Wind Tre lancia il servizio di corporate car sharing
Wind Tre ha avviato il servizio di corporate car sharing. Si prenota l’auto dall’app e si ritirano le chiavi dalle bacheche elettroniche, in portineria. L’obiettivo è quello di ridurre la flotta in pool, eliminando le vetture assegnate ad uso esclusivo dei vari dipartimenti.
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In un contesto di forte fermento verso forme alternative di mobilità sempre più sostenibili, Wind Tre ha deciso di attivare un servizio pratico, veloce e tecnologicamente avanzato: il corporate car sharing.
“I nostri dipendenti, delle sedi principali di Ivrea, Rho, Roma Severo, Roma Viola e Pozzuoli, possono in piena autonomia prenotare l’auto della flotta aziendale in pool, impegnando la vettura per il periodo strettamente necessario alle proprie esigenze lavorative”, afferma Gianfranco Martorelli, Fleet & Mobility Manager dell’azienda.
“Il servizio di corporate car sharing è sempre attivo, senza limitazioni di orario. L’unico vincolo è rappresentato dall’utilizzo per lavoro. Questo ci consentirà una maggiore frequenza di uso delle auto, che non resteranno inutilizzate, e una riduzione del dimensionamento complessivo della flotta, in un’ottica di ottimizzazione dei costi”, aggiunge Martorelli.
COME FUNZIONA IL SERVIZIO DI CORPORATE CAR SHARING DI WIND TRE
Per accedere al servizio di corporate car sharing di Wind Tre, messo a punto insieme a Dekra e Ccs, basta prenotare il veicolo in maniera molto semplice e intuitiva, attraverso un’apposita app. Verrà quindi generato un pin, che permetterà di ritirare le chiavi in portineria.
Allo stesso tempo, la prenotazione verrà notificata al responsabile diretto. Al momento del ritiro delle chiavi, sul display del distributore dove verrà digitato il pin, sarà visualizzato anche il parcheggio dove si trova la vettura. Al termine del periodo di utilizzo, l’auto dovrà essere riposizionata nello stesso posto.
Approfondisci: cos’è e come funziona il corporate car sharing
LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI CORPORATE CAR SHARING
Alla riconsegna delle chiavi verranno chieste delle informazioni fondamentali per il buon funzionamento del sistema: il chilometraggio, il livello di carburante e lo stato generale della vettura.
“Questo ci permetterà un monitoraggio costante delle auto e il giusto dimensionamento della flotta, in termini numerici”, precisa Martorelli. Niente telematica a bordo. Le auto adibite al corporate car sharing fanno parte di una flotta preesistente, adattata al servizio.
LE MOTIVAZIONI
Per Martorelli, “le motivazioni aziendali che hanno indotto questa scelta nascono da un’esigenza di ottimizzare la flotta aziendale e, allo stesso tempo, garantire un servizio ancora più mirato alle esigenze operative del personale. Si tratta di un cambiamento radicale nella percezione dei dipendenti; una vettura dedicata per un’attività oggi viene trasformata in un servizio capace di garantire una maggiore operatività con flessibilità e diversificazione. Infatti, c’è la possibilità di utilizzare veicoli elettrici, che permettono l’accesso alle Ztl, e auto ibride, immuni da eventuali restrizioni alla circolazione legate alle normative in materia di emissioni”.
GLI OBIETTIVI DI WIND TRE
L’obiettivo è quello di ridurre del 30% le auto in pool, precedentemente gestite in maniera manuale. “Abbiamo automatizzato e digitalizzato un servizio già esistente, rendendolo più fruibile e incrementando la produttività”, evidenzia il Fleet & Mobility Manager. Al momento sono 100 le vetture dedicate al corporate car sharing.
I primi risultati già si vedono. “A distanza di due mesi dall’attivazione del servizio, abbiamo già dismesso 26 auto”, sottolinea Martorelli. “Oltre a ottimizzare l’utilizzo delle vetture e il dimensionamento della flotta aziendale, il corporate car sharing permette anche una rotazione del parco auto, in modo da avere una percorrenza chilometrica più omogenea”.
ECOTASSA ED ECOBONUS
Il corporate car sharing conferma l’impegno di Wind Tre anche nella promozione di alimentazioni alternative, visto l’impiego di vetture green (gas compreso). “Aumenteremo il numero di auto elettriche e ibride, ma è impossibile una migrazione complessiva della flotta”, precisa Martorelli. Il diesel resta la soluzione migliore per chi fa tanti chilometri.
La ricetta per ottimizzare la flotta? Individuare la giusta tipologia di utilizzo dell’auto. “Di certo, l’ecotassa rallenta il processo di rinnovamento del parco auto. Si respira un’aria di incertezza nel mercato. Gli stessi utilizzatori con contratti in scadenza, spiega, hanno chiesto una proroga, per capire meglio gli sviluppi”. Nel dubbio, si attende.