essere davvero devastante dal punto di vista di emissioni e gas serra.
Nelle scorse settimane, poi, sono salite all’onore delle cronache i ghost flight, o voli fantasma. E cioè quegli aerei che, per mantenere le tratte, volano completamente vuoti.
Alcune compagnie, però, hanno deciso di cambiare musica, impegnandosi nella ricerca e sviluppo di nuovi propulsori, come l’idrogeno.
Leggi Anche: I piani europei per l’idrogeno.
QUANTO INQUINA UN VOLO?
In ordine di emissioni, al primo posto c’è l’aeroplano, che produce 133g di CO2 per passeggero per ogni chilometro di viaggio nelle tratte brevi. Le emissioni si abbassano un po’, a 102g per i tragitti più lunghi. Ma che si alzano considerevolmente calcolando tutti gli altri gas serra prodotti in alta quota: rispettivamente 254 grammi e 195 grammi.
Secondo mezzo di trasporto sulla black list dell’ambiente, le automobili. In media 171 grammi di CO2 per chilometro con un solo passeggero a bordo. Seguono autobus urbani, 104 grammi per passeggero; treni, con 41 grammi; pullman e corriera, con 27 grammi a persona, e quindi i treni veloci, con 6 grammi.
Leggi Anche: Il green di cui non si parla, tutte le soluzioni oltre l’elettrico.
ESISTONO AEREI GREEN?
La corsa all’aereo green è iniziata.
L’ultima compagnia ad aver deciso di percorrere questa strada è EasyJet, che pochi giorni fa ha siglato un accordo con Cranfield Aerospace Solutions (CAeS) per supportare lo sviluppo di un propulsore a celle a combustibile a idrogeno.
Altro progetto che ambisce a decarbonizzare l’aviazione è stato avviato a dicembre 2021 in Gran Bretagna.
FlyZero è infatti il progetto britannico con l’obiettivo di produrre un aereo a idrogeno liquido per le lunghe tratte commerciali. Dalla partnership tra aziende e Istituzioni (coinvolto anche il ministero dei Trasporti della Corona) dovrebbe nascere, nel giro di qualche anno, un volo transatlantico a zero emissioni.
Il prototipo esiste già, è di dimensioni medie e in grado di trasportare 279 passeggeri.
E in Italia?
Anche noi abbiamo la nostra fetta. A giugno dello scorso anno era stata Airbus ad invitare l’Italia a partecipare al progetto emissioni zero nell’aviazione.
Anche in questo caso il propulsore scelto dovrebbe basarsi sull’idrogeno. In effetti, Grazia Vittadini, ingegnere aeronautico, chief technology officer e componente dell’executive committee di AirBus aveva incontrato il governo. Ma il progetto è ambizioso, anche in questo caso: ecarbonizzazione totale dei cieli (o almeno per i voli commerciali) entro il 2050.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.