La Volvo C40 Recharge apre la nuova era del marchio svedese
Volvo continua la sua campagna per la sostenibilità: il 2 marzo ha annunciato il suo nuovo SUV Coupé, la C40 Recharge, prima Volvo a progettazione interamente elettrica. Ma per spingere i suoi clienti all'elettrico, Volvo vuole elettrificare l'Italia con il progetto Volvo Recharge Highways, che installerà colonnine in tutto il territorio nazionale, nei pressi delle autostrade.
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Volvo XC40 Recharge è stato il prologo, la nuova Volvo C40 Recharge è il vero e proprio inizio: dopo l’annuncio che produrrà solamente auto elettriche entro il 2030, e che le venderà solo online, l’azienda svedese ha presentato a sorpresa il suo secondo modello elettrico.
La C40 Recharge è un SUV Coupé, che condivide molti elementi stilistici e tecnici con la XC40, puntando a un target più modaiolo, ovvero quello dei SUV coupé. Una vettura con tutti i vantaggi di un SUV, ma con un profilo più basso ed elegante. Ma dietro c’è di più.
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LE CARATTERISTICHE DELLA VOLVO C40 RECHARGE
Coerente con il suo obiettivo di elettrificazione (metà auto elettriche vendute e metà plug-in dal 2025), Volvo ha svelato, in anteprima globale al Volvo Studio di Milano tramite un evento streaming, la nuova C40.
La vettura sorge sulla piattaforma CMA, la stessa della XC40 e della Lynk & Co. 01, con la differenza che è il primo modello di Volvo ad essere stato progettato per essere puramente elettrico. Una vettura che vuole essere espressione della nuova direzione di Volvo: elettrica e venduta solamente online, insieme a un pacchetto di assistenza completo e con consegna rapida.
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IL DESIGN
Esteticamente, le differenze maggiori rispetto alla XC40 sono al posteriore, che è naturalmente inclinato per dare la forma coupé. Le luci posteriori hanno una nuova forma: sono più grandi, lunghe e larghe rispetto a quelle del crossover XC40.
Anche il frontale è leggermente diverso, soprattutto nei gruppi ottici che hanno una forma nuova e introducono la tecnologia pixel, per una migliore illuminazione.
Gli interni della Volvo C40 Recharge garantiscono la seduta alta, la preferita dei “volvisti”, e prevedono un’ampia gamma di tonalità, con tante opzioni di finiture esclusive. Ma la Volvo C40 Recharge è anche la prima Volvo a non avere i sedili in pelle.
Al pari della XC40, sul nuovo SUV Coupé svedese è disponibile il più recente sistema di infotainment, che Volvo ha sviluppato insieme a Google, e che si basa sull’OS Android. Questo significa, per i consumatori, avere già integrati tutti i servizi di Big G, quali Google Maps, Assistant e il Play Store.
L’auto è connessa, e questo le consente di ricevere gli aggiornamenti software via OTA (Over The Air), per migliorare nel tempo non solo nel software, ma anche – come vedremo – nell’autonomia e in altri aspetti della vettura.
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IL MOTORE
La Volvo C40 Recharge dispone di due motori elettrici (uno anteriore, l’altro posteriore) entrambi alimentati da una batteria da 78 kWh che garantisce un’autonomia di circa 420 km. La batteria supporta la ricarica fast, e può recuperare l’80% in 40 minuti.
In più, grazie agli aggiornamenti OTA, Volvo punta a migliorare l’autonomia di questa e di tutte le sue vetture elettriche.
La produzione della Volvo C40 Recharge inizierà in autunno, nello stabilimento di Volvo a Ghent, in Belgio, dove viene prodotta anche la XC40 Recharge.
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L’IMPEGNO DI VOLVO PER LE COLONNINE
Il 2 marzo è stata una giornata ricca di annunci per il marchio svedese, che oltre al suo nuovo modello ha parlato di infrastrutture.
Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia, Manfredi Catella, CEO di COIMA, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e Björn Annwall, capo dei mercati EMEA (collegato da Göteborg) hanno infatti annunciato il progetto Volvo Recharge Highways.
Una nuova iniziativa, realizzata insieme ai dealer italiani di Volvo, che prevede l’installazione di più di 30 stazioni di ricarica fast da 175 kW in 30 concessionarie Volvo e in 30 uscite delle principali autostrade italiane.
L’azienda punta quindi a delle colonnine accessibili e, anche se a marchio Volvo, aperte a tutti i conducenti di vetture elettriche o ibride plug-in.
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PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE AUTOSTRADE
Grazie a Volvo Recharge Highways, oltre 15 assi autostradali beneficeranno, nelle loro vicinanze, di colonnine di ricarica. Una dislocazione che tra l’altro vuole coprire l’intero territorio nazionale, per rendere agevoli e possibili gli spostamenti a lungo raggio anche con un’auto elettrica.
Le colonnine ad alta potenza di Volvo sono prodotte da Delta, e possono ricaricare contemporaneamente due automobili all’80% della loro capacità in poco più di mezz’ora. Una velocità che riguarda anche i lavori: si prevede che le prime 25 stazioni saranno posate entro la fine dell’estate 2021.
Volvo Recharge Highways vede la partecipazione di diversi partner. Il primo è Plugsurfing, che fornirà ai conducenti Volvo Recharge le app di servizio con tutte le informazioni utili, quali la carta delle stazioni di ricarica e i servizi di fatturazione; Green Flux, invece, darà supporto e assistenza.
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IL RAPPORTO CON LE FLOTTE
La scelta di Volvo è quindi particolarmente audace, specie se consideriamo il rapporto, da sempre ottimo, che il costruttore svedese ha con le flotte aziendali italiane. Volvo XC40, ma anche le altre vetture di fascia più alta come V60 e XC60 sono molto gettonate dai driver dirigenti, per lo più a diesel e, più di recente, anche Mild Hybrid diesel o plug-in Hybrid diesel.
A questo proposito, quindi, abbiamo chiesto a Michele Crisci se la nuova direzione 100% elettrica può continuare ad essere funzionale nei rapporti con le flotte, mitigata, magari, dal progetto Volvo Recharge Highways.
“L’obiettivo è quello, e quello di arrivare a un’infrastrutturazione totale dell’Italia – commenta Crisci – ovviamente per quanto riguarda le concessionarie Volvo. La scelta dei concessionari, vicendevole perché noi li abbiamo scelti e loro hanno voluto farne parte, è stata quella di puntare su quelli in prossimità delle autostrade. Oggi sono 31, ma contiamo che diventino oltre 100, con i quali saremo in grado di coprire la A1, la A4, la A22. Al cliente basterà usare l’app Plugsurfing per sapere dove si trovano, fare al massimo 2 km all’uscita dell’autostrada, e ricaricare in un ambiente piacevole che è quello del concessionario, prendere un caffè e chiacchierare.”
L’obiettivo, quindi, è garantire una serenità del viaggio. “Visto che l’autonomia è di circa 400 km, abbiamo pensato che mettere una colonnina ogni 200/250 km fosse già una bella spinta nel togliere problemi circa l’autonomia e circa la ricarica” continua il Presidente di Volvo Car Italia.
C’è comunque consapevolezza della necessità dei driver di avere tra le mani un prodotto affidabile e che riesca a spostare velocemente l’individuo da un punto all’altro, senza allungare troppo i tempi. Da qui, certo, l’iniziativa di Volvo Recharge Highways, ma anche l’incentivo a migliorare lo stile di guida, nell’attesa che gli aggiornamenti migliorino la durata.
“Le batterie, certo, sono più sensibili allo stile di guida dei driver, e sarà fondamentale per i Fleet Manager riuscire ad avere una situazione di stabilità dei consumi. L’Over The Air (gli aggiornamenti via OTA, ndr) sarà in grado di aggiornare i sistemi che vanno a mantenere la stabilità della batteria, in modo tale che le batterie abbiano meno ‘cadute’, e quindi permettano percorrenze più lunghe in futuro.”
In Volvo, comunque, sono al lavoro per la progettazione di piattaforme in grado di ospitare batterie più capienti, nonché più protette dagli agenti atmosferici e dalle basse temperature, che possono inficiare l’autonomia.
Per quanto riguarda Volvo Recharge Highways, comunque, da parte di Michele Crisci e del suo team c’è la disponibilità ad ampliare il progetto, per portarlo anche in aree più difficili.
“Siamo disponibili a qualsiasi tipo di proposte e di soluzione. Siamo anche in contatto con aziende, come Enel X o DuFerco, che hanno in piano l’infrastrutturazione di autostrade o superstrade, circonvallazioni e tangenziali”.
E per quanto riguarda il posizionamento sul mercato, se certamente c’è l’intenzione di diventare produttore di elettriche premium, l’espansione di Volvo guarda anche più in basso. È probabile, quindi, che arriveranno modelli anche di segmento inferiore a C40 Recharge e XC40.
“L’assenza del motore creerà una grande libertà dal punto di vista del design, e ciò che vogliamo per le nostre auto del futuro è che le Volvo siano distinguibili da lontano, e avere un design molto innovativo rispetto a quello di oggi”
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IL RUOLO DI MILANO
In questo progetto, Milano, la Capitale della mobilità elettrica, gioca un ruolo chiave. Volvo installerà infatti la prima stazione di fast charging milanese, a Porta Nuova e a pochi passi dal Volvo Studio.
Un’iniziativa possibile grazie alla cooperazione con COIMA, realtà di spicco a livello urbanistico della Milano odierna, e con il suo CEO, Manfredi Catella.
La stazione sarà un esempio di arredo urbano, in quanto progettata per essere esteticamente appetibile, ed è il primo step di un progetto più grande, che vuole l’installazione di più di 50 colonnine da 22 kW marchiate Volvo in parcheggi e garage residenziali, per elettrificare tutto il distretto.
L’impegno di Volvo per la sostenibilità è quindi oggi ancora più grande, e come ha detto Björn Annwall, l’Europa sarà centro principale e fulcro dei progetti di sostenibilità del marchio svedese.